Bragi, a domande rispondo, ma le domande che fai sono molto generali. Penso che tu non sia del settore e che tu non conosca direttamente le cose di cui parli. Inoltre da quel che dici ho l'impressione che tu non abbia neppure mai avuto esperienze imprenditoriali. Potrei sbagliare ovviamente.
Fascia superiore.
Dato che ti avventuri nel marketing dovresti anche sapere quanto me che cosa significa "fascia superiore".
Comunque.
La fascia di un prodotto non si riferisce mai al solo prezzo o alla sola efficacia d'uso, ma è una combinazione di questi e di molti altri attributi di marchio e di prodotto - per esempio la durata attesa, il servizio di assistenza, la capillarità di distribuzione, la cura estetica; nonchè fattori più di nicchia come la bassa impronta ambientale; per arrivare infine a fattori puramente soggettivi come la percezione di se stessi e l'immagine sociale.
Tutti gli attributi di cui sopra costituiscono il valore del prodotto - nel suo transito da valore costruito, a valore trasferito, a valore percepito - e sono sempre, in ogni mercato e per ogni produttore, espressi dal prezzo.
Tuttavia in nessun mercato il prezzo è *
linearmente* proporzionale agli altri attributi del prodotto, cioè al suo valore, e questo sia perchè praticamente mai il valore costruito si trasferisce perfettamente in valore percepito, e perchè il valore percepito (il valore attribuito dal pubblico a ciascun prodotto) non è mai il risultato di valutazioni puramente quantitative. Al contrario sono proprio le valutazioni qualitative quelle che permettono di ridurre il rapporto tra costo di produzione e prezzo, e che quindi offrono al produttore e alla catena distributiva il massimo utile per unità di venduto.
Dato che il prezzo è l'elemento del marketing mix che più direttamente rappresenta il valore, e dato che come abbiamo visto, esiste un'ampio margine di variazione nel rapporto tra valore costruito e valore percepito ed esiste un'ampia quota di valore qualitativo, esiste sempre un margine più o meno ampio (nel caso delle cucine piuttosto ampio) entro il quale, in un dato mercato, ciascun produttore può agganciare la propria definizione di prezzo agli altri attributi del proprio marketing mix.
E' esattamente in questo margine che si muove, e molto bene, Mondo Convenienza.
Come noto, Mondo Convenienza - per propria definizione di target e per proprio posizionamento di mercato - non va oltre un dato livello di prezzo; e pertanto non va oltre un dato livello di lavorazioni, un dato livello di materiali, un dato livello di aspettative, un dato livello di autogratificazione e un dato livello di rappresentazione sociale.
Ante in alluminio e vetro da Mondo Convenienza, che io sappia, non ne trovi; così come ante in massello o in listellare, piani in acciaio, piani in resina acrilica, interni cassa coordinati con l'esterno, basi a profondità maggiorata, stondature, pannelli e armadiature fino a 3 metri, elettrodomestici e attrezzature di alta gamma e via dicendo.
A livello industriale questo si traduce in ottimizzazione dei volumi, basso livello di scarti, rotazione veloce del magazzino, e quindi in costi minori anche di molto. I minori costi fissi si traducono in minore rischio e indicatori migliori, e quindi in un migliore e più conveniente accesso al credito. Ma presso Mondo Convenienza non trovi neppure campagne pubblicitarie che creano immagine sociale e gratificazione del compratore attraverso la notorietà; non esiste lo stesso livello di ricerca sul packaging; non esistono rivenditori che in cambio di prezzo aggiunto forniscono valore qualitativo aggiunto, tangibile o solo percettivo, costituito in parti variabili da gratificazione (posizione del p.v., layout interno -> evocatività), reale ottimizzazione del prodotto e rassicurazione.
In generale, il prodotto di fascia alta soffre di sprechi in misura molto più consistente rispetto al prodotto di fascia medio-bassa, dove per sprechi intendo i costi che non si trasferiscono interamente al valore di prodotto. E' anche e soprattutto per questo che la crescita dei prezzi non è mai lineare con l'incremento del valore percepito del prodotto, tant'è che oltre un certo livello il prezzo stesso entra a far parte del valore ("premium price").
Ma di converso, è anche e soprattutto per questo che il margine operativo lordo (Ebitda) di Mondo Convenienza è il doppio di quello medio del settore.
Bizzarre equazioni
La mia affermazione (peraltro da te mal riportata, ma transeat) che il cuciniere di Mondo Convenienza offra (per certi modelli) esattamente ciò che offre "qualsiasi altro produttore" (per modelli sovrapponibili), non solo non è affatto fuorviante: è al 100% aderente alla realtà. Questo però lo comprende meglio chi abbia un minimo di dimestichezza con la gestione d'impresa e inoltre conosca di marketing, ovviamente. Perdonami, non sembra il tuo caso.
Bragi ha scritto: ↑13/05/21 1:20
Considerato che Marinelli non ha un volume d'affari più consistente di Lube, Stosa e Arredo3 (tutte sui 150-200 milioni di fatturato annuo), se offrono "la stessa cosa a molto meno" (parliamo di listini, al netto del ricarico dell'intermediario) delle due l'una: o fanno beneficenza, o non offrono esattamente "la stessa cosa".
Ma chi te l'ha detto. Ma quando mai.
Dovresti farti un'idea più precisa dell'economia aziendale, prima di avventurarti in questo tipo di considerazioni.
Primo, se parli di prezzo *al netto del ricarico dell'intermediario* non solo non rispondi a me (che non ne ho mai parlato), ma fai un paragone privo di significato. Si parla di prezzo al pubblico, Bragi. Che comprende TUTTI i ricarichi. Cosa vuoi che me ne importi, a me e al resto del pubblico, del prezzo "prima degli intermediari"?
Secondo, la tua affermazione "
se offrono la stessa cosa a prezzi diversi o fanno beneficenza, o non offrono esattamente la stessa cosa" è completamente campata in aria. Non ci sei proprio.
Come ti ho già spiegato, le cose sono molto, ma molto più articolate di come le descrivi tu. Ti sfugge completamente come funziona un'azienda e un modello distributivo.
Per dirtene una: banalmente, Mondo Convenienza - non essendo un produttore - ha costi completamente diversi da quelli dei produttori di cucine, e soprattutto ha un livello di sprechi enormemente minore.
Ma davvero tu credi che i costi di un produttore di cucine siano rappresentati solo dal prezzo dei pannelli e da quali cerniere monti?
Davvero credi che il prezzo al pubblico di una cucina si formi in base ai costi del produttore, applicando una formuletta uguale per tutti?
Davvero ti sfugge l'abissale differenza di margine realizzabile da un qualsiasi produttore di cucine che nella formazione del prezzo deve remunerare i punti vendita, mentre Mondo Convenienza è un venditore che deve remunerare solo il produttore?
Davvero non sai che io e te possiamo vendere cucine identiche fino all'ultima vite, e io fare prezzi assai minori dei tuoi e guadagnarci bene, e tu fare prezzi assai maggiori dei miei e magari fallire? Basta anche soltanto che di quelle cucine tu ne compri solo cinquecento e io ne compro ventimila, e il gioco è già fatto. Per non parlare delle enormi economie di scala che io posso fare nei miei ottanta punti vendita su scala nazionale, e che tu non puoi fare con il tuo singolo o tutt'al più doppio punto vendita locale.
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Cos'è "Meglio" e cos'è "Peggio"
Mi perdonerai, a leggere questo tuo passaggio mi viene bonariamente da sorridere.
Ti ricordo che su questo stesso forum, innumerevoli volte i rivenditori di cucine di marca (e persino alcuni loro epigoni affetti da bisogno d'amore virtuale) hanno imputato a Mondo Convenienza di essere "peggio" di tutti gli altri (con tanto di pretesa di oggettività; e peraltro su basi sostanzialmente fasulle).
Quando c'è da dare addosso a Mondo Convenienza e similari, non mi pare che i rivenditori e i loro seguaci si facciano remore a parlare di "meglio" e di "peggio" (il più delle volte a sproposito).
In questo forum si è sempre battuto sullo stesso slogan: Mondo Convenienza è ancora peggio del peggio: praticamente è il male assoluto (per i rivenditori lo è, ovviamente).
Leggi il rivenditore Cla56, tutto scandalizzato in questo stesso post: "
prodotto da sempre considerato "infimo" sia per il prodotto stesso sia per i servizi offerti". Infimo, in lingua italiana, è ancora peggiore di "peggiore": significa quanto di peggio possa esistere.
E quindi con quale titolo solo adesso tu ti meravigli?
Fammi capire, quindi tu rinneghi l'esistenza del meglio e del peggio?
Beh, se lo fai sbagli e di grosso.
Perchè nonostante il tuo anche simpatico filosofare, il meglio e il peggio esistono eccome: sono la regola del marketing.
Ovviamente il meglio e il peggio sono legati al valore.
A seconda dei punti di vista e dell'interesse di chi propone l'analisi, il valore preso in esame può essere il valore costruito o il valore percepito, e ciascuno può essere maggiormente orientato alle variazioni quantitative o a quelle qualitative.
Le variazioni qualitative sono puramente soggettive, e quindi inutile parlarne.
Con "migliore" e "peggiore", ovviamente, ci si riferisce al valore *quantitativo* costruito, ovvero alle caratteristiche misurabili, in modo diretto (test) o indiretto (statistiche), del prodotto.
In termini quantitativi, per esempio (e sperando che non mi attacchi un'altra pippa filosofica), un truciolare V100 è *sempre* migliore di un truciolare V20, per misurabile resistenza all'acqua; un incollaggio PUR è *sempre* migliore di un incollaggio EVA, per misurabile resistenza agli sforzi e al calore; un laminato CPL è *sempre* migliore di un nobilitato, per misurabile resistenza all'abrasione e per le prove a cui deve sottostare; un laccato spazzolato su MDF è *statisticamente* migliore di un laccato UV su truciolare, per misurabile regolarità visiva del fondo; una cerniera Blum è *statisticamente* migliore di una Vauth-Sagel per possibilità di sormonto, precisione, durata; eccetera.
E quindi alcuni prodotti Mondo Convenienza sono migliori, a parità di prezzo, dei prodotti di altri produttori.
E viceversa, a parità di misure quantitative del valore costruito, i prodotti di Mondo Convenienza costano di meno.
Rispondo alle tue altre mille domande, alcune divertenti tipo quella della colla
Pannelli: I pannelli Mondo Convenienza sono almeno per la maggior parte prodotti da Saviola.
Ferramenta e cassetti Blum: Blum offre diversa prestazione tra le diverse linee, ma la qualità delle leghe, la qualità dei componenti interni, la precisione delle lavorazioni meccaniche e le possibilità di regolazione - che si traducono in durata e in precisione d'uso - sono sostanzialmente le stesse per tutte le serie, essendo patrimonio di marchio e non di linea. Al consumatore medio di una cucina media è questo che interessa quando cerca il marchio "Blum", non certo lo specifico angolo di apertura o il grado di sormonto offerti dalla singola linea o modello.
Truciolare V100: le schede tecniche delle cucine Mondo Convenienza sono contenute nei listini interni, che non sono esibiti al grande pubblico, ma che io ho letto. I truciolari di alcune serie di cucine Mondo Convenienza sono V100. Essendo i listini materiale riservato e non consegnato al pubblico, vederli è possibile, averne una stampa non lo è. Ma puoi semplicemente informarti anche tu, proprio come ho fatto io. Magari trovi qualche "gancio"...
Bordi ABS a forte spessore: i bordi abs si riferiscono a tutti i bordi dei frontali. "A forte spessore" significa da 1,0 mm a 2,0 mm. Che io sappia, Mondo Convenienza non borda laser. Ma per tua guida, la bordatura laser non offre il benchè minimo vantaggio funzionale rispetto alla bordatura con PUR: la bordatura PUR è *nettamente* migliore della bordatura laser per resistenza meccanica allo sforzo di taglio e alla sollecitazione termica. Il vantaggio della bordatura laser è puramente estetico.
Laminati anche HPL: parliamo di orizzontali. Non ho investigato i verticali perchè non giudico di alcun interesse l'HPL sui verticali, salvo forse il Fenix (che Mondo Convenienza offre).
Termostrutturati di Cleaf: no, Marinelli non usa i termostrutturati di Cleaf, così come la maggioranza delle marche non ne fa uso. E quindi? Il termostrutturato, per tua informazione, non è altro che un nome di fantasia dato a un melaminico, lavorato a caldo per rilevare la texture (imitando così alcune lavorazioni dell'CPL/HPL). E' un melaminico di bella presenza, anche leggermente indurito, ma sempre e comunque un melaminico.
Per la maggior parte dei prodotti Mondo Convenienza sono usati pannelli Saviola; in altri casi sospetto che siano usati - in modo diretto o indiretto - pannelli Kronospan ma non ne sono sicuro, nè lo ritengo di alcun interesse per il pubblico.
Lati: la nobilitazione è su due lati, la laminazione anche, gli scatolati di alcuni modelli sono chiusi anche sotto.
Gamma di finiture: la gamma di finiture puoi andarla a vedere da te

, è di media estensione e dipende dalla linea.
Si potrebbe proseguire, ma la sintesi è che mi viene da ridere.
Quando si tratta di giudicare una cucina "di marca", non c'è stato un solo post, nella storia di questo forum, dove un qualsiasi partecipante abbia tirato fuori una tale sventagliata di questionamenti come hai fatto tu qui.
Anche perchè in questo forum comandano i rivenditori; i rivenditori vendono i marchi più diversi... e come si dice dalle mie parti, "tra lupi non si azzannano". Al contrario, sono tutti belli uniti per ammaestrare il pubblico secondo i dettami del Sacro Vangelo delle Cucine di Marca: (1) il servizio del Rivenditore conta più del prodotto stesso (2) le cucine non sono mai davvero confrontabili tra loro (3) quindi non andate in giro a rompere il c@zzo ai rivenditori per chiedere preventivi (4) non vi conviene affatto comprare gli elettrodomestici per conto vostro (5) e guardatevi bene dall'andare a comprare cucine da Mondo Convenienza.
Ma poichè qui si parla proprio di Mondo Convenienza, nemico comune di tutti i rivenditori e quindi anche bersaglio ideale di ogni seguace speranzoso di fare un figurone sparando sulla Croce Rossa, eccoti lanciato nel ruolo di Paladino Di Tutte Le Cucine Di Marca, con domande apparentemente tecniche che però rivelano conoscenze acquisite solo per sentito dire, tipo:
"
Quanta colla c'è sotto i bordi?".
Tu non hai mai visto usare un adesivo PUR e non sai nemmeno come funziona... non è vero?
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Su Ar3, mi fa piacere che tu abbia raccontato tutta la loro storia dalle origini ai giorni nostri: non era in tema, ma dal punto di vista narrativo è una cosa interessante. Su Ar2 sembra sfuggirti - e ti segnalo - che l'intera produzione consiste nella linea Easy, che è una linea low cost. In altre parole, Ar2 = Easy by Ar2.
Inoltre i rivestimenti di Ar2 includono i laminati solo per gli orizzontali, e a parte il melaminico le finiture sono non poche ma pochissime - meno di Mondo Convenienza.
In parole povere, Ar2 (e quindi come dici tu anche le linee base di Ar3) è completamente sovrapponibile ad alcune linee di Mondo Convenienza, sia per materiali sia per lavorazioni, solo che al pubblico Ar2 costa di più.
Creo, come ti dicevo e com'è noto, è un'altro brand primo prezzo. I prodotti di Creo (e di Lube) sovrapponibili per materiali e lavorazioni alle linee su misura di Mondo Convenienza, costano più di Mondo Convenienza - sebbene, come detto, non esista neppure lontanamente lo stesso divario che esiste per le composizioni bloccate. Qualsiasi lettore di questo forum, te compreso, può serenamente recarsi presso un rivenditore Ar2 o Creo con un preciso capitolato e verificare quanto sopra, esattamente come fanno i miei collaboratori.
Ar2 non fa composizioni bloccate.
Ovvio che alcuni rivenditori di qualsiasi marchio possono benissimo vendere composizioni "bloccate" a prezzo scontato, lavorando con accordi ad hoc basati su minimo di ordine: di fatto, nel fare questo lavorano sul modello di Mondo Convenienza... ma su scala enormemente più piccola, quindi con costi e rischi enormemente maggiori, tanto da rendere del tutto impossibile proporre prezzi comparabili a quelli praticabili da Mondo Convenienza.
Si tratta, di fatto, di ordini contract che nel caso di Mondo Convenienza assurgono a dimensioni e volumi attualmente inimmaginabili da qualsiasi altro rivenditore.
Anche qui perciò, per materiali, composizione e finiture sovrapponibili, le composizioni bloccate proposte da un qualsiasi rivenditore costano di più di una equivalente composizione bloccata di Mondo Convenienza.
In sostanza, per quanto un rivenditore possa cercare di seguire Mondo Convenienza, non potrà mai rendersi competitivo con quest'ultima finchè quel rivenditore non cambia radicalmente il proprio modello di lavoro.
Tuttavia, potendo trovare delle composizioni bloccate Ar2, queste sono certamente un'ottima possibilità per comprare una cucina di discreta qualità ad un prezzo comunque accettabile, pur se non riuscendo ancora a offrire lo stesso rapporto prezzo/prestazione di Mondo Convenienza.
Le composizioni di Grancasa prodotte da Creo, invece, costano tra il doppio (se scontate e volantinate) e il triplo delle composizioni bloccate di Mondo Convenienza equivalenti e sovrapponibili per composizione, materiali e finiture.
Ci sono anche le composizioni bloccate di outlet, che vengono perlopiù dalle dismissioni delle expo di vari rivenditori o store di varie marche.
In ogni caso per ora è rarissimo, se mai accade, che le composizioni di Outlet costino - per materiali, composizione e finiture sovrapponibili - quanto una equivalente composizione bloccata di Mondo Convenienza. E' però anche raro che le composizioni bloccate di outlet siano sovrapponibili a quelle di Mondo Convenienza.
Ma in finale, è ovvio che diverse marche dovranno necessariamente muoversi in direzione di Mondo Convenienza e delle composizioni bloccate - il che vuol dire muoversi verso la cucina km0. Il mercato sta velocemente cambiando, così come sta cambiando il bilancio e la composizione della famiglia media italiana, e tutto ciò sta ampiamente premiando la capacità di Mondo Convenienza di tagliare i passaggi commerciali e gli sprechi: questo il dato di fatto, senza se e senza ma.
Il resto è letteratura.
Ciao.