Inviato: 10/03/05 19:22
Io sono sempre dell'idea che il nostro stato mentale sia dovuto per il 50% al nostro modo di essere e per l'altro 50% a quella che chiamiamo "pubblicità".
Sono fermamente convinto che noi siamo tra le generazioni più fortunate, da questo punto di vista. i VERI problemi non sappiamo nemmeno cosa siano... Pensare a cosa significava essere uomo o donna non più di 100 anni fa, le responsabilità, la povertà, lo sfruttamento, il lavoro in miniera, l'emigrazione, l'emarginazione, l'ignoranza... e prima era ancora peggio...
Eppure adesso non siamo mai "a posto", abbiamo paura di tutto, paura di tutti... mettiamo addirittura il casco al bambino nel triciclo per paura che si sfracelli la testa andando a 0,5 all'ora, quando noi stessi abbiamo fatto di certi ruzzoloni da piccoli che facevano spavento!
Allora cos'è successo, alla nostra testa?
Certo, si può prendere in considerazione il fatto che la nostra generazione è vissuta e cresciuta al di fuori di uelle "famiglie allargate" dove qualsiasi problema veniva affrontato non da soli, ma con l'aiuto di 10 fratelli,zii, cugini, nipoti... Possiamo pensare che non esiste il rapporto con il "prete" al quale confessare le nostre paure a dal quale ricevere una parola di conforto nei momenti difficili, possiamo pensare che la vita moderna ci spinge a vivere troppo di fretta per capire i problemi quando cominciano e ce ne rendiamo conto solo quando sono diventati "problemi"...
Ma la verità, a mio parere, è un'altra.
La verità è che siamo subissati da immagini di "perdenti - vincenti" e veniamo su con l'idea che avere una frustrazione sia sinonimo di successo... l'avvocato sclerotico che va dallo psicologo 5 giorni a settimana ma che vince le cause miliardarie, il dirigente in terapia con un ibrido feng-shui a capo della multinazionale...
Diciamocelo, se non abbiamo il nostro "complessino" non ci sentiamo vincenti...
E questo non è una cosa nata "così per caso"... sono ani che le multinazionali farmaceutiche spingono questa mentalità per aumentare la vendita farmaci, e lo sappiamo benissimo!
Siamo arrivati ad aberrazioni come la formulazioni di diagnosi di "Disturbo dell'apprendimento da iperattività"! Sapete che significa? che se vostro figlio di 4 anni è vivace, adesso viene trattato con anti-psicotici per farlo "calmare"... certo, magari esiste un caso su un milione in cui un bambino ha veramente un problema, ma la creazione di una diagnosi di questo tipo fa sì che se ne abusi enormemente.
Avete presente quando siete seduti e agitate le gambe? Ecco, adesso quello che per millenni è stato semplicemente considerato "un po' di nervoso" si chiama "Sindrome delle gambe senza riposo" e viene curato con i farmaci Anti-Parkinsoniani...
Cercate di capire quello che voglio dire!
Non sto dicendo che siano tutte cose immaginate, assolutamente! Sto semplicemente affermando che MOLTO di ciò che era considerato normale fino a pochissimi giorni fa, adesso è considerato un male quasi "incurabile" in modo da dare "dipendenza psicologica" ai pazienti...
Anche il discorso dello psicologo (senza offesa per la categoria
) lo ritengo abusato... lo psicologo va inteso come "confidente" come persona alla quale parlare... il prete di campagna che fino a 20 anni fa aveva la parola di conforto, il parente stretto che sapeva cosa dire al momento giusto...
Lo psicologo non è uno sciamano che ha la cura per le frustrazioni indotte dalla società! Il "mal di vivere" è un qualcosa che dobbiamo accettare nel nostro intimo, al fine di comprendere il nostro ruolo nel mondo e affrontare la vita senza tutte quelle aspettative che ci rendono "soffocante" anche il solo pensiero di aver sbagliato.
Abbiamo commesso un errore? E chissenefrega! Mal che vada ci rimetti la vita! Il mondo non ne verrà certo scosso, la storia dell'umanità andrà avanti comunque, sia che la parete venga verniciata bene, sia che la parete venga verniciata male
Ecco, secondo me abbiamo tutti perso il senso della realtà.
Non siamo la televisione, la realtà non è perfetta, la verità non è il non commettere ami errori.
Volendo troppo da noi stessi finiamo per farci del male ed assecondare, in mquesto modo, la politica di chi sfrutta le nostre debolezze per diventare più forte
Sono fermamente convinto che noi siamo tra le generazioni più fortunate, da questo punto di vista. i VERI problemi non sappiamo nemmeno cosa siano... Pensare a cosa significava essere uomo o donna non più di 100 anni fa, le responsabilità, la povertà, lo sfruttamento, il lavoro in miniera, l'emigrazione, l'emarginazione, l'ignoranza... e prima era ancora peggio...
Eppure adesso non siamo mai "a posto", abbiamo paura di tutto, paura di tutti... mettiamo addirittura il casco al bambino nel triciclo per paura che si sfracelli la testa andando a 0,5 all'ora, quando noi stessi abbiamo fatto di certi ruzzoloni da piccoli che facevano spavento!
Allora cos'è successo, alla nostra testa?
Certo, si può prendere in considerazione il fatto che la nostra generazione è vissuta e cresciuta al di fuori di uelle "famiglie allargate" dove qualsiasi problema veniva affrontato non da soli, ma con l'aiuto di 10 fratelli,zii, cugini, nipoti... Possiamo pensare che non esiste il rapporto con il "prete" al quale confessare le nostre paure a dal quale ricevere una parola di conforto nei momenti difficili, possiamo pensare che la vita moderna ci spinge a vivere troppo di fretta per capire i problemi quando cominciano e ce ne rendiamo conto solo quando sono diventati "problemi"...
Ma la verità, a mio parere, è un'altra.
La verità è che siamo subissati da immagini di "perdenti - vincenti" e veniamo su con l'idea che avere una frustrazione sia sinonimo di successo... l'avvocato sclerotico che va dallo psicologo 5 giorni a settimana ma che vince le cause miliardarie, il dirigente in terapia con un ibrido feng-shui a capo della multinazionale...
Diciamocelo, se non abbiamo il nostro "complessino" non ci sentiamo vincenti...
E questo non è una cosa nata "così per caso"... sono ani che le multinazionali farmaceutiche spingono questa mentalità per aumentare la vendita farmaci, e lo sappiamo benissimo!
Siamo arrivati ad aberrazioni come la formulazioni di diagnosi di "Disturbo dell'apprendimento da iperattività"! Sapete che significa? che se vostro figlio di 4 anni è vivace, adesso viene trattato con anti-psicotici per farlo "calmare"... certo, magari esiste un caso su un milione in cui un bambino ha veramente un problema, ma la creazione di una diagnosi di questo tipo fa sì che se ne abusi enormemente.
Avete presente quando siete seduti e agitate le gambe? Ecco, adesso quello che per millenni è stato semplicemente considerato "un po' di nervoso" si chiama "Sindrome delle gambe senza riposo" e viene curato con i farmaci Anti-Parkinsoniani...
Cercate di capire quello che voglio dire!
Non sto dicendo che siano tutte cose immaginate, assolutamente! Sto semplicemente affermando che MOLTO di ciò che era considerato normale fino a pochissimi giorni fa, adesso è considerato un male quasi "incurabile" in modo da dare "dipendenza psicologica" ai pazienti...
Anche il discorso dello psicologo (senza offesa per la categoria

Lo psicologo non è uno sciamano che ha la cura per le frustrazioni indotte dalla società! Il "mal di vivere" è un qualcosa che dobbiamo accettare nel nostro intimo, al fine di comprendere il nostro ruolo nel mondo e affrontare la vita senza tutte quelle aspettative che ci rendono "soffocante" anche il solo pensiero di aver sbagliato.
Abbiamo commesso un errore? E chissenefrega! Mal che vada ci rimetti la vita! Il mondo non ne verrà certo scosso, la storia dell'umanità andrà avanti comunque, sia che la parete venga verniciata bene, sia che la parete venga verniciata male

Ecco, secondo me abbiamo tutti perso il senso della realtà.
Non siamo la televisione, la realtà non è perfetta, la verità non è il non commettere ami errori.
Volendo troppo da noi stessi finiamo per farci del male ed assecondare, in mquesto modo, la politica di chi sfrutta le nostre debolezze per diventare più forte
