Mercury ha scritto:
Non posso entrare nel merito del tuo lavoro (ti sei flagellata pure su quello) ma non voglio credere che un tuo eventuale capo possa essere stato così lapidario con te
:lol:
Non me ne parlare, il lavoro e' la mia croce! Croce nel senso che sul lavoro la mia distorsione percettiva raggiunge il MASSIMO.
Se devo giudicare dai feedback di chi lavora con me, va tutto bene, non ho mai ricevuto un rimprovero ne un biasimo da quando lavoro, anzi in genere sono tutti piuttosto soddisfatti.
Io credo pero' che dipenda dal mio atteggiamento cooperativo... io di mio, da sola, non sono capace di dare un valore la mio lavoro: mi sembra che quello che faccio lo faccio perche' e' semplice, un bambino potrebbe essere al mio posto. In pratica, non gli do' nessun valore, non sono in grado di autovalutare il mio operato, finche' qualcuno non mi dice "brava", "bello", "ben fatto".
Questo e' davvero un grosso limite per me, perche' non riesco a vedere un modo di superarlo; credo che abbia radici molto profonde comunque. Inutile dire che cio' non mi rende in grado di chiedere aumenti o promozioni, quelli arrivati sono tutti per meriti riconosciuti da altri. E quando sono arrivati, non me ne capacitavo.
Un grosso scoglio davvero, che anche il Mr mi rimprovera sempre... ma dev'essere cosi radicato in me che io proprio non vedo come uscirne... in pratica domina la mia area cieca.
Strano, davvero, perche' in tutto il resto io ritengo un mio pregio quello di essere sempre molto obiettiva e distaccata; capace di mantenere una visione globale e realistica della situazione "no frills".
per la banalita', boh, forse non e' il termine giusto, ma io mi sento molto attaccata alla routine, difficilmente mi vengon in mente cose strane da fare.... una cena, una passeggiata in centro, una gita in bici esauriscono tutti i miei desideri per il weekend, in genere.
Forse perche' gia' la mia mente e' sempre popolata di cose strane... l'altro giorno allo spaccio aziendale ho comperato un mazzo di tarocchi, non vi dico le reazioni scandalizzate dei miei colleghi 
(Merc poi ieri sera in libreria non ricordavo il nome di quello studioso che mi avevi citato, che figuraa!) 
