Re: quale materasso per bambino di 4 anni?
Inviato: 19/03/11 10:47
Oh finalmente... concordo in tutto.LiberoPensatore ha scritto:Non hai capito cosa volevo dire.bhe,,magari a te non interessa..ma a molti stai certo che interessa eccome.avere un prodotto con una percentuale in naturale...poi scusami ma l'esempio di mangiarsi un sassetto e l'erbetta alla cicuta ,
Io posso avere un prodotto fatto 100% "naturale", e su questo ti farò poi un distinguo, che è dannosissimo per la salute!
Cioè, NATURALE non significa, non nocivo!
Il petrolio è naturale (residui fossili), come lo è il ferro con cui fanno le molle, ecc.ecc..
Io ho usato un paradosso, per cercare di far capire che cercare un prodotto NATURALE è inutile, ma è importante cercare un prodotto NON NOCIVO.
Francamente continuare a pensare che il prodotto di sintesi è peggiore del prodotto naturale credo sia quantomeno anacronistico.
Sono fondamentali. Ma non esiste una certificazione che ti garantisce la naturalità di un prodotto ma esistono certificazioni che ti garantiscono la NON NOCIVITA', che sono cose che non vanno per forza di cosa di pari passo.ma allora le certificazioni a cosa servono?..
Oggi tutto parlano di prodotti "a base di... QUALCOSA".
Se io mi mangio una salsa a base di pomodoro e...cicuta, ci lascio le penne e non certo per colpa del pomodoro.
Eppure la salsa è "a base" di un alimento che noi italiani mangiamo continuamente.....
Il termine naturale, biologico, di origine naturale, ecc ecc fanno molta presa nella gente perche fanno cio che dice Libero associandolo a prodotti che non fanno male.
Io preferisco parlare ai clienti in modo chiaro e netto, il poliuretano è poliuretano anche se lo chiamiamo schiumato ad acqua, gaia, soia, ecc. L'importante è che il poliuretano sia di qualità e qui spiego sempre che c'è una certificazione importante, l'oeko tex standard 100, che po dare una maggior garanzia sia sui materassi ma anche su tutti i tessuti, lenzuola, piumi ecc.
I clienti normalmente non conoscono questa cosa ma ho visto che apprezzano che vengano spiegate alcune cose. Se non cominciamo noi del settore a farlo di sicuro non lo fanno i clienti per conto loro.
Ritengo troppo facile fare i "commessi", vendere cio che chiede il cliente senza sforzo e magari usando leve psicologiche (mai utili come in questi momenti) come la naturalità di prodotti palesemente sintetici.
Concordo poi con chi ha detto che pure nel settore, tra i rivenditori, per non parlare di molti rappresentanti, c'è un'ignoranza assoluta. Me ne rendo conto io che lavoro in questo settore da meno di un anno; posso immaginare il disappunto di chi, come Libero, lavora da piu anni ma vede che la competenza dei rivenditori è davvero a basso livello.