alessia275 ha scritto:La Repubblica sarà pure fondata sul lavoro, giustamente!, ma la persona è fondata sulla sua famiglia! Io, come già detto, per vari motivi, non smetterei mai di lavorare, ma capisco chi, potendoselo permettere, preferisce badare alla famiglia! Anche nel caso di chi decide di fare "la mantenuta" (che brutta visione!), immagino che il padre dei loro figli sia sicuramente più contento di avere i figli al "sicuro" sotto la supervisione della mamma piuttosto che con una baby sitter o in qualche asilo!
Poi penso che per essere gratificati dal lavoro, si debba avere un titolo di studio, proprio come pezzo di carta...sennò ti fermano sul nascere, tanto impegno e spirito di sacrificio per la famiglia, oltre che alla preparazione. Vedi Claudia, ad esempio, che ha solo il diploma, la sua carriera nn potrà mai spiccare...io sono laureata, ma ho già detto che se tornassi indietro non farei mai l'università, ma farei proprio come lei! Mi spiego....forse lei non abita a Roma, comunque con i suoi sacrifici lei a 31 anni (dico 31!) avrà finito il suo mutuo, io a 33 posso chiedere un mutuo per 35 anni di 200.000€ e comprarci una camera e servizi al piano terra!
Claudia scusami se ho preso il tuo caso e ti ho fatto i conti in tasca!
non ti preoccupare Alessia
l'importante è che si capisca l'importanza del POTER SCEGLIERE se lavorare o meno, e il rispetto per chi ha le idee diverse dalle altre.....
io non penso che una donna che lavora pur non avendone bisogno sia scema, se questo lavoro le da soddisfazione ed è felice sono contenta per lei! ma ci si deve rendere conto che ci sono situazioni in cui il alvoro non dà alcuna soddisfazione, nè lavorativa nè economica.
