capperugiola ha scritto:Lietta ha scritto:bayeen ha scritto:credo che un professionista del tuo genere debba dire no, questo mi rifiuto di farlo.
Questo è l'atteggiamneto supponente e arrgante di tanti professionisti che credono di essere migliori dei propri committenti.
Mi spiace, non è il mio approccio lavorativo.
su questo proprio non sono daccordo.
Nel mio lavoro (fotografo) spesso mi sono rifiutata di fare certe richieste dei committenti ,non perchè mi sentissi migliore di loro o perchè sono arrogante, ma perchè questo è il mio modo di lavorare che denota la mia professionalità. Quindi una cosa che va contro questi presupposti io non la faccio....chiaramente ho perso dei lavori, ma lasciare in giro col mio nome delle cose di cui mi vergogno (che poi magari ai clienti può anche piacere) proprio no

soprattutto quando si parla di un mestiere creativo e se vogliamo"artistico"

Su questa considerazione mi trovo molto d'accordo,che poi infondo si ricollega a quando scritto nel mio precedente intervento,quando parlavo del professionista che non dovrebbee mortificare la propria professione difronte a richieste più o meno opinabili da parte del cliente/committente.
In tutto questo non c'è nulla di arrogante o di supponente,o meglio,non ci dovrebbe essere nè da una parte nè dall'altra.
Il professionista capace e che si reputa tale,ascoltate le necessità,esigente, del proprio committende elabora un progetto sottoponendolo a quest'ultimo;é chiaro che motiverà le sue scelte che certamente saranno il frutto sia di istanze oggettive sia di una sua "visione" estetica formale personale dell'oggetto in questione sia questa una nuova costruzione,una ristrutturazione,una semplice proposta d'arredo o anche il progetto di un singolo oggetto.
In questi casi può accadere che il dialogo tra le due parti possa portare a delle modifiche dovute magari ad un nuovo budget,a nuove esigente non palesate nel primo incontro o comunque sopravvenute nel frattempo e pertanto il professionista rielaborerà in parte il progetto come é giusto che sia....
Diverso é il caso in cui il committente pretenderà che le sue richieste,soprattutto formali/estetiche vengano "calate" in toto nell'oggetto snaturando in effetti il "pensiero" estetico del progettista.
Forse in questi casi sarebbe opportuno da parte di quest'ultimo fare un passo indietro,farsi pagare comunque la parcella e salutare cordialmente il suo cliente.
Vedi "Lietta",tempo fà,non mi ricordo in quale 3D,parlavamo della differenza tra il lavorare nell'ambito di un punto vendita(negozio o show room che sia) oppure in ambiente più "professionale"(studio).
Ecco, questa é la situazione in cui il professionista DEVE,a mio avviso, avere più coraggio poichè comunque sia,come scritto da "capperugiola", é la sua professionalità,la sua "formazione estetica" che viene messa in discussione e questo senza arroganza o supponenza,non può essere oggetto di contrattazione.
ciao
cla56
P.S.Onestamente mi dispiace la "piega" che ha preso questo 3D.
Ho avuto le mie perplessità sulla collocazione del 3D nell'ambito del forum..........tutto quì.
Qesta é l'affermazione di "Lietta" sulla quale non mi son trovato d'accordo:
Lietta ha scritto:
...Rimane il fatto che il risultato finale è qualcosa che identifica il committente, non il progettista.
Questo è un punto imprescindibile per me.