Giramondo75, il parquet industriale nasce come prodotto degli scarti di lavorazione. Il fatto che sia costituito da lamelle di piccole dimensioni ne contiene il prezzo: anzitutto perchè questo comporta meno scarto rispetto ai listoni (che devono essere perfetti e spesso vengono scartati), poi per la provenienza del legname, che viene recuperato da altre lavorazioni. E' uno dei parquet più resistenti che esistano, non a caso è usato in cinema (questa la multisala vicino a casa mia:
), fabbriche, negozi e show room. Graffiare si graffia, è comunque legno, ma non più di un normale listone in rovere, inoltre i disegni mascherano più facilmente i danni (provare per credere: la multisala di cui ho parlato dopo 12 anni e centinaia di migliai di persone ha ancora un industriale che fa la sua figura).
Sicuro che il tuo amico avesse proprio un industriale?
Solaria, il gres effetto parquet ha il grosso difetto...di essere un gres. E quindi per forza di cose un minimo di fuga ce l'ha. Questa fuga all'inizio si "mimetizza" bene, ma con il passare del tempo diventa sempre più, bè, fuga. Ho amici che hanno messo in casa quel tipo di gres e se all'inizio era anche carino, ora è solo deprimente: credo che il gres debba assomigliare a se stesso, non imitare un altro materiale

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Per quel che riguarda l'ecologia credo che debba esserci una giusta misura, come in tutte le cose: non comprerei un parquet che non possieda la certificazione FSC, né un parquet in teak dove vi sia anche solo la remotissima possibilità che sia birmano, o un essenza rara che minaccia di sparire. Ma se compro un parquet in rovere da un'azienza seria, che possiede le certificazioni del caso e magari compare anche sulla lista di produttori di parquet di greenpaece (parentesi: greenpeace è una risorsa fantastica per chi vuole fare una scelta consapevole, sul loro sito hanno dato un voto a tutti i più noti venditori di parquet e ogni essenza è recensita e accompagnata dal bollino verde, giallo o rosso, a seconda della provenienza, della lavorazione e della quantità di risorsa presente) non mi sento francamente in colpa.