Si è detto 'poesia'.
E' il termine giusto per caratterizzare la serie
Sircle, tra le nuove collezioni presentate da Debsch, marchio che, dopo alcune traversie pare aver imboccato la strada giusta, se consideriamo i prodotti presentati, e che mi piace evidenziare tra i tantissimi notati in fiera.
Il proprietario, iraniano - il marchio infatti prende il nome da una parola farsi - fondò la società nel 1987 nel bresciano, è anche progettista, attento sopratutto alla qualità della luce emessa, dove ogni componente è attentamente controllato ed ogni dettaglio ha il suo perché. Dalle plastiche dure dei diffusori che trasformano la luce puntiforme del led in luce diffusa ed uniforme, agli anelli di metallo con funzione di dissipare il calore tra i gusci, alla qualità dei led stessi, dalla leggerezza dei cavi ed al cablaggio miniaturizzato fino alla loro coniugazione. Risultato, un'emissione calda, mai scontata, diversa dalla chiassosa volgarità di molti prodotti presentati in fiera e dal colore innaturale emesso da tante, troppe lampade, che poco hanno a che fare con l'arte di illuminare.
Particolarmente adatte in ambito domestico le varie versioni di
Sircle (sotto) terra/parete e sospensione, per la capacità di scaldare l'ambiente e di illuminare in modo diffuso e naturale gli ambienti e poi
Arya, sospensione.
Per finire, in basso, due best-sellers riediti (adeguate ai led) dalla casa di Provaglio d'Iseo,
Jeidi e
Yoyo mentre in posa appare il titolare, Hamid Khademi.
Info:
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