lunapiena2 ha scritto:Tornando al vero Made In Italy, nel tessile, soprattutto nel sud Italia (Campania ed alta Puglia) c'è un mercato nero da paura!
Lo sfruttamento della mano d'opera è quasi superiori in quei casi che non in Asia.
In India uno stipendio da 70/80 usd al mese è dignitoso, ti permette di non vivere per la strada e dar da mangiare ai tuoi figli.
In Italia uno stipendio di 300 euro al mese per 8 ore di lavoro è sfruttamento!
purtroppo anche questo è vero..!
c'è anche da dire (parlo della mia zona)
fino a 15/20 anni fa i produttori (al 90% terzisti) di borse in val vibrata non vorrei dire una caxxata ma ogni 5 case c'era un piccolo laboratorio e tutti portavano a casa la "mesata"
mentre tutti i cosiddetti, borsari, quelli che avevano o il proprio marchio o cmq avevano i clienti "giusti" hanno fatto i soldi veri, poi sono arrivati i cinesi e questi furboni arricchiti ma fortemente iGGnoranti, pensarono bene di togliere il lavoro alle tante sig.re che lavoravano in casa per darlo a questi ultimi (velocissimi ed economicissimi), purtroppo il giocattolo speculativo è durato qualche anno, poi, non solo si è rotto, gli si è ritorto contro.
Ora i committenti vanno direttamente dai cinesi, i laboratori casalinghi sono spariti insieme ad i vecchi borsari, della miriade di aziendine ne saranno rimaste una dozzina tra cui una ormai universalmente riconosciuta come Ripani.
discorso simile per camiceria ed abbigliamento, posti decimati, gli unici della zona che sono riusciti a salvarsi investendo in publicità sono stati Casucci e Wampum
inoltre ho scoperto poco tempo fa che la sede legale di miss sixty si trova nel centro del mio paese
