Re: Discussioni politiche
Inviato: 24/02/11 9:52
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/350991/
Lo scandalo della Baggina conclude poco onorevolmente l’esperienza delle amministrazioni di centrodestra milanesi. In verità non è un buon momento per i sindaci berlusconizzati. Se Milano deve fare i conti con gli appartamenti dati in affitto a cittadini benestanti spesso con pigioni irrisorie e addirittura venduti a prezzi stracciati al giro dei soliti amici, a Roma la giunta Alemanno è sconvolta dalla crisi giudiziaria creata dalla più famosa Parentopoli. Letizia Moratti e Gianni Alemanno si trovano al centro di due casi di malgoverno abbastanza clamorosi. Nel caso di Milano siamo di fronte a una responsabilità particolarmente evidente perché dura da tempo. I nomi eccellenti che compaiono negli elenchi milanesi rivelano una pratica clientelare che negli anni è diventata un sistema e che solo ora appare nella sua gravità davanti alla pubblica opinione. Fra i malumori che nel centrodestra serpeggiano attorno alla ricandidatura dell’ex ministro Moratti ora c’è sicuramente la sua responsabilità, condivisa con il presidente della Regione, di non aver saputo porre un freno all’uso privatistico dei beni del Pio Albergo.
Quel che più deve allarmare è che questa situazione che crea malessere e scontento in tanta parte della pubblica opinione viene inscritta nella categoria degli inguaribili mali italiani, è il “furbismo” che tutti deprecano ma che molti praticano ritenendolo un inevitabile adeguamento al costume nazionale. Si assiste addirittura al paradosso che i critici di questa concezione disinvolta del potere e del privilegio lo condannano solo per salvare i vizi e le magagne di quel potere più esposto alla critica pubblica. Ieri “Libero” sollevava scandalo per la Baggina per invitare i lettori ad occuparsi del Pio Albergo e non delle case dell’Olgettina. Da tempo in Italia c’è la gara a chi è meno immorale visto che a nessuno viene più in mente di gareggiare per le pubbliche virtù.
Lo scandalo della Baggina conclude poco onorevolmente l’esperienza delle amministrazioni di centrodestra milanesi. In verità non è un buon momento per i sindaci berlusconizzati. Se Milano deve fare i conti con gli appartamenti dati in affitto a cittadini benestanti spesso con pigioni irrisorie e addirittura venduti a prezzi stracciati al giro dei soliti amici, a Roma la giunta Alemanno è sconvolta dalla crisi giudiziaria creata dalla più famosa Parentopoli. Letizia Moratti e Gianni Alemanno si trovano al centro di due casi di malgoverno abbastanza clamorosi. Nel caso di Milano siamo di fronte a una responsabilità particolarmente evidente perché dura da tempo. I nomi eccellenti che compaiono negli elenchi milanesi rivelano una pratica clientelare che negli anni è diventata un sistema e che solo ora appare nella sua gravità davanti alla pubblica opinione. Fra i malumori che nel centrodestra serpeggiano attorno alla ricandidatura dell’ex ministro Moratti ora c’è sicuramente la sua responsabilità, condivisa con il presidente della Regione, di non aver saputo porre un freno all’uso privatistico dei beni del Pio Albergo.
Quel che più deve allarmare è che questa situazione che crea malessere e scontento in tanta parte della pubblica opinione viene inscritta nella categoria degli inguaribili mali italiani, è il “furbismo” che tutti deprecano ma che molti praticano ritenendolo un inevitabile adeguamento al costume nazionale. Si assiste addirittura al paradosso che i critici di questa concezione disinvolta del potere e del privilegio lo condannano solo per salvare i vizi e le magagne di quel potere più esposto alla critica pubblica. Ieri “Libero” sollevava scandalo per la Baggina per invitare i lettori ad occuparsi del Pio Albergo e non delle case dell’Olgettina. Da tempo in Italia c’è la gara a chi è meno immorale visto che a nessuno viene più in mente di gareggiare per le pubbliche virtù.