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io sonp figlia unica, ma non mi sono basata su questo per decidere o meno se dare una fratello/sorella a Martina...
l'essere figlia unica non mi causato traumi mentali, ha i suoi svantaggi, ma anche vantaggi... anzi se vedo i pessimi rapporti tra fratelli tra i miei parenti più stretti, a volte mi dico "e menomale che sono figlia unica!"

Io...la vedo un pó come ila. Il mio pensiero si famiglia è composto da 4 o più persone, ovviamente se c'è la possibilità.
Inoltre penso pure io a quando saranno più grandi. Come luna.
Adesso...qualcuno con cui giocare lo trovano sicuro. Nn c'è bisogno del fratello./sorella.

chiaretta ha scritto:Ros, molto interessante l'articolo!

Luna, mi hai commosso col vecchio post di abigaille
Chissa' come se sentirebbe lei a rileggerlo ora

Federinik ha scritto:
Cmq ho convinto io più genitori a fare almeno un secondo figlio di un televisore rotto, se avete problemi col marito vi do il mio cell.

E col terzo figlio, come te la cavi?

Uè!
Ecchesssonmorta?!?!?!
Leggo e piango, grazie
Sono all'isola d'elba, arrivati oggi, sono già sui ginocchi!!!!
Bello eh il secondo figlio, Elena è la mia gioia, ma ci vuoleun fisico beshtiale!
Baci

Anche se non ho capito bene come il mio intervento potesse alimentare sensi di colpa - a me pareva una considerazione come le altre - chiedo scusa a rosedev.
Ovviamente mi dispiace anche per tutti quei figli unici soddisfatti di se stessi che si sono improvvisamente richiamare fra le fila degli svalvolati e disadattati, così pure per i loro fieri genitori (inutile dirvi che i miei sono pure liberissimi e felicissimi di me e convinti di aver allevato la figlia perfetta, non vorrei fomentare ulteriore sconforto ). La frase riportata di Lanterna io l'ho letta con autoironica e la avevo trovata divertente, l'ho citata senza malizia.
Io non mi riferivo ai luoghi comuni sui poveri sfratellati citati nell'articolo, pure io non ne conosco di particolarmente viziati o prepotenti. Ma resto della mia opinione, le famiglie numerose costituiscono un ambiente più equilibrato, benché una prole numerosa non possa ovviamente sanare dei genitori squilibrati o aiutare un singolo dalla personalità particolare.
Senza giudicare o entrare nel merito di scelte diverse -rispetto pure la scelta dei miei, ci mancherebbe - io resto della mia opinione, e mi dispiace che stimabile figli unici come 13 o fiere mamme se ne risentano.

per quel che mi riguarda, non mi sono affatto risentita , ho avuto voglia di esprimere il mio punto di vista di figlia unica a Jasmina.
nulla di più. la frase di Lanterna l'ho letta oggi, non mi ha offesa come figlia unica. quanto all'essere madre, ho espresso poco tempo fa la mia opinione: sono cose talmente importanti che ascolto, ma alla fine la decisione spetta solo a me.
i luoghi comuni dell'articolo: è un articolo, risponde ad esigenze di sintesi, non è un trattato né il Verbo, ma spesso nei luoghi comuni c'è del vero.


quanto a queste parole

La questione è che io vorrei che fra 30 anni tu avessi qualcuno, in questo mondo, da incontrare. Da incontrare di passaggio in un aeroporto, ognuno in viaggio per chissàdove, o in un bar; in una stazione o in un appartamento pieno di bambini.
Qualcuno da vedere una volta all'anno o tutte le domeniche.
Qualcuno che conosca quel nucleo. Il nucleo da cui si è partiti.
Qualcuno che conosca quelle mattine di Natale, quelle domeniche pigre, quelle minestre della sera.
Qualcuno che venga, come te, da quelle ciabatte, quei pigiami, quelle litigate per lavare i denti.
Qualcuno che ti ricorda chi sei e da dove vieni.
Questo è un fratello.

io ne ho di persone così, anche se non sono fratelli o sorelle di sangue.
e sarebbe fin troppo facile ricordare che non sempre fra fratelli e sorelle di sangue ci sono queste memorie comuni ( Papera mi perdonerà se la cito, ma ne parlava giusto lei in questi giorni).
no garanzie, ognuno di noi ci prova a suo modo, no certezze.

nulla di personale , spero di aver chiarito (bastava dire che non mi sono risentita!), ancora mille auguri a te ed Ilaria.

Federinik ha scritto:Anche se non ho capito bene come il mio intervento potesse alimentare sensi di colpa - a me pareva una considerazione come le altre - chiedo scusa a rosedev.
Ovviamente mi dispiace anche per tutti quei figli unici soddisfatti di se stessi che si sono improvvisamente richiamare fra le fila degli svalvolati e disadattati, così pure per i loro fieri genitori (inutile dirvi che i miei sono pure liberissimi e felicissimi di me e convinti di aver allevato la figlia perfetta, non vorrei fomentare ulteriore sconforto ). La frase riportata di Lanterna io l'ho letta con autoironica e la avevo trovata divertente, l'ho citata senza malizia.
Io non mi riferivo ai luoghi comuni sui poveri sfratellati citati nell'articolo, pure io non ne conosco di particolarmente viziati o prepotenti. Ma resto della mia opinione, le famiglie numerose costituiscono un ambiente più equilibrato, benché una prole numerosa non possa ovviamente sanare dei genitori squilibrati o aiutare un singolo dalla personalità particolare.
Senza giudicare o entrare nel merito di scelte diverse -rispetto pure la scelta dei miei, ci mancherebbe - io resto della mia opinione, e mi dispiace che stimabile figli unici come 13 o fiere mamme se ne risentano.

Fede non c'era bisogno che ti scusassi,davvero (ma grazie per averlo fatto)
Avevo capito perfettamente il senso del tuo intervento e del resto spesso le tue parole mi hanno colpito per la sensatezza e la profonda capacità di analisi.Non ne facevo una questione personale,sebbene la prima volta che ho letto quella frase io abbia ricevuto un pugno nello stomaco.
Solo non volevo che passasse il messaggio che i figli unici sono esposti ad un alto rischio di sviluppare una psicopatologia (8 su 10 sono figli unici ).E' solo per questo che sono intervenuta e se fai caso, sono intervenuta solo su questo.
Auguro sinceramente tante cose belle per te e la tua piccolina

Grazie a tutte per gli interventi,ho molti spunti di riflessione,per mia esperienza sono contenta di avere dei fratelli ma anche di essere l'ultima e quindi non ho mai soffertodi gelosia,i figli unici che conosco sono contenti così,anche se molti di loro figli di genitori separati e quindi diciamo una scelta necessaria.Gli altri fratelli che conosco non sempre hanno un buon rapporto...ora vi lascio perchè il mio piccolo mi reclama...si ci vuole energia e tempo per un secondo!

Federinik ha scritto:Anche se non ho capito bene come il mio intervento potesse alimentare sensi di colpa - a me pareva una considerazione come le altre - chiedo scusa a rosedev.
Ovviamente mi dispiace anche per tutti quei figli unici soddisfatti di se stessi che si sono improvvisamente richiamare fra le fila degli svalvolati e disadattati, così pure per i loro fieri genitori (inutile dirvi che i miei sono pure liberissimi e felicissimi di me e convinti di aver allevato la figlia perfetta, non vorrei fomentare ulteriore sconforto ). La frase riportata di Lanterna io l'ho letta con autoironica e la avevo trovata divertente, l'ho citata senza malizia.
Io non mi riferivo ai luoghi comuni sui poveri sfratellati citati nell'articolo, pure io non ne conosco di particolarmente viziati o prepotenti. Ma resto della mia opinione, le famiglie numerose costituiscono un ambiente più equilibrato, benché una prole numerosa non possa ovviamente sanare dei genitori squilibrati o aiutare un singolo dalla personalità particolare.
Senza giudicare o entrare nel merito di scelte diverse -rispetto pure la scelta dei miei, ci mancherebbe - io resto della mia opinione, e mi dispiace che stimabile figli unici come 13 o fiere mamme se ne risentano.

Mmh, direi che leggere la frase che ho sottolineato qualche decennio fa mi avrebbe procurato una risata isterica pressoché incontrollabile, adesso mi fa sorridere e basta...ma il lavoro che ho dovuto fare per arrivarci ma sono taanto migliorata...riesco pure a non saltare alla gola
del malcapitato che , all' apprendere che sono cresciuta ultima di 4 fratelli si lascia sfuggire un "ma che bella famiglia" (ecco si...se la tiene lei? )
Chiariamo, non è per dire che ai miei fratelli non voglio bene, li sopporto poco, ma questa è un'altra storia è proprio il concetto del privilegio di averli che non mi va giù, so benissimo di aver passato l'adolescenza a idealizzare lo status di figlio unico quindi capisco benissimo...no, un attimo riesco ad accettare che si idealizzi la mia condizione
Semplicemente, per tornare al tema, chi ha voglia di fare un figlio ne faccia uno chi ne vuole due tre quattro faccia pure, essere sfratellati o risultato di un progetto di ripopolamento del globo è un dato della realtà non è ne un privilegio ne una sfiga ne (vi prego) un regalo
Credo che l'equilibrio , la sanità mentale o, addirittura, la felicità dipendano da altro

13 febbraio ha scritto:per quel che mi riguarda, non mi sono affatto risentita , ho avuto voglia di esprimere il mio punto di vista di figlia unica a Jasmina.
nulla di più. la frase di Lanterna l'ho letta oggi, non mi ha offesa come figlia unica. quanto all'essere madre, ho espresso poco tempo fa la mia opinione: sono cose talmente importanti che ascolto, ma alla fine la decisione spetta solo a me.
i luoghi comuni dell'articolo: è un articolo, risponde ad esigenze di sintesi, non è un trattato né il Verbo, ma spesso nei luoghi comuni c'è del vero.


quanto a queste parole

La questione è che io vorrei che fra 30 anni tu avessi qualcuno, in questo mondo, da incontrare. Da incontrare di passaggio in un aeroporto, ognuno in viaggio per chissàdove, o in un bar; in una stazione o in un appartamento pieno di bambini.
Qualcuno da vedere una volta all'anno o tutte le domeniche.
Qualcuno che conosca quel nucleo. Il nucleo da cui si è partiti.
Qualcuno che conosca quelle mattine di Natale, quelle domeniche pigre, quelle minestre della sera.
Qualcuno che venga, come te, da quelle ciabatte, quei pigiami, quelle litigate per lavare i denti.
Qualcuno che ti ricorda chi sei e da dove vieni.
Questo è un fratello.

io ne ho di persone così, anche se non sono fratelli o sorelle di sangue.
e sarebbe fin troppo facile ricordare che non sempre fra fratelli e sorelle di sangue ci sono queste memorie comuni ( Papera mi perdonerà se la cito, ma ne parlava giusto lei in questi giorni).
no garanzie, ognuno di noi ci prova a suo modo, no certezze.

nulla di personale , spero di aver chiarito (bastava dire che non mi sono risentita!), ancora mille auguri a te ed Ilaria.

Oh ecco io sono sempre convinta che i parenti uno se li può (anche) scegliere...

lunaspina ha scritto:Personalmente credo che il vantaggio di avere un fratello/sorella non si limiti all'avere qualcuno con cui giocare, che ti insegni a condividere persone e cose, che ti "salvi" da eventuali comportamenti non costruttivi dei genitori, eccetera. Il vantaggio più grande che io vedo si ha da adulti, quando si devono affrontare difficoltà, ostacoli, la perdita di persone care...
Spino è figlio unico, e da solo ha dovuto farsi carico di ogni - pesante - guaio familiare, senza un aiuto, senza una parola di incoraggiamento, senza nessuno che affrontasse insieme a lui quelle difficoltà. E io so benissimo quanto gli è costato, in termini affettivi... emotivi...
Lui per primo mi ha sempre detto "un figlio solo mai".

Certo io questo lo capisco, però se posso...la malattia di mio padre e il suo congedo io non li ho visti più facili perché vissuti con la presenza dei fratelli, anzi,
per me vedere la sofferenza in persone a cui volevo bene e verso cui avevo un istinto di protezione è stato molto più pesante, sapevo che provavano il mio stesso sconforto e ci stavo doppiamente male, ci sono state telefonate che è stato terribile fare...
è vero che ci sarebbe comunque stato il dolore di mia madre ma forse quello non lo vivevo come uguale al mio riuscivo, in qualche modo, a distanziarmi e comunque io ho cercato più facilmente il conforto di persone che non erano vicinissime a mio padre e mi hanno aiutato molto,
può sembrare bizzarro ma è così, ovviamente è solo la mia esperienza

iladoc ha scritto:Io ho 2 fratelli, la mia famiglia ideale dovrebbe prevedere un altro bimbo oltre ai 2 che ho già, ma non so se avrò mai il coraggio di farlo...
Detto questo non vedo perché il mio ideale di famiglia dovrebbe essere quello dell'universo mondo

da scolpire nella pietra

Il marito é un figlio unico felice di esserlo e vorrebbe replicare con la pupa, nel senso di lasciarla sola, sono io che non sono d'accordo

Mi trovo pienamente d'accordo con 13 febbraio
Io ho una sorella che ha 15 anni meno di me, sono cresciuta da figlia unica e tutt'ora non abbiamo un gran rapporto sia per le differenze caratteriali che soprattutto per quelle anagrafiche...due figlie uniche insomma.
Non ho mai desiderato fratelli o sorelle, quando è nata per me è stata solo una gran scocciatura e per molti anni l'ho considerata solo una gran rompiscatole
Per questo non ho mai pensato ad un secondo figlio come ad un dono per il primogenito, semplicemente io e mio marito abbiamo sempre desiderato più di un figlio
Ora vedo Bea quanto ama il suo fratellino, e gli occhi di lui che di illuminano quando vede la sorellina...e sono certa di avere fatto la scelta giusta

Lalli04 ha scritto:
Certo io questo lo capisco, però se posso...la malattia di mio padre e il suo congedo io non li ho visti più facili perché vissuti con la presenza dei fratelli, anzi:

Io invece si, se non ci fosse stato mio fratello non so proprio come avrei fatto a gestire tutto (la malattia, il dopo, la mamma)

Per il resto, quanti spunti di discussione interessanti. Una amica, giornalista di repubblica, cerca donne ferme al 1 figlio e che non vogliano fare il bis da intervistare per un articolo che sta scrivendo. Chi di voi fosse interessata mi scriva, vi giro volentieri il contatto (nel frattempo la invito a venire a farsi un giro in questo topic)

Lalli04 ha scritto:

lunaspina ha scritto:Personalmente credo che il vantaggio di avere un fratello/sorella non si limiti all'avere qualcuno con cui giocare, che ti insegni a condividere persone e cose, che ti "salvi" da eventuali comportamenti non costruttivi dei genitori, eccetera. Il vantaggio più grande che io vedo si ha da adulti, quando si devono affrontare difficoltà, ostacoli, la perdita di persone care...
Spino è figlio unico, e da solo ha dovuto farsi carico di ogni - pesante - guaio familiare, senza un aiuto, senza una parola di incoraggiamento, senza nessuno che affrontasse insieme a lui quelle difficoltà. E io so benissimo quanto gli è costato, in termini affettivi... emotivi...
Lui per primo mi ha sempre detto "un figlio solo mai".

Certo io questo lo capisco, però se posso...la malattia di mio padre e il suo congedo io non li ho visti più facili perché vissuti con la presenza dei fratelli, anzi,
per me vedere la sofferenza in persone a cui volevo bene e verso cui avevo un istinto di protezione è stato molto più pesante, sapevo che provavano il mio stesso sconforto e ci stavo doppiamente male, ci sono state telefonate che è stato terribile fare...
è vero che ci sarebbe comunque stato il dolore di mia madre ma forse quello non lo vivevo come uguale al mio riuscivo, in qualche modo, a distanziarmi e comunque io ho cercato più facilmente il conforto di persone che non erano vicinissime a mio padre e mi hanno aiutato molto,
può sembrare bizzarro ma è così, ovviamente è solo la mia esperienza

Temo che alla fine di tanti discorsi quello che esce fuori siano solo considerazioni soggettive, frutto delle esperienze e del carattere di ciascuno.
Quando abbiamo perso delle persone care io e mia sorella non abbiamo sofferto "in aggiunta" ciascuna per il dolore dell'altra, piuttosto ci siamo confortate a vicenda...
Io non ho facilità nel condividere momenti di difficoltà con le persone affettivamente più lontane, anzi. Quando ho perso il bimbo prima di Lorenzo non l'ho detto a nessuno al di fuori di genitori, sorella e due amiche intime. In generale non riesco ad elaborare dei tentativi di conforto da parte di persone che quel dolore non lo provano. Mi sembra di sentire parole vuote, di circostanza.
Ribadisco che si tratta di un approccio del tutto soggettivo... Alla fine tu e io, Lalli, abbiamo avuto ugualmente il sostegno che ci serviva, solo che è venuto da persone diverse
E nel dubbio che il mio primo figlio potesse appartenere alla "mia" categoria piuttosto che alla "tua", un fratello ho voluto darglielo... poi se la verdranno loro

13 febbraio ha scritto:quanto a queste parole

La questione è che io vorrei che fra 30 anni tu avessi qualcuno, in questo mondo, da incontrare. Da incontrare di passaggio in un aeroporto, ognuno in viaggio per chissàdove, o in un bar; in una stazione o in un appartamento pieno di bambini.
Qualcuno da vedere una volta all'anno o tutte le domeniche.
Qualcuno che conosca quel nucleo. Il nucleo da cui si è partiti.
Qualcuno che conosca quelle mattine di Natale, quelle domeniche pigre, quelle minestre della sera.
Qualcuno che venga, come te, da quelle ciabatte, quei pigiami, quelle litigate per lavare i denti.
Qualcuno che ti ricorda chi sei e da dove vieni.
Questo è un fratello.

io ne ho di persone così, anche se non sono fratelli o sorelle di sangue.
e sarebbe fin troppo facile ricordare che non sempre fra fratelli e sorelle di sangue ci sono queste memorie comuni ( Papera mi perdonerà se la cito, ma ne parlava giusto lei in questi giorni).
no garanzie, ognuno di noi ci prova a suo modo, no certezze.

Su questo non ci sono dubbi.
E' vero, non sempre fra fratelli ci sono queste memorie comuni, ma dal mio punto di vista è più facile e più probabile che ci siano tra fratelli piuttosto che con altre persone con cui non hai vissuto ogni giorno per anni sotto lo stesso tetto le stesse esperienze, gli stessi affetti, le stesse abitudini familiari... perciò il mio modo di provarci è stato quello di darglielo, un fratello, ai miei bimbi... e di sicuro il mio impegno non si limiterà a questo, perchè credo che un bel legame tra fratelli si instauri anche grazie ai genitori.

tra me e la sister ci sono 6 anni di differenza..
troppi per me.
adesso ci siamo "re-incontrate" nel senso che adesso siamo grandi, ci vogliamo bene , è andata a vivere da sola, ci sentiamo spesso anche se si è trasferita a 30 km di distanza..

ma da piccole abbiamo vissuto le tappe della vita in momenti diversi.
quando io ero adolescente lei era piccola e rompib@alle
quando lei era adolescente io stavo già con loremiro e pensavo alla casa ed ai mobili..
quando mi sono sposata lei era nel rifrullo delle storie sbagliate
adesso.. soprattutto da quando è nato tommy la vedo molto più matura rispetto a prima..
quando lui nacque mi scrisse una bellissima lettera che conservo con cura nella quale mi scriveva che eravamo una bellissima famiglia e che sperava un domani di vivere anche lei tutto quello che avevo vissuto io con loremiro..

poi ha conosciuto il ragazzo attuale. un bravissimo ragazzo. e sono andati a convivere.

quando ci incontriamo è inutile dire che c'è un grande bene di fondo ed un grande affetto, la consapevolezza che comunque nella ns vita, un domani che nn ci saranno più i nostri genitori (speriamo il più tardi possibile!) ci saremo sempre noi due.. che avremo un appoggio reciproco nel caso di bisogno o anche solo nel caso di una spalla sui cui piangere..
spero anche di diventare zia prima o poi. ed avere nipoti o nipotine con i quali festeggiare compleanni, feste, futuri matrimoni

spero di aver fatto lo stesso regalo ai miei bimbi. e proprio perchè nn ci fosse quella differenza di 6 anni che nn ci ha rese vicine quando eravamo piccole, ho fatto di tutto per farli vicini di età..
tra Viola e Tommaso ci saranno praticamente 3 anni di differenza.

poi magari si tireranno i coltelli ma quello che potrò fare lo farò per farli andare il più d'accordo possibile.