Re: Problemi con infissi
Inviato: 09/06/18 10:48
@ugdfe mi hanno murato un nuovo falso telaio.
A voi la parola! Discussioni sull'arredamento della casa
http://www.arredamento.it/forum/
E ci mancherebbe pure!gigiotto ha scritto: Sei libero di sostenere tutte le tue tesi, ma
Ma certamente a patto che venga dimostrato in pratica e non con qualche Byte scritto e memorizzato in un DataBase.gigiotto ha scritto: I vecchietti dovrebbero anche accettare il fatto che i giovani possano saperne più di loro.
Allora niente di più semplice, basta mettere un po di silicone nella parte che ho indicato poco sopra.gigiotto ha scritto: Nel caso specifico conosco prodotto, posatore, sistema di posa e molte altre cose che mi mettono in condizioni di poter sostenere quanto affermato.
Questi confronti a chi ce l’ha più lungo non mi appartengono, non mi interessano.gigiotto ha scritto: Detto questo, Ugdfe, non sono un professore, ma un professionista del settore che negli ultimi mesi si è occupato solo ed esclusivamente di sviluppare nodi di posa.
Vuoi saperne di più di me?
Eccerto! usiamo il condizionale.gigiotto ha scritto: Vuoi saperne di più di me?
Potrebbe essere su profili in alluminio.
E chi ha detto il contrario? lo ho anche scritto più volte in questa community e ti ho pure difeso da chi lo ha messo in dubbio (salvo poi essere mandato affancucciolo da te un mese dopo perché avevo scritto una cosa che non ti piaceva).gigiotto ha scritto:Questo profilo invece accetta il fatto che non lo conosci e permettimi di ribadire quanto sopra.
La soglia?
La sezione da te postata è diversa da quella di zazilla ma comunque diamola per buona o identica, vado a intuito, la sezione di poliammide è quella in basso a destra, se è quella io non vedo nessun taglio termico ma solo un distacco dalla soglia in marmo.gigiotto ha scritto:Metti da parte l'orgoglio...
Il vano davanti al serramento non sai a cosa serve, come puoi determinare se è corretto o meno?
Buona notte
Giò, il primo test lo si può fare ma i risultati non sarebbero veritieri, in quanto simulerebbero una giornata di pioggia senza vento.salvo72 ha scritto:Sarò lungo, perdonatemi.
Il primo punto da chiarire è DA DOVE VIENE L'ACQUA, da dove passa?
Primo test.
Aspetta che sia tutto asciutto, pulisci con un pennello o una scopetta, chiudi il serramento e irroralo con un bel po' di acqua spruzzata a goccioline; usa i contenitori degli spray lavavetri, e spruzza tendenzialmente in centro, non accanirti sui laterali; deve formarsi un bel film di acqua, tipo pioggia battente che cola verso il basso, fa rivoletto sulle piastrelle e se ne va, guidata dalla giusta pendenza. (Se usi la canna da giardino apri poco poco e vaporizza bene, non mandare acqua da tutte le parti sennò non ci si capisce nulla).
Se l'acqua non se ne va bella bella ma tende a fare laghetto contro la soglia o, peggio da un lato solo della soglia, son problemi di pendenza.
Lascia sgocciolare per un po', poi apri le ante; il gocciolatoio puo' essere bagnato, ma non ci dovrebbero essere grossi ristagni di acqua, che dovrebbe essere uscita dai fori di scarico.
Controlla ovviamente che non sia entrata acqua in casa.
Buon fine settimana professore!Ungiornodifinestate ha scritto:
Parliamone.
Quando avrai un attimo di tempo ti porto il mio portfolio con immagini di lavori fatti negli ultimi 23 anni con vari materiali e che, nonostante la mia inesperienza in settore, non hanno creato danni. Personalmente penso che non servano a nulla le parole scritte a vanvera su un forum, ma quello che conta sono le soluzioni trovate nel tempo.Ungiornodifinestate ha scritto: Ma certamente a patto che venga dimostrato in pratica e non con qualche Byte scritto e memorizzato in un DataBase.
Se siliconi dove hai indicato non risolvi nulla visto che in quella zona non passa acqua, se arriva li passa anche da sopra la soglia.Ungiornodifinestate ha scritto: Allora niente di più semplice, basta mettere un po di silicone nella parte che ho indicato poco sopra.
Per questo motivo la tua firma fa riferimento a quanto il tuo caro alluminio sia meglio degli altri materiali? (aggiorna anche il link visto che uno dei due articoli è stato rimosso).Ungiornodifinestate ha scritto: Questi confronti a chi ce l’ha più lungo non mi appartengono, non mi interessano.
Quando scrivi cose che per me non hanno senso penso di esser libero di rispondere.Ungiornodifinestate ha scritto: E chi ha detto il contrario? lo ho anche scritto più volte in questa community e ti ho pure difeso da chi lo ha messo in dubbio (salvo poi essere mandato affancucciolo da te un mese dopo perché avevo scritto una cosa che non ti piaceva).
Ma visto che sfioriamo la sfera dell’ onestà intellettuale almeno permettimi di farti notare, da questo punto di vista sei abbastanza deficitario.
Peccato che questo confermi quanto sopra.Ungiornodifinestate ha scritto: La sezione da te postata è diversa da quella di zazilla ma comunque diamola per buona o identica, vado a intuito, la sezione di poliammide è quella in basso a destra, se è quella io non vedo nessun taglio termico ma solo un distacco dalla soglia in marmo.
Dal mio punto di vista un serramento posato con telaio a "Z" non permette un controllo dei sistemi di posa adeguato.Ungiornodifinestate ha scritto: Poi se è stato montato un falso telaio nuovo e non prevedere un telaio con aletta che andasse fino alle spalline, ma incollare un coprigiunto sul serramento dal mio punto di vista è una cosa che non si può vedere.
BG3? La posa può avvenire sia con schiume che con nastri indipendentemente. Per lo meno, sulla norma vigente non si esclude l'uso...Ungiornodifinestate ha scritto: Altra cosa: ho letto in questa community da te e altri, fiumi, fiumi, e fiumi di critiche nei confronti di chi usa schiume e silicone, che bisogna usare il nastro Bg1, Bg2, Bg3 e vatti alla pesca.
Io vedo invece una bella spruzzata di schiuma, forse mi sono perso qualcosa?
Siccome per i serramentisti in alluminio il PVC è il peggior materiale (tossicità ed altro, ovviamente frutto di ignoranza in maniera specifica dimostrata dal fatto che si ignora anche il composto base dei serramenti), chi lavora con il PVC risponde a pari livello...Ungiornodifinestate ha scritto: Pentole, radiatori, tegamini per friggerci le uova, serramenti da Bar dello sport, serramenti industriali, termosifoni……Questi e molto altro sono solo alcuni dei termini usati in questa community per definire un serramento in alluminio a taglio termico.
Ma se i tuoi amici serramentisti utilizzano ancora controtelai in ferro, vetri ad infilare, canalina fredda, ferramenta senza anta ribalta...cosa volete insegnare? Che l'alluminio è sempre il miglior prodotto?Ungiornodifinestate ha scritto: Un sistema di quel genere forse è stato abbandonato appena dopo la 2°a w.w.
Ci sono alcune lavorazioni possibili, altre no. Vogliamo parlare dei telai in alluminio su 4 lati anche sulle portefinestre?Ungiornodifinestate ha scritto: Queste sono le distorsioni nel settore dei serramenti dei giorni d’oggi, anche un piccolo artigiano da 4 soldi ha una macchina dal costo di 4 k. che serve per scantonare/fresare una soglia o uno zoccolo, un T per mettere a contatto 2 profili e creare un fissaggio a scomparsa!
Ecco dov'è il problema! La provenienza del prodotto e, secondo te, il fatto che in zona climatica C si debba usare solo profili in alluminio,magari un Domal TOP TB65?Ungiornodifinestate ha scritto: Zazilla dalla lontana puglia è andata a comprare un serramento nell’est europa
pensando che fosse la scelta migliore, in una zona climatica C tra l’altro.
Se vuoi il 25 sarò a Vado per un corso e ti offro una pizza e ne parliamo di persona.Ungiornodifinestate ha scritto: Parliamone.
Ricordi?Ho controllato la pendenza non c'è alle soglie, l'acqua rimane ferma
La soglia lavora in piano, non scarica lateralmente, ma frontalmente. Non so come funzinano le soglie in alluminio,ma in PVC sono piatte e si appoggiano sulla soglia. Lo scarico avviente frontalmente e non lateralmente. Quelle in alluminio sono convesse?Ungiornodifinestate ha scritto: Quel solco su tutta la soglia raccoglie l'acqua e poi la porta a destra o a sinistra, a secondo della pendenza, entra nella giuntura e finisce sulla soglia di marmo.
A conferma del mio pensiero. I serramenti in alluminio salveranno la terra! Soprattutto se bicolore!Ungiornodifinestate ha scritto: Per me, serramento non adatto alla tua zona climatica, un tanto vituperato serramento in Alluminio a Taglio termico con un bel giunto aperto era sicuramente più adatto, questo anche in virtù del fatto che hai un bicolore.
Quella soglia sarà sempre il punto nevralgico, ti auguro di riuscire a risolvere.
Dai, era la prova n.2 che avevo già suggerito io.. non valeUngiornodifinestate ha scritto:@ Zazilla, ti suggerisco una prova anche io, semplicissima e che puoi fare tu stessa durante questo w.e.
1- Ostruisci con dello scotch i 6 fori di scarico sulla soglia.
2- Prendi un bicchiere con del liquido tracciante, lo puoi fare tu stessa con gli acquerelli che si usano alle scuole elementari, metti del colore blu o rosso nel bicchiere d'acqua.
3- Lo versi in quel solco e aspetti 5 minuti per vedere se rimane lì oppure viene assorbito, poi ripeti almeno 3/4 volte fino a quando vedi dove sbuca il colore.
Dimenticavo, peace & love, buon w.e. a tutti, un in bocca al lupo alla nostra Zazilla.
Su richiesta di un altro utente?gigiotto ha scritto:Su "richiesta" di un altro utente...approfitto del venticello serale per rispondere a UGDFE, post lungo ed O.T....
Sostenibilità: Differenze minime tra i materiali per finestre e facciate
L’ultima voce sul tema della sostenibilità dei materiali per facciate e finestre viene dalla Germania. La pronuncia lo studio di consulenza nel campo del real estate Drees & Sommer, 1770 dipendenti, 45 anni di attività a livello mondiale nei settori del “development management, infrastructure consulting, project management, real estate consulting and engineering”. In collaborazione con PE International, società operante nel campo della consulenza e dei servizi per la sostenibilità, ha condotto a termine uno studio sulla sostenibilità dei diversi materiali utilizzati nelle facciate e nelle finestre. Lo studio, che è stato realizzato per conto della EAA-European Aluminium Association, ha per obiettivo garantire la trasparenza delle scelte a clienti e investitori.Il rapporto intitolato “Valutazione di sostenibilità di finestre e facciate continue” consta di 87 pagine in lingua inglese (qui il pdf). Nove i capitoli che lo compongono:-Introduzione e obiettivi;-Executive Summary;-Descrizione dei sistemi di facciate e di finestre;-Simulazione termica;-LCC-Analisi dei Costi del Ciclo di Vita;-LCA-Valutazione del Ciclo di Vita;-Valutazione approfondita;-Riferimenti;-Valutazioni dei revisori.Lo studio ha preso in esame i differenti aspetti della sostenibilità dei materiali per finestre (alluminio, legno, legno/alluminio e PVC) e per facciate (alluminio, legno e legno/alluminio). E’ stato preso in esame l’intero ciclo di vita dalla produzione alla fine vita. Per la modellizzazione della fase utilizzo dell’utenza sono stati presi in considerazione due ambienti standardizzati rispettivamente per uso residenziale e uffici in due climi diversi (Berlino e Roma). Come riferimento per l’edificio residenziale si è assunta una finestra tipo a due ante da 3,75 m2 (forse un po’ troppo generosa di dimensioni), mentre per l’edificio a uffici si è scelta una struttura a facciata continua a montanti e traversi da 14 m2.I materiali per finestre e facciate sono stati analizzati sotto gli aspetti ecologici, economici, funzionali e sociali. Il risultato chiave del Rapporto è che nessun materiale offre le migliori prestazioni di sostenibilità secondo tutti i criteri individuati e che, ad una vista d’assieme, i diversi materiali sostanzialmente si equivalgono, sempre dal punto di vista della sostenibilità. L’opinione corrente che il legno sia il materiale più sostenibile per serramenti e facciate è ampiamente diffusa. Per verificare questa affermazione tenendo conto di tutti i fattori di sostenibilità il team di lavoro della Drees & Sommer ha intrapreso uno studio olistico focalizzato sull’Europa. L'obiettivo è stato quello di confrontare la performance di sostenibilità dei materiali comunemente usati nella costruzione di facciate e finestra - alluminio, legno e PVC - in base a riconosciuti criteri pratici. Criteri ecologici, economici, funzionali e sociali sono stati applicati sulla base dei tipici sistemi di certificazione di sostenibilità per gli edifici commerciali e residenziali. Gli esperti del team di lavoro hanno determinato e confrontato i fattori tra cui gli audit ambientali, i costi del ciclo di vita, i calcoli di comfort, e la separabilità dei materiali. Nella valutazione approfondita, fondata su una lista molto articolata di indicatori, i vantaggi e gli svantaggi dei diversi sistemi sono stati stimati con i crediti 0 (negativo), 1 (neutro) e 2 (positivo).Uno dei risultati chiave dello studio è che nessun materiale offre sempre le migliori performance di sostenibilità in tutti i criteri. Le prestazioni generali variano solo di una decina di punti percentuali rispetto alla media, con tutti i materiali che si rivelano sostanzialmente ben performanti. Lo studio ha anche mostrato, affermano gli autori, che i requisiti delle risorse e dei costi del ciclo di vita durante la fase di esercizio sono di notevole importanza.Riportiamo nella gallery, e solo a titolo di curiosità e di stimolo alla lettura dello studio, qui sopra allegato in pdf, i due grafici che riassumono le conclusioni del Rapporto.Il primo (fig. 1) riguarda le facciate continue per uffici. Sulla base della metodologia quantitativa scelta per questo progetto, le facciate in alluminio raggiungono la prestazione massima di sostenibilità con un punteggio di 92% dei crediti totali a fronte dell’80% delle facciate in legno/alluminio e del 76% di quelle in legno.Per quanto riguarda le finestre (fig. 2), la stessa metodologia ha portato le finestre standard in alluminio a raggiungere il 93% dei crediti, quelle in legno/alluminio l’83%, quelle in legno l’82% e quelle in PVC l’84%. Più alti i punteggi per le finestre risultanti da best practices dove gli scores variano dal 97% (alluminio) all’87% (PVC). Con una puntualizzazione degna di essere messa in rilievo da parte degli autori dello studio: “considerando la quota parte di soggettività associata alla definizione dei criteri di valutazione, la variazione nei risultati finali non può essere considerata molto significativa”. Ad una prima lettura emergono alcune considerazioni.La prima è che mancava da un po’ di tempo uno studio sulla sostenibilità dei diversi materiali per facciate e serramenti. Lo studio di Drees & Sommer riempie questo vuoto. Esso permette un passo in avanti sulla strada della conoscenza apportando un prezioso e serio contributo di aggiornamento sulle metodologie di valutazione della sostenibilità. Sarebbe sicuramente sbagliato ritenere a priori che le conclusioni dello studio possano dipendere dall’identità del committente, ovvero la European Aluminium Association. Certamente lo studio riequilibra le conclusioni di qualche altro studio e certe opinioni correnti mai suffragate da dati di fatto. E, in ogni caso, ha l’onestà intellettuale di riconoscere la forza della soggettività di alcuni criteri di valutazione.La seconda considerazione riguarda il metodo adottato nella stesura del documento finale che contiene anche le opinioni dei revisori, ovvero esperti riconosciuti ma non coinvolti nel lavoro dello studio, che hanno riveduto criticamente lo studio, la metodologia adottata e le conclusioni esprimendo anche critiche e riserve. Un qualcosa che non capita in tutti gli studi simili che ci è capitato di leggere.La terza considerazione è piuttosto un augurio: che le associazioni del serramento e delle facciate a livello europeo riescano a sviluppare uno studio condiviso sulla sostenibilità dei diversi materiali. Ben venga quindi lo studio odierno. Meglio sarebbe stato averne uno condiviso. Ci si arriverà. Ne siamo certi.
Hai ragione Giò ti chiedo scusa, mi cospargo il capo di cenere.salvo72 ha scritto: Dai, era la prova n.2 che avevo già suggerito io.. non vale
Le cose con ordine e metodo.
(Ps. occhio agli acquarelli... che poi li lasciano la macchia)
Per carità osservazione giusta ma, se si continua la lettura dice che trattasi di azienda con 1770 dipendenti con 50 anni di attività nel settore la cui credibilità è granitica.mamma santina ha scritto:"Sarebbe sicuramente sbagliato ritenere a priori che le conclusioni dello studio possano dipendere all'identità del committente"... Excusatio non petita?