Gianfry ha scritto:Ieri sera 06-02-2009, ho visto un servizio sulle Iene che mi ha lasciato alquanto sconvolto e soprattutto schifato !!!!
Dopo un invito alla denuncia di immigrati clandestini che si presentano al pronto soccorso, da parte di medici e infermieri agli organi competenti, praticamente il 100% degli intervistati ha detto che non lo farebbe mai, perchè loro non sono della polizia, ma si occupano della salute delle persone......
Lasciando stare il fatto che la malasanità dilaga, ho pensato a quando sono andato un sabato sera al pronto soccorso (dove trovo il mio medico curante il sabato alle 22 ?) per un otite acuta e dolori atroci...
Ho pagato 18 euro di ticket per la visita al pronto soccorso perchè ritenuta non urgente e 18 euro di ticket per la cura al reparto di otorinolaringoiatria, dopo aver aspettato svariate ore. Poi mi sento dire sul servizio che loro li curano e poi fanno finta che non sia mai andato nessuno....
A questo punto dico che se mi capita di vedere certe cose al pronto soccorso, sarò io stesso a chiamare gli organi competenti sporgendo denuncia sia nei confronti del clandestino che nei confronti dei medici o infermieri per favoreggiamento.
Voi che ne pensate ?
Cominciamo a RINGRAZIARE DI CUORE GIANFRY e tutti gli altri "intelligentoni" che supportano la lega in questa iniziativa:
Teme la denuncia e non va in ospedale
prostituta muore di Tbc, rischio contagio
di MARA CHIARELLI
Il Policlinico di Bari
BARI - Era clandestina da alcuni mesi, per vivere faceva la prostituta e per paura non è andata in ospedale: è morta per tubercolosi polmonare avanzata, e dunque
altamente contagiosa. E ora scatta l'allarme sanitario: Joy Johnson, la giovane nigeriana di 24 anni, trovata agonizzante da un cliente venerdì sera nelle campagne alle porte di Bari,
potrebbe aver contagiato decine di persone che avevano avuto rapporti con lei, gli stessi soccorritori e i connazionali del centro d'accoglienza dove per un mese aveva vissuto. Per precauzione ieri è stato chiuso l'istituto di medicina legale del Policlinico. E medici e poliziotti invitano chi avesse avuto rapporti con la nigeriana a contattare il più vicino ospedale.
Quella di Joy era una tragedia annunciata. All'arrivo dei sanitari del 118, Joy Johnson, da novembre in città, perdeva sangue dalla bocca. La ragazza era malata da diversi mesi, ma
se si fosse sottoposta a un esame del sangue o a una radiografia, oggi sarebbe ancora viva. L'allarme, ora, e l'invito a farsi controllare è rivolto ai clienti e a tutti coloro che dal 14 novembre (data di arrivo al Cara di Bari) hanno avuto contatti ravvicinati con lei. Tra questi, quell'uomo che, usando il telefono cellulare di Joy Johnson, ha chiesto aiuto alla polizia.
"La tubercolosi va curata subito - dichiara il primario di Pneumologia del Policlinico di Bari, Anna Maria Moretti - perché anche le forme inizialmente non contagiose, senza terapia adeguata, lo possono diventare". Basta un colpo di tosse per contrarla, visto che si diffonde per via aerea. "È consigliabile sottoporsi a un test, l'intradermo reazione alla turbercolina, da fare in ospedale - spiega la specialista - Si tratta dell'inoculazione sotto cute di una sostanza che produce una reazione, da monitorare a casa per tre giorni. Se fosse positiva, va fatta la radiografia al torace, ma questo lo deve decidere il medico".
Si associa all'invito, ridimensionando l'allarme, il questore di Bari, Giorgio Manari: "E' idoneo e opportuno - dichiara - rispettare ciò che un medico e le autorità sanitarie dicono in questo senso". Subito dopo aver ricevuto il referto dell'autopsia, effettuata dal medico legale Francesco Introna, il pm incaricato delle indagini, Francesco Bretone ne ha dato comunicazione alle Asl, come prevede la legge. Immediati è scattata la profilassi nel Cara e nei confronti di chiunque abbia avuto contatti con la giovane donna, anche dopo il decesso. In caso di contagio accertato, la terapia, di tipo farmacologico, è lunga (dai sei ai nove mesi) ma dà il controllo totale della malattia.
Bisogna però, sostengono i medici, tenere più alta l'attenzione su una patologia che, considerata scomparsa, si sta nuovamente manifestando in Italia a causa di due fattori: scarsa prevenzione e l'arrivo di extracomunitari che si portano dietro malattie endemiche nei loro Paesi, come la tubercolosi e l'Aids.