effector ha scritto:(...) Perchè i vostri scritti a mio personale avviso sviliscono il lavoro del progettista (non del mio progettista che nel caso è il sottoscritto ma della figura del progettista).
ciao! non so per Solaria, ma per quanto mi riguarda, non credo di aver svilito il lavoro di nessuno.
Mi spiace se forse ho urtato la ruota del pavone

ma non era certamente mia intenzione sottovalutare il lavoro di chi progetta cucine (o interni in genere). Come andhhh ha ribadito, il lavoro di progettazione, per chi non ne conosce i retroscena e la professione nello specifico, è tutt'altro che evidente.
Il mio discorso era un altro e, per inciso, partiva da un'osservazione alla reazione di andhhh circa il post di Solaria (hey andhhh: non ti dovevi mica scusare!

). In altre parole, ho cercato di interpretare il goffo commento di Solaria ... goffo, perché nella forma, effettivamente, andava a sottovalutare di parecchio il lavoro del progettista, ma nella sostanza, credo (credo, perché Solaria non ha smentito né confermato ciò che ho scritto) intendesse altro.
Ora, Solaria a parte io non ho parlato di progetti facili
versus progetti difficili o di bello e brutto. Mi sono limitato a dire che ci sono realizzazioni, esteticamente, "d'impatto" e altre no. Tra l'altro le cucine che ho postato non incontrano nemmeno tutte i miei gusti - però sono sicuramente più audaci della tua, se permetti (e anche qui, audaci o originali non vuol ancora dire "più belle" o "migliori").
Poi, per carità, ti do perfettamente ragione quando dici che il progetto è riuscito, quando incontra la piena soddisfazione della committenza. Va da sé! E ci mancherebbe. La tua cucina t'induce a pavoneggiarti? Bene: vuol dire che è riuscita, e io non starò qui a dire il contrario, perché l'importante è che tu sia soddisfatto.
Chiaro, qui si cammina su filo del rasoio tra gusti (personali) e dati di fatto ed è facile farsi male, perché la suscettibilità altrui è subito tirata in ballo. Che la tua cucina non sia una tipica realizzazione "d'impatto" mi pare un dato di fatto (ed è naturale, perché hai ricercato altri valori estetici!), che poi a me non sembri "da rivista" è effettivamente questione di gusti ... e mi spiace di non potermi aggiungere ai cori entusiastici.
Poi, intendiamoci, se mi mettessero una cucina così in casa, ueee, mica dico di no!

L'ho anche scritto: è bella e funzionale ... ma di certo non è una di quelle cucine che reputo "geniali" dal punto di vista architettonico/estetico. Ora, io su una rivista non ho voglia di vedere cucine "carine", che posso anche vedere nella bella casa del mio vicino. Ho voglia di vedere delle realizzazioni, magari non di mio gusto, ma comunque con delle caratteristiche che ispirano, che spingano i canoni estetici e architettonico-compositivi un passo più in là.
Magari poi faccio mio un 5% di quanto vedo, ma se è valido, beh, è un tassello che va ad aggiungersi ad altre ispirazioni, che assieme vanno a comporre le
mie esigenze.
Poi dipende dalle riviste. Io non compro Casaviva ad esempio. Non la trovo di grande ispirazione. "Interni", "Domus" o "Abitare" spesso propongono invece input interessanti. Quindi, sì, perché no: su certe riviste effettivamente la tua cucina potrebbe trovare posto. Non su quelle che leggo io. In questo senso mi rimangio le parole

e ti concedo il fatto che potrebbe essere "da rivista"!

Tra l'altro ho definito "aggiunte" le Campari e le scritte, non perché non credessi che fossero parte del progetto, ma perché di fatto sono elementi integrati, sì, ma non strutturali. Detto in altre parole, la cucina (intesa come mobili) resta com'è, le scritte e le lampade, se vuoi, domani le puoi modificare o sostituire. Questo era il senso di "aggiunte". Strutturalmente, la cucina (a meno che la foto ometta delle parti) mi sembra sia costituita da una serie di colonne e da un'isola.
Detto questo, sebbene io non sia quello che cerca l'impatto a tutti i costi o l'originalità fine a sé stessa, la tua cucina mi dice poco. Ripeto: è bella e funzionale, ma non mi rimanda nulla che assomigli a un'emozione. Capisco che progettualmente può aver richiesto molto tempo e molta dedizione (e mi complimento per la cura profusa), ma esteticamente rimane, ai miei occhi, una composizione senza slanci realmente creativi (anche nel limite di una cifra stilistica essenziale - che, mi pare di capire, è la tua cifra). I tocchi personalizzati ancora non sono sinonimo di creatività, purtroppo.
ciao!! B.P.
PS:
effector ha scritto:Io amo l'essenzialità... che è molto distante dal minimalismo...
non mi pare che i due termini siano coooooosì distanti, dal momento che il minimalismo si basa proprio sul concetto di essenzialità ... poi bisogna capirsi, è vero, su ciò che concettualmente si intende per essenziale (o minimale)! L'essenzialità, di certo, è molto distante dalla casa di Donatella Versace!!
