Pagina 1 di 1

Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 10/11/13 14:45
da lot
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Due righe su Cuboluce, nota e diffusa lampada da comodino, ideata verso il 1969 dai designer milanesi Franco Bettonica e Mario Melocchi e messa in produzione nel 1972 per la Cini&Nils, marchio fondato da loro stessi con l’ambizione di creare oggetti dal disegno innovativo e funzionale per la casa - inizialmente quindi non lampade - come posacenere, portariviste, posate, vasi: sotto, Cubobar, Cuboghiaccio, Portariviste girevole.
Solo più tardi, con la serie Aureola (1982), il marchio prenderà la strada dell'illuminazione, oggi continuato dai figli, Luta Bettonica e Luca Melocchi.
Immagine
Immagine
Immagine
L'apparecchio all'epoca era straordinario per il design minimale ed il raffinato uso dell'ABS lucidato - inizialmente utilizzato nell'industria dell'auto poi largamente per i prodotti da ufficio, radio, televisori ed oggetti di uso domestico - resistente alle alte temperature prodotte dalla fonte alogena, e soprattutto per la miniaturizzazione della sezione elettronica, compressa in pochi millimetri.
Ma l'originalità della Cuboluce stava nella modalità della sua accensione/spegnimento in cui l'apertura del coperchio soppiantava l'interruttore e l'inclinazione dello stesso ne modulava l'emissione. Era pensata, così come riportato nelle didascalie della Cini&Nils, 'per leggere a letto': alzando il coperchio si accende, abbassandolo si spegne, evitando così la ricerca dell’interruttore lungo il filo elettrico. Ottimi i riscontri commerciali (anche per il costo contenuto) che tutt'oggi, continui e costanti, consentono la crescita dell'azienda, ed i consensi della critica: alla sua uscita, fu subito acquisita nella collezioni di design del MOMA di New York.
Immagine
Ma il sistema di accensione della Cuboluce non era un caso.
Si collocava in un momento particolarmente ricco di sperimentazioni artistiche, avvenute all'inizio degli anni '60 soprattutto a Milano e nelle città più industrializzate. In particolare i gruppi di arte cinetica o di arte programmata condividevano l'idea - nel tentativo di superare e chiudere con l'esperienza dell'arte informale, individualistica, romantica, indipendente ed in collisione con la società - che l'artista dovesse integrarsi nella società. Credevano nel suo coinvolgimento all'interno dei processi industriali, anche per migliorare la qualità dei prodotti, e nel valore didattico dell'esperienza estetica, parallela ed importante tanto quella produttiva e di consumo, nel lavoro di gruppo e nella interdisciplinarità.
Che poi era la linea critica promossa da Giulio Carlo Argan (critico, teorico e sostenitore dei gruppi di arte programmata), quella di avvalersi del talento artistico applicandolo all'industria, recuperando l'esempio delle arti applicate e quello dei maestri della Bauhaus.
Fondamentali figure di riferimento dell'epoca per questi giovani artisti, quelle di un industriale democratico 'atipico' come Adriano Olivetti (i suoi showroom accolgono dal '62 le prime esposizioni di arte programmata, foto sotto, dove appare propizio e pacifico, finalmente, l'incontro tra arte e macchine) e dell'artista/designer moderno, Bruno Munari.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Altra fonte della Cuboluce sono le creazioni di Ugo La Pietra, artista in contatto con i gruppi di arte programmata milanesi. Infatti, il suo spettacolare Globo tissurato della Zama Elettronica del 1966 - ricercatissimo dai collezionisti al pari di altre opere d'arte, benché prodotto in serie - oltre al tema della texture in plexiglass (materiale prediletto dall'autore), era tra i primi oggetti luminosi dotati di un potenziometro miniaturizzato per regolare l'intensità luminosa: il Globo, si poteva accendere con un battito di mani.
La Pietra poi in questo senso fu uno sperimentatore, inventando per altre sue meraviglie luminose (esposte alla fine degli anni '60 nel negozio Altre Cose) il 'luxometro', dispositivo che consentiva appunto l'accensione della luce attraverso il suono.
Immagine
L'apparecchio del 1972 è debitore anche di altre opere, note. Tra cui quelle di Bruno Munari, come il posacenere per Danese (1957) ed il Tetracono (1963), questo, capolavoro di arte cinetica, dove i coni in movimento della scultura sono interpretati dal cono di luce dello spot della lampada di Cini&Nils.
O anche le strutture lamellari in pvc colorato Politipi realizzate dal 1970 da Alberto Biasi.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Scheda prodotto:
http://www.cinienils.com/Uploads/File/C ... ochure.pdf

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 10:37
da Yuri
la cuboluce mi ricorda la mia infanzia, mia madre ne aveva una sul comodino, a me sembrava una magia mi piaceva tantissimo giocarci :D chissà che fine ha fatto :roll:

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 11:22
da lot
Non so, l'ho trovata usata, rossa, forse era quella vostra?.. :roll: 8)

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 11:27
da Yuri
:shock: era proprio rossa :shock: :shock:

po' esse :mrgreen:

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 12:51
da lot
..potrei barattarla solo con..
Immagine
:lol: :D

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 13:32
da Lucy-Van-Pelt
Io non la conoscevo...
Al di là degli aspetti tecnici e innovatici per l'epoca in cui è nata, mi sembra molto simpatica.
In particolare mi piace questa immagine:
Immagine

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 13:39
da Yuri
lot ha scritto:..potrei barattarla solo con..
Immagine
:lol: :D
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
mai :mrgreen:

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 16:02
da lot
Lucy-Van-Pelt ha scritto:Io non la conoscevo...
Al di là degli aspetti tecnici e innovatici per l'epoca in cui è nata, mi sembra molto simpatica.
In particolare mi piace questa immagine:
Immagine
Mai vista in giro questa foto.. Lucy, vero. Al di là dei riferimenti 'storici' la credevo più che altro un giocattolino e invece devo ammettere che si legge bene (meglio di altre più titolate abat-jours).
E poi, il bello è che quando arriva Morfeo ed il libro cade dalle mani, basta un gesto per chiudere il coperchio.. 8) Anzi, non vedo l'ora che arrivi quell'istante.. :lol: :lol:

Re: Classici del design: lampada Cuboluce

Inviato: 12/11/13 16:04
da Lucy-Van-Pelt
La foto l'ho trovata sul sito della Cini&Nils, ci sono anche altre ambientazioni, ma questa è la più colorata.