Capolavori del Musée d'Orsay, Vittoriano, Roma
Inviato: 05/06/14 7:49




In origine l'area del lungo Senna era occupato dall'edificio ottocentesco della Corte dei Conti, caratterizzato dall'aspetto severo e classicheggiante, incendiato durante l'epoca della Comune ed abbandonato.
Abbattuto, al suo posto fu edificata la Stazione D'Orsay (dalle forme lussuose ed eclettiche con forti richiami al Louvre che è giusto di fronte, sulla riva destra della Senna) progettata da Victor Laloux (1888) per i treni diretti verso l'ovest ed Orleans.
Infine, anche la stazione fu dismessa (negli anni '30 la SNCF giudicò troppo costoso il suo ammodernamento), e dopo aver rischiato l'abbattimento (come avvenne invece per i mercati di Les Halles) a favore di un Centro Congressi ed Hotel (i cui progetti furono presentati nientemeno che da Le Corbusier nel 1961, sotto), fu negli anni '80 recuperata e trasformata in museo d'arte moderna (1986), nell'epoca dei grandi cantieri promossi dal presidente Mitterrand.



Utilizzando grossi conci di pietra e sfruttando la luce offerta dalle grandi vetrate (specie per la zona dei sottotetti, prima inutilizzati, il cuore del museo, dedicato ad impressionismo e post-impressionismo), ideali per illuminare 'naturalmente' le opere, e creando una serie di terrazze a livelli diversi con percorsi liberi e passaggi non più obbligati, per offrire ai visitatori energia ed interesse.
Per il museo parigino Gae curò anche l'arredamento e l'illuminazione, come il poliedro-applique Bugia in rete metallica per Fontana Arte, e le sedie in legno per i custodi.













L'Italienne (1887) di Van Gogh e Le repas (1891) di Gauguin.


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