oltre che davvero gentile !
grazie
cercherò di spiegare la differenza nel modo più semplice possibile
1) Nel caso del prodotto che ti ho citato: qual'è la modalità di installazione migliore (monofase, ? Ovvero: l'una delle due limita in qualche modo l'efficienza/efficacia del prodotto e/o compromette la sicurezza e/o ancora, limita lo sfruttamento del resto dell'impianto elettrico ?
Perchè mi dici mono/trifase quando il prodotto recita: "mono o 2 fasi" ?
Il piano cottura funziona in maniera indifferente se alimentato in monofase (fase + neutro) oppure con 2 fasi + neutro, l'importante è che disponga della potenza necessaria (7,2 kW), per ora tralasciamo il discorso del limitatore.
Il progettista farà i calcoli per determinare la potenza per cui l'intero impianto elettrico dovrà essere dimensionato, entra in gioco il discorso della contemporaneità ma il solo piano cottura implica una potenza minima di 10 kW (11 kW), 6 kW (6,6 kW) sarebbero già insufficienti a farlo funzionare da solo. Tra parentesi ho indicato i valori della potenza effettivamente disponibile, è il 10 % in più del valore contrattualmente impegnato.
Mettiamo caso che venga fuori un valore di 10 kW contrattuali, questo ti permetterebbe libera scelta tra la monofase e la trifase, ma la monofase diventa sconveniente perchè entrano in gioco valori di corrente relativamente alti, quindi fili di grossa sezione per la linea montante (dal contatore al quadro generale) e per la derivazione che alimenterà il piano cottura, anche se i fili sono solo tre (fase, neutro e terra). Dall'altro lato, agli enti distributori di energia la monofase da 10 kW dà fastidio, perchè tende a squilibrare la rete a livello locale (circa 50 A di assorbimento massimo di corrente, tutto concentrato su una sola fase..).
Scegliendo la fornitura trifase, anche nell'ipotesi di non dover usare apparecchiature che la richiedono espressamente, hai la convenienza di ottimizzare il dimensionamento dell'impianto e di evitare problemi con l'ente distributore che eseguirà l'allacciamento. Avrai la linea montante e la derivazione del piano cottura con 5 fili (tre fasi, neutro e terra), ma questi fili potranno avere sezione più piccola rispetto al caso monofase, a conti fatti si impiega meno rame a parità di potenza di dimensionamento (o, vista al contrario, si possono trasportare potenze più alte a parità di rame).
L'impianto può apparire leggermente più complesso, ma in realtà i 5 fili te li ritrovi solo dove servono, il resto dell'impianto potrà essere organizzato su circuiti monofase che saranno allacciati in maniera equilibrata tra le varie fasi ed il neutro (gli stessi che avresti in monofase, ma collegati tutti all'unica fase e al neutro).
2) considerare la situazione peggiore significa prendere il PCI con (i) assorbimento nominale maggiore e (ii) trifase ?
Per far fronte ad ogni possibilità devi valutare sia l'assorbimento di potenza che le correnti in gioco, quindi un allacciamento che sia in grado di far fronte all'assorbimento del piano cottura più potente e, contemporaneamente, alle massime correnti che possono essere assorbite dalle fasi.
Per esempio, consideriamo il piano cottura che avevi in mente: 7,2 kW globalmente assorbiti e circa 16 A di corrente prelevati da 2 fasi.
Mettiamo caso che esista un piano cottura con potenza nominale di 8 kW ma con prelievo di una corrente massima di circa 12 A attraverso tutte e tre le fasi.
Condizione peggiore vuol dire, in questo esempio, che bisogna considerare 8 kW di potenza ma 16 A di assorbimento massimo di corrente, cosicchè entrambi possano essere supportati dalla predisposizione, che dovrà avere 5 fili (tre fasi, neutro e terra). In ogni caso ti conviene prevedere tutte e tre le fasi al punto di allacciamento, anche se dovessi trovare solo piani cottura con alimentazione tramite 2 fasi e il neutro.
Ultima considerazione per il limitatore.. molti lo impiegano come soluzione per poter impegnare una potenza contrattuale inferiore al valore di dimensionamento, senza rischiare il distacco del contatore ma accontentandosi di uno sfruttamento parziale del piano cottura.. nelle normali esigenze è difficile arrivare a farlo funzionare a piena potenza. Posso comprendere questa scelta se la differenza sulla bolletta può pesare molto, ma questo è un discorso indipendente dal dimensionamento dell'impianto secondo le norme.. entriamo in argomenti di natura finanziaria e ciascuno si farà i propri conti
