5amuel ha scritto:ma toglietemi una curiosità spassionata, a casa, quante volte avete dovuto riarmare un differenziale?
In azienda/ufficio capita, è vero, ma in un anno non arrivo a due volte ma a casa siamo a zero...mi sembra un po' una moda del momento, sicuramente mi sbaglio ma non vi vedo tutta questa utilità.
ad occhio..direi due/tre volte a casa..
se nn ricordo male in due occasioni dovuti a temporale ed in una per una piastra di troppo..
io chiedevo info apposta per capire se in queste circostanze il riarmo funziona..
sulle guide che dicevo il riarmo era consigliato proprio in abbinamento al controllo carichi (obbligatorio nel livello 2)..quindi pensavo che il funzionamento dovesse essere del tipo..accendo piano induzione, forno e lavatrice..

..passo la soglia del contatore..il controllo carichi stacca il circuito ad esempio con eldom non prioritari..con il riarmo una volta che nn ci sono assorbimenti oltre soglia viene ripristinato il circuito precedentemente staccato..funziona cosi? boh..
Federal Republic ha scritto:
Per garantire un adeguato livello di continuità di esercizio, bisogna adottare ben altre soluzioni.. nelle guide sono spesso pubblicizzate le soluzioni più convenienti per i produttori e non per l'utente finale.
Il primo provvedimento da mettere in atto è suddividere l'impianto in un certo numero di circuiti di distribuzione finale, il numero è variabile a seconda delle dimensioni dell'appartamento e della potenza di dimensionamento, ciascun circuito sarà protetto tramite un interruttore magnetotermico-differenziale ad alta sensibilità. E' consigliabile utilizzare differenziali con caratteristica di intervento di tipo "A" per i circuiti che alimentano apparecchi utilizzatori con azionamenti ad inverter (per es. lavatrici e climatizzatori) oppure alimentatori switching (per es. computer).
Nei circuiti per i quali è richiesta maggiore protezione contro gli scatti intempestivi, si possono utilizzare differenziali speciali ad alta immunità (denominazione commerciale AP-R per ABB, HPI per BTicino ecc).
Eventuali protezioni differenziali nei livelli di distribuzione a monte dovranno essere selettive rispetto ai dispositivi differenziali a valle. Ad esempio, la protezione differenziale posta all'origine del montante che giunge al centralino può essere un dispositivo a bassa sensibilità da 300 mA con caratteristica "A" di tipo selettivo.
ciao Federal, grazie per la risposta..ti do qlc altra info in modo che magari tu possa consigliarmi nello specifico..
l'impianto è relativo ad un appartamento di 110mq più giardino..mi hanno consigliato da subito un contratto almeno da 4,5 vista la presenza del giardino..volendo mettere il piano ad induzione, senza entrare nel dettaglio delle regolazioni del piano cottura, mi è stato caldamente consigliato un 4,5 o addirittura 6..per questo l'impianto è stato dimensionato per un 6kw..
avendo chiesto un livello 2 i circuiti sono 5 (luci giorno, luci notte, fm giorno, fm notte e fm cucina, più altri circuiti dedicati - riscaldamenti, impianto di condizionamento, ventilazione meccanica, allarme, giardino e piano ad induzione)..
come scrivevo sopra, dovendo mettere la gestione carichi, mi domandavo se fosse utile il riarmo..in caso di distacco dovuto ad un eventuale superamento soglia..
il riarmo inoltre pensavo potesse essere utile per l'allarme in caso di forte temporale con conseguente distacco della corrente..ma vorrei sapere se ciò che penso (e scrivo) è fattibile o meno..
Federal Republic ha scritto:
Un differenziale autoriarmante ha scarsa utilità poichè, nei sistemi in bassa tensione, la natura dei guasti verso terra è generalmente persistente anzichè transitoria.
Un problema tipico degli interruttori differenziali sono gli scatti intempestivi, dovuti a perturbazioni transitorie costituite da componenti armoniche ad alta frequenza che si sovrappongono alla tensione di rete, generando significative correnti di dispersione attraverso la capacità parassita che ciascun circuito assume verso terra, in queste circostanze il differenziale può intervenire nonostante non vi sia alcun guasto.
Generalmente, per i differenziali ad alta sensibilità si risolve impiegando le versioni ad alta immunità, mentre i differenziali a bassa sensibilità di tipo selettivo hanno un elevato livello intrinseco di immunità ai disturbi (dovuto sia alla bassa sensibilità che al ritardo di intervento).
..qui sei stato troppo tecnico..

..ossia..non ho capito granché..se puoi mettermi i prodotti/codici prodotto a cui ti riferisci io posso rivolgermi all'impiantista in maniera più diretta..
Federal Republic ha scritto:PS ..dalle guide suddette, mi par di capire che la "certificazione" dell'impianto a livello non sia obbligatoria, ma solo volontaria..ossia l'elettricista potrebbe rilasciarmi solo la conformità senza dire nulla del livello? sbaglio?
Affinchè l'impianto sia conforme alla Norma CEI 64-8, deve essere almeno rispondente ai requisiti del livello base (livello 1). Se si decide di rinunciare ad alcune dotazioni del livello 2, conviene richiedere nel capitolato la conformità al livello 1 e l'aggiunta di parte delle dotazioni dei livelli superiori.
Il controllo carichi è superfluo se la potenza convenzionale di dimensionamento dell'impianto è stata correttamente definita in base alle reali necessità (oltre al rispetto dei criteri stabiliti dalle Norme) e l'utente richiede un contratto di fornitura per una potenza impegnata pari al valore di potenza convenzionale.
..però, in questa maniera, non raggiungendo il livello 2, si perderebbe il beneficio "commerciale"..e si avrebbe un appartamento comunque a livello 1..a prescindere se poi ci sono 2 o 5 circuiti..mi è sembrato di capire che il senso dell'introduzione dei livelli sia quello di portare nel campo dell'elettrico quello che è accaduto con l'attestato energetico..