MAI PIU' ALNO
Inviato: 05/08/15 13:03
In data 06/08/14 ho sottoscritto un contratto di compravendita di una cucina ALNO modello ALNOSTAR FINE con due piani di lavoro in SILESTONE e completa di piano cottura, forno multifunzione e lavastoviglie NEFF per la cifra complessiva di 13800 euro, presso il Centro Cucine Alno di Raffaella Bianchi, via Sant'Angela Merici 75 ROMA.
La cucina è stata consegnata come previsto, il 01/12/14 ed è stata montata dalla squadra fornita dal rivenditore.
Il primo problema è stato l'insieme di danni procurati dal montatore stesso durante il montaggio avvenuto in modo frettoloso e sbrigativo e che hanno richiesto la successiva sostituzione di almeno una parte degli elementi danneggiati (per gli altri mi sono dovuta accontentare di tenerli com'erano perchè altrimenti avrei dovuto smontare l'intera cucina); le due mensole in rovere ordinate a completamento della cucina non avevano la forma e la dimensione prevista dal progetto e sono state mandate in dietro per la sostituzione, avvenuta dopo alcune settimane; durante le operazioni di pulizia mi sono progressivamente accorta di numerosi difetti di produzione presenti nei mobili; al momento della consegna della cucina, inoltre, mancava uno dei due contenitori portaposate ordinati ed un paio di accessori per il lavello; la piletta del lavello non chiudeva perfettamente, impedendone l'uso corretto; in due sportelli erano state montate cerniere inadeguate per cui, uno non restava chiuso, l'altro si apriva con difficoltà; gli sportelli dei mobili contenitori non erano "in squadro"
I piani di lavoro sono stati consegnati e montati circa dieci giorni dopo (provocando danni al rivestimento smaltato del muro che ho dovuto far ripristinare dalla ditta che mi aveva ristrutturato l'alloggio), ma già nella fase di pulizia, mi sono accorta che uno dei due, presentava dei "graffi" non eliminabili con i normali detergenti in commercio Nelle settimane successive, in più riprese, il responsabile del negozio, sempre sollecitato da me, si è presentato a casa mia prima da solo, poi con il marmista, nel tentativo di far "sparire" i graffi del piano in quarzo con prodotti professionali; alla fine, non riuscendoci, è stata attivata la garanzia e sono stati chiamati i responsabili della ditta produttrice (Silestone by CostantiniGroup), che hanno verificato il danno ed hanno confermato la necessità di sostituire il manufatto.
Da allora ho inviato diverse mail di sollecito al rivenditore Alno (10/03/15-10/04/15-11/05/15) . Nell'ultima mi veniva risposto che entro 15 giorni il marmista avrebbe dovuto ricevere la nuova lastra per la lavorazione. Da allora più nulla!!
Ai primi di giugno mi sono accorta che l'impiallacciatura interna del mobile scola-piatti si era staccata dal truciolare sottostante formando dei rigonfiamenti che in partesi erano rotti con esposizione del materiale sottostante. A quel punto, ho deciso di far intervenire un mio legale di fiducia che ha inviato una raccomandata al venditore chiedendo il risarcimento dei danni. A questa raccomanda non ho ancora ricevuto risposta.
La ditta Costantini, cui ho inviato una mail di sollecito, sostiene di aver fatto tutti i passi necessari per risolvere il problema del piano di lavoro e che adesso tutto dipenderebbe dal marmista che non avrebbe ancora ordinato la nuova lastra da lavorare!
Concludo dicendo che, a oggi, mi trovo con una cucina con lo scolapiatti già rovinato a distanza di soli sette mesi dall'acquisto, il lavandino che non trattiene acqua, uno sportello che non sta chiuso, uno dei piani di lavoro rovinato, e tanti altri difetti di costruzione non eliminabili se non cambiando marca di cucina!
La cucina è stata consegnata come previsto, il 01/12/14 ed è stata montata dalla squadra fornita dal rivenditore.
Il primo problema è stato l'insieme di danni procurati dal montatore stesso durante il montaggio avvenuto in modo frettoloso e sbrigativo e che hanno richiesto la successiva sostituzione di almeno una parte degli elementi danneggiati (per gli altri mi sono dovuta accontentare di tenerli com'erano perchè altrimenti avrei dovuto smontare l'intera cucina); le due mensole in rovere ordinate a completamento della cucina non avevano la forma e la dimensione prevista dal progetto e sono state mandate in dietro per la sostituzione, avvenuta dopo alcune settimane; durante le operazioni di pulizia mi sono progressivamente accorta di numerosi difetti di produzione presenti nei mobili; al momento della consegna della cucina, inoltre, mancava uno dei due contenitori portaposate ordinati ed un paio di accessori per il lavello; la piletta del lavello non chiudeva perfettamente, impedendone l'uso corretto; in due sportelli erano state montate cerniere inadeguate per cui, uno non restava chiuso, l'altro si apriva con difficoltà; gli sportelli dei mobili contenitori non erano "in squadro"
I piani di lavoro sono stati consegnati e montati circa dieci giorni dopo (provocando danni al rivestimento smaltato del muro che ho dovuto far ripristinare dalla ditta che mi aveva ristrutturato l'alloggio), ma già nella fase di pulizia, mi sono accorta che uno dei due, presentava dei "graffi" non eliminabili con i normali detergenti in commercio Nelle settimane successive, in più riprese, il responsabile del negozio, sempre sollecitato da me, si è presentato a casa mia prima da solo, poi con il marmista, nel tentativo di far "sparire" i graffi del piano in quarzo con prodotti professionali; alla fine, non riuscendoci, è stata attivata la garanzia e sono stati chiamati i responsabili della ditta produttrice (Silestone by CostantiniGroup), che hanno verificato il danno ed hanno confermato la necessità di sostituire il manufatto.
Da allora ho inviato diverse mail di sollecito al rivenditore Alno (10/03/15-10/04/15-11/05/15) . Nell'ultima mi veniva risposto che entro 15 giorni il marmista avrebbe dovuto ricevere la nuova lastra per la lavorazione. Da allora più nulla!!
Ai primi di giugno mi sono accorta che l'impiallacciatura interna del mobile scola-piatti si era staccata dal truciolare sottostante formando dei rigonfiamenti che in partesi erano rotti con esposizione del materiale sottostante. A quel punto, ho deciso di far intervenire un mio legale di fiducia che ha inviato una raccomandata al venditore chiedendo il risarcimento dei danni. A questa raccomanda non ho ancora ricevuto risposta.
La ditta Costantini, cui ho inviato una mail di sollecito, sostiene di aver fatto tutti i passi necessari per risolvere il problema del piano di lavoro e che adesso tutto dipenderebbe dal marmista che non avrebbe ancora ordinato la nuova lastra da lavorare!
Concludo dicendo che, a oggi, mi trovo con una cucina con lo scolapiatti già rovinato a distanza di soli sette mesi dall'acquisto, il lavandino che non trattiene acqua, uno sportello che non sta chiuso, uno dei piani di lavoro rovinato, e tanti altri difetti di costruzione non eliminabili se non cambiando marca di cucina!