marco1977 ha scritto:Salve,
C'è nessuno che sappia spiegarmi se un mobile fatto in nobilitato telato sia un prodotto di qualità o no?
Telato non vuol dire nulla... il nobilitato è da sempre usato per fare le casse ed a volte anche le ante delle cucine. Materiale economico. Piuttosto resistente. Non eterno
Ovviamente di nobilitato ne esistono di vari tipi. Un buon "parametro" è lo spessore dello strato nobilitante ed in questo senso sostanzialmente si può fare una parziale distinzione: nobilitato normale (spesso usato per le casse) e nobilitato con barriera (che spesso si usa per le ante). Il nobilitato con barriera sostanzialmente ha 2 strati di carta melamminica e quindi il risultante strato decorativo isolante è più spesso (da 1decimo e mezzo diremo che arriva quasi a 3 decimi)... però poi dipende anche da quanti grammi di carta si usano... vabbe dai lasciamo stare: è già notte.
marco1977 ha scritto:
Come si fa a valutare la resistenza dei mobili all umidità, al vapore ecc....
se hai un laboratorio e pezzi di prova metti il pezzo dentro nell'acqua o esposto ad una vaporella... se no ti fidi.
..
marco1977 ha scritto:
Insomma mi sembra di capire che la maggioranza dei mobili delle cucine sia fatta in truciolare giusto?
esatto.
marco1977 ha scritto:
Esistono delle certificazioni sulla qualità dei truciolari ( nobilitati) usati per fare le strutture della cucina?
Grazie
Si. Ci sono delle classificazioni sull'drorepellenza e su molti altri aspetti meno significativi. Ma di fatto il nobilitato o melamminico che dir si voglia non resiste MAI all'acqua in quanto se prende acqua o vapore poco o tanto si gonfia e fa una fessurazione sul bordo. Inoltre le "tabelle" abbracciano forbici piuttosto ampie.
Detto ciò ci sono truciolari sempre per "interno" che sono considerati "idro". Normalmente hanno una resistenza maggiore (rigonfiamento < 12% per immersione in acqua 24ore) e sono colorati di verde all'interno. Una volta si chiamavano V100 e V70 ma ora si è un po' persa la classificazione (che ora si fa con P1....bla bla bla).
Il discorso è che siccome rigonfia comunque la soluzione è far si che non entri l'acqua e per fare questo si usano bordi incollati con collanti a base poliuretanica (una volta si usavano i disastrosi collanti EVA ed i bordi si staccavano molto più di sovente). Questo è quello che si può vantaggiosamente fare in fase produttiva. Poi il rivenditore "attento" progetta e quindi monta pensili possibilmente lontani dai fuochi e monta attentamente la lavastoviglie in particolare di modo che non perda vapore/acqua. Poi la massaia presta attenzione a non ribaltare olio, aceto e detersivi dentro alle casse, a non vaporizzare 1 metro cubo di acqua, a cappa spenta e attua una politica di vigilanza nelle parti a rischio (casse adiacenti lavastoviglie forno eccetera). Se l'utente non si mette a fare ogni 2 gg "graspa in casa coa zarpa e senza cappa par no farse becar" dovrebbe riuscire a portare la cassa all'età di 20 anni senza grossi fastidi.