La_Riposeria ha scritto:Mi intrometto solo per correttezza d'informazione: in realtà professione riposo ha centrato il punto.
In realtà la vendita diretta dalla fabbrica -di reti in questo caso- dovrebbe essere un discorso da non permettersi a priori.
Faccio un esempio molto pratico, premesso che quello appena scritto sopra sia possibile: supponiamo che io vada da Pinco, produttore di reti e poi vada da Pallino che le compra da Pinco e ci mette sopra il suo nome.
Per avere prezzi interessanti e ovviamente la personalizzazione del prodotto, bisogna fare ordini per centinaia di pezzi e non ne bastano certo 10 per avere prezzo e permettere ad un'azienda che ha un ciclo ben introdotto di modificare tutto.
Se io compro una sola rete da Pinco (che poi se le rivende pure) il prezzo sarà pressoché in linea con quello di Pallino che non ha una produzione industriale, ma ne prende talmente tante che riesce a permettersi un prezzo d'acquisto quasi da grossista.
Per me il discorso che ti sfugge Alva, è che se tu fossi un rivenditore che compra direttamente dalle aziende, allora avrebbe SICURAMENTE senso comprare rete da uno che le produce e non da chi te le commercializza; trattandosi tu di privato, preso dato modello, è difficile -non impossibile- che tu riesca a comprare una rete X dall'azienda che le produce ad un prezzo diverso (sempre di poca roba comunque) rispetto alla rete X ma dall'azienda che la commercializza.
Il discorso continua ad essere tecnicamente diverso...m'intenderò poco di letti ma con i contratti e con la legge per fortuna ci campo: un conto è andare dal produttore di reti che materialmente le fa per Falomo e comprare, sottobanco, una di quelle reti ad un prezzo inferiore solo perché non c'è di mezzo il ricarico del rivenditore. Questo ogni tanto può capitare, ma è dannoso per la rete di vendita del marchio, oltre che illegittimo.
Un altro conto invece, completamente differente, è andare da chi produce le reti Falomo, diciamo ad esempio l'azienda Rossi, e comprare una rete marchiata Rossi, che guarda caso è identica a quella Falomo, ma che è prodotta, marchiata e legittimamente venduta come Rossi. Ed è anche naturale pensare che l'attività di un'azienda non si riduca ad un unico cliente: se l'azienda Rossi producesse unicamente per Falomo, quest'ultima dovrebbe, per legge, avere delle quote sociali della prima o avere un contratto di esclusiva (molto difficile perché alza di parecchio il rating di solvibilità per le banche).
Il discorso quindi è assolutamente plausibile...poi, il fatto che su una singola rete si possa risparmiare forse solo un centinaio di euro, il fatto che i rivenditori come voi conoscano più il marchio del prodotto, ecc ecc porta a far sì che ti suoni nuovo...ma resta plausibile oltre che reale.
La_Riposeria ha scritto:Per quanto riguarda il discorso Tods: quando mio padre andò a comprare direttamente allo spaccio aziendale, spese sicuramente qualcosa in meno rispetto a quello che poteva spendere da un rivenditore, ma ti sto parlando di 100-150 euro in meno....di sicuro una scarpa venduta a 300, non l'ha pagata 60!
Anche qui confondi le cose: sono sicuro che tuo papà allo spaccio aziendale di Tods abbia risparmiato qualcosa ma poi non moltissimo....ma lì non è dove producono le scarpe, è dove le commercializzano! Io ti parlo di chi materialmente le fa: l'Italia è meravigliosa perché è fatta di tante piccole aziende ed artigiani che, in incognito per il grande pubblico, producono tutte le meraviglie che vediamo così gloriosamente pubblicizzate dai grandi marchi del lusso! Se tuo padre invece che andare allo spaccio di Tods (che appunto sempre Tods è!) fosse andato dall'azienda Rossi Giovanni (in questo caso ti potrei anche dire i nomi reali, e la stessa cosa vale per Gucci, Santoni, Prada, ecc) avrebbe comprato l'ultima scarpa venduta dalla boutique Tods...ma senza la scrittina "Tods", quindi legittimamente e proficuamente, facendo avere a tuo papà la medesima scarpa senza l'inutile surplus del brand!
