Ristrutturazione e incomprensioni con l'architetto
Inviato: 06/09/16 1:14
Salve a tutti,
sono davvero contenta di essermi imbattuta in questo interessantissimo forum; spero che qualcuno potrà consigliarmi per i primi problemi che si stanno profilando per una ristrutturazione. Ho acquistato un appartamento del '90 a inizio estate e volendo risistemarne gli spazi prima di arredarla mi sono rivolta ad un architetto che oltretutto è un conoscente. Il mio budget è davvero limitato....con poco più di 30.000 euro mi sto già rendendo conto da sola, nel ricevere i primi preventivi, che dovrò operare delle scelte e fare delle rinunce. Il problema qual è? Il problema è che l'architetto, pur sapendo fin dall'inizio quale fosse il mio budget, non ha invece mai voluto mettere freni alla ristrutturazione né dirmi quale fosse il suo onorario, liquidando sempre la questione con un "poi ci mettiamo d'accordo, non ti preoccupare". Forte della nostra conoscenza, ho provato a fidarmi e l'ho lasciato progettare, esortandolo però continuamente a razionalizzare senza stravolgere troppo l'esistente, proprio per limiti di budget. Morale? Sotto l'ombrellone mi è arrivata una prima parcella per: progettazione, compilazione della richiesta di CILA,consulenze termoidrauliche ed elettriche di cui non sapevo nulla; la parcella ammonta a 3.000 euro a cui si deve poi sommare l'Iva al 22% e la cassa architetti al 4% (cioè andiamo a quasi 4.000 euro). Il tutto esclude: direzione dei lavori, computo metrico che fa fare a terzi, piano della sicurezza...a vostro dire come dovrei comportarmi? La parcella vi sembra calcolata in modo adeguato? Non dovrebbe tener presente il budget e quel che realmente potrò fare? Non dovrebbe ammontare al 10% della spesa totale? Mi sono informata presso altri studi e con quella cifra svolgono tutte le mansioni, anche quelle legate alla fase esecutiva. Se decido di non mantenere la collaborazione quale potrebbe essere il giusto importo per retribuirgli i disegni? A cosa potrei andare incontro?
Grazie per i consigli che vorrete darmi,
sono davvero contenta di essermi imbattuta in questo interessantissimo forum; spero che qualcuno potrà consigliarmi per i primi problemi che si stanno profilando per una ristrutturazione. Ho acquistato un appartamento del '90 a inizio estate e volendo risistemarne gli spazi prima di arredarla mi sono rivolta ad un architetto che oltretutto è un conoscente. Il mio budget è davvero limitato....con poco più di 30.000 euro mi sto già rendendo conto da sola, nel ricevere i primi preventivi, che dovrò operare delle scelte e fare delle rinunce. Il problema qual è? Il problema è che l'architetto, pur sapendo fin dall'inizio quale fosse il mio budget, non ha invece mai voluto mettere freni alla ristrutturazione né dirmi quale fosse il suo onorario, liquidando sempre la questione con un "poi ci mettiamo d'accordo, non ti preoccupare". Forte della nostra conoscenza, ho provato a fidarmi e l'ho lasciato progettare, esortandolo però continuamente a razionalizzare senza stravolgere troppo l'esistente, proprio per limiti di budget. Morale? Sotto l'ombrellone mi è arrivata una prima parcella per: progettazione, compilazione della richiesta di CILA,consulenze termoidrauliche ed elettriche di cui non sapevo nulla; la parcella ammonta a 3.000 euro a cui si deve poi sommare l'Iva al 22% e la cassa architetti al 4% (cioè andiamo a quasi 4.000 euro). Il tutto esclude: direzione dei lavori, computo metrico che fa fare a terzi, piano della sicurezza...a vostro dire come dovrei comportarmi? La parcella vi sembra calcolata in modo adeguato? Non dovrebbe tener presente il budget e quel che realmente potrò fare? Non dovrebbe ammontare al 10% della spesa totale? Mi sono informata presso altri studi e con quella cifra svolgono tutte le mansioni, anche quelle legate alla fase esecutiva. Se decido di non mantenere la collaborazione quale potrebbe essere il giusto importo per retribuirgli i disegni? A cosa potrei andare incontro?
Grazie per i consigli che vorrete darmi,