Micia_nera ha scritto:Ho scritto un messaggio privato, grazie

Giunto strutturale: giunto da predisporre in corrispondenza dei giunti presenti nella struttura, deve interessare sia il rivestimento ceramico che il supporto in tutto il suo spessore.
Giunto di dilatazione: giunto che interessa lo spessore del solo rivestimento ceramico, permette di suddividere la piastrellatura in campiture più ridotte, limita le sollecitazioni meccaniche correlate per esempio alle escursioni termiche.
Giunto di frazionamento: giunto che interessa lo spessore del rivestimento ceramico e 1/3 dello spessore del supporto, limita le sollecitazioni meccaniche conseguenti a movimenti dell’edificio o dei suoi componenti.
Giunto perimetrale: giunto da predisporre al perimetro della piastrellatura, per esempio nel caso di piastrellatura a pavimento dove questa confina con elementi in elevazione, quali pilastri, muri, cordoli.
il dimensionamento dei giunti necessari alla realizzazione di pavimentazioni in ceramica.
Infatti, all’indicazione delle dimensioni che devono rispettare le “maglie” realizzate con i giunti di frazionamento e dilatazione (5x5 metri in interno e 3x3 metri in esterno), nella revisione è stata aggiunta anche l’indicazione relativa alla prestazione minima di deformazione del giunto stesso.
In maniera indicativa, la norma stabilisce che un giunto deve avere una deformazione minima, relativa ai movimenti di compressione e allungamento, di 1,3 mm (sempre
per “maglie” 5x5 metri in interno e 3x3 metri in esterno).
In fase di progettazione, al valore minimo di deformazione del giunto di 1,3 mm - indicato nella norma, vanno poi aggiunte altre considerazioni inerenti parametri differenti, per poter dimensionare il giunto all’applicazione richiesta: caratteristiche e deformabilità del materiale utilizzato, destinazione e condizioni di esercizio, caratteristiche del supporto, tipo e formato delle piastrelle, disegno di posa, caratteristiche dell’adesivo.
Utilizzo in esterno di fughe non inferiori ai 3 mm ed esecuzione di giunti di dilatazione (di ampiezza non inferiori ai 5 mm e realizzati almeno ogni 9-12 m2) per sopperire ai forti stati tensionali dovuti all’escursione termica diurna/stagionale che si vengono a creare tra il gres porcellanato che ha coefficiente di dilatazione praticamente nullo e il supporto.