Io ho da un paio d'anni il piano a induzione e nonostante non abbia ancora fatto tutta l'esperienza necessaria non tornerei più indietro. I vantaggi pratici sono evidenti (sicurezza, nessuna fiamma libera, facilità di pulizia, ecc.) ma restiamo un attimo nelle possibilità di cucinare, che poi è la destinazione d'uso di questo oggetto
Su un piano a induzione si può usare tutto il pentolame esistente semplicemente interponendo tra il piano e la pentola un disco metallico. Va da sé che si riduce l'efficienza elettrica ma niente vieta di usare rame puro, coccio, pietra, ecc. Basta chiedersi quanto spesso si usa pentolame non ferroso per capire se l'induzione sia un reale svantaggio.
Il piano a induzione è in grado di erogare la quantità di calore voluta o necessaria molto più finemente del gas, peraltro su un'escursione maggiore (cioè da un livello di riscaldamento inferiore alla fiamma gas più bassa e uno maggiore della più alta).
In verità l'unica cosa che non si può fare altrettanto bene e comodamente è saltare in padella mantenendo la fiamma sotto che passa un tot di calore, cosa peraltro cui si può ovviare usando il pentolame opportuno (ma resta comunque un vantaggio per il gas).
Però ve la dico tutta, non si passa da 40 anni in una cucina a gas a una a induzione senza sentirsi spaesati, senza tirare più di qualche moccolo, senza dover ricominciare a imparare a cuocere.
Una cucina a gas è uguale in tutto il mondo, sarà più o meno bella e comoda, ma il gas è sempre quello. Passare da un piano a induzione all'altro non è altrettanto indolore, non fosse altro che cambia la potenza erogata per ogni livello selezionabile.
Insomma, capisco benissimo che chi ha l'abitudine della cucina a gas faccia tanta fatica a passare all'induzione. Poi magari si adatta o magari non ha voglia di farlo. Ma le differenze alla fin fine non sono tante come può sembrare, e neanche tutte a favore del gas.