nicolettaalematte ha scritto:è già qualcosa, come inizio, grazie steve.
Sapevo che facesse parte dell' orbita montezemolo.
Quanto alla profondità dei pensieri, diciamo che è una cosa a cui guardo sempre con molta curiosità, purtroppo il tempo, è sempre quello che è, e anche i miei pensieri sono assorbiti, dal lavoro.
Ma scusa steve ma secondo te non è che questo settore è troppo suscettibile alle variabili del mercato, per poter fr fronte a una borsa che ti monitorizza i bilanci perennemente?
Voglio dire molti in questo settore sono gruppi industriali piuttosto imponenti perchè non vanno in borsa?
Forse è prorpio per quello che dicevi tu, sono pochi si prendono il rischio di buttare fondi, su gruppi industriali che non siano appunto delle griffe quali poltrona frau.
Il tessuto delle industrie italiane è fatto da tante piccole e medie imprese a conduzione prevalentemente familiare.
Una delle principali ragioni della scarsezza di società quotate è proprio la ritrosia di queste aziende ad avere "qualcuno in casa" a controllare le proprie azioni e i propri bilanci.
Così, l'opportunità della quotazione in borsa, che logicamente e finanziariamente dovrebbe essere vista come una semplice spinta alla crescita attraverso capitali altrui, viene invece mal interpretata e digerita.
La quotazione deve comunque essere vista anche in relazione all'azionista di riferimento. Nel caso di Poltrona Frau, come ti ho detto sopra, è un fondo di private equity che, per statuto, ha una durata limitata dei suoi investimenti. In poche parole, deve cercare di ottimizzare il proprio investimento in un arco variabile di norma tra 3 e 4 anni (dipende poi dall'andamento del mercato) e quindi cerca di cogliere il momento migliore per monetizzare il tutto.
Quando invece alla base c'è un azionariato più stabile (per esempio familiare) le logiche di quotazione in borsa sono diverse. Viene tenuta come ultima opportunità e si preferisce far ricorso ad altre forme di sostegno finanziario (finanziamenti bancari e propri capitali).
Qui ti spieghi perchè molte delle altre grandi firme dell'arredamento non arrivano, e non arriveranno mai, in borsa.
Qualche anno fa, nella mia precedente esperienza lavorativa, seguii personalmente l'acquisizione della Arketipo da parte di un altro fondo di private equity. Andai in Toscana, a nord di Firenze (Calenzano se non ricordo male), dove Arketipo produce tutti i suoi divani, conobbi i fratelli proprietari dell'azienda e mi feci un giretto nello stabilimento produttivo (vedendo anche dal vivo il montaggio del famoso divano LOFT appena lanciato...).
Fu un'esperienza molto interessante, ma lì capii quanto difficile potesse essere per un investitore esterno valutare questo mercato.
Le opportunità ci sono, ma devi trovarti nel momento giusto (magari in un cambio generazionale) al posto giusto (con la liquidità pronta in quel momento per fare l'investimento).