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#46
Ciao Lot
al di la di tutte le possibili speculazioni sul rigore dei restauri (onore al Brandi), secondo me bastano le ultime tue foto postate per capire appieno la differenza fra gli interventi dell'Ara Pacis e dell Scala...e non sono affatto un estimatore delle opere del Botta.
Ciao

#47
embhecerrrto...
la scala di Milano è rimasta esternamente quasi uguale a prima.
dal vivo tra l'altro le agigunte si notano davvero pochissimo, per vederle bisogna sorvolare la zona...cosa che mica tutti fanno :wink:
dalla facciata si intravede solo, timiduccia l'aggiunta circolare che pare davvero sempre stata lì.
a roma invece è proprio l'opposto :?

#48
l'analisi di un'opera architettonica è molto più complessa di quella di una semplice (per modo di dire) opera d'arte.
Bisogna valutare un'infinità di altre cose oltre all'impatto estetico... per questo quando esprimete un giudizio estetico è sempre conveniente precisare che è riferto solo a quel fattore 8)
Chi sa, agisce. Chi non sa, insegna.

#49
no no...
io posso esprimere un parere anche a livello artistico..altrochè se posso...
e le migliori rappresentazioni di architettura degna di questo nome sono sempre anche opere d'arte. :wink:

#50
Ma sicuro che puoi! Però se ci si ferma a quello...bisogna precisarlo.
Ma non si può dire che la struttura di Botta non và bene perchè è brutta.
Si può dire che è brutta (i gusti son gusti, anche se Kant diceva il contrario) ma prima di dire che non è funzionale bisogna studiarne gli interni, i materiali, al disposizione degli spazi, la logica degli sguardi e delle prospettive e un'infinità di altre cose...

Di critiche si può sempre farne, però secondo me sono più costruttive se fatte dopo un'analisi attenta.
Chi sa, agisce. Chi non sa, insegna.

#51
lot ha scritto:
blumarea ha scritto:..gli interni non sono stati rifatti, ma restaurati....e per essere precisi restaurati ad opera d'arte, come raramente si fa sull'architettonico, da una serie di imprese tra le piu' prestigiose e selezionate d' Italia, seguitissime quasi maniacalmente da una soprintendenza agguerrita e pignola..
Per gli interni, Blu, mi riferivo ai cambiamenti operati nella zona posteriore il palcoscenico e ad una serie di ambienti di servizio (tra i quali il sottopalco di Secchi, vero 'parco' di archeologia industriale).
Che i restauri siano stati eseguiti con rigore filologico, nulla da eccepire, anzi era necessario un'operazione del genere, cioè annullare tante modifiche successive - che pure sono comuni/necessarie nel divenire della vita dei teatri - e riportare e/o tentare di ricreare l'aspetto neoclassico originario all'epoca della sua creazione, che inevitabilmente ha portato alla scomparsa degli interventi successivi.

Qui, qualche dettaglio approfondito su una Scala 'nascosta':
http://www.lrst.net/opinioni.htm

Biografia dell'arch. conservatore L.L.Secchi:
http://www.lrst.net/storialls.htm
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Per quello che so io, i "restauri" nel vero senso del termine, hanno riguardato la facciata, il fojer ed i palchi. Tutto il resto non e' stato oggetto di 'Restauro', ma di rifacimento, adeguamento, ammodernamento ecc ecc ecc. Purtroppo si fa ancora moltissima confusione ed uso improprio dei termini restaurare e conservare, soprattutto nel settore architettonico e soprattutto da parte degli architetti. Durante il "Restauro" della Scala (svolto parallelamente alle altre opere) non e' stato rifatto niente, ne demolito niente, ma solo restaurato l'esistente. La soprintendenza ha vigilato attentissima. Solo cio' che era fonte di degrado e inficiava laconservazione di tutto l'insieme e' stato centellinosamente sacrificato. Piu' di uno strato postumo alla realizzazione originale e' stato conservato, qualora sia stato possibile o sensato farlo. Ci sono state delle riproposizioni a risarcimento di alcune lacune, purtroppo a volte anche grandi, perfettamente riconoscibili alll'occhio esperto.

Non ho informazioni sul sottopalco, mi spiace.
Blumarea
______________________________________
... "ho aspettato a lungo qualcosa che... non c'e'....invece di guardare il sole sorgere....

Re: Il ponte di Calatrava a Venezia.. Cosa ne pensate?

#53
lot ha scritto:Di nuovo polemiche causate da un edificio moderno.
Dopo quelle scatenate dall'edificio 'contenitore' dell'Ara Pacis di Richard Meier, a Roma,
- inserito in un contesto storico ed antico già ben delineato e di pregio - ora si discute sul ponte disegnato da Santiago Calatrava per la zona antistante a Piazzale Roma, a Venezia, da poco messo in opera.
Ma solo verso la fine dell'anno potremo ammirararne l'aspetto definitivo,
piu o meno come nell'ultima foto in bianco e nero, in basso..
Cosa ne pensate? :roll:

Qualche riferimento:
info ponte
http://www.architettiroma.it/dettagli.asp?id=7502
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.

cosa ne penso del ponte? tutto il male possibile, io lo smonterei e lo metterei nel giardino di quel fenomeno di architetto
solo parquet antichi . www.antichipavimenti.it mio video su youtube http://it.youtube.com/antichipavimenti
www.pavimenti-in-legno.it

Re: Il ponte di Calatrava a Venezia.. Cosa ne pensate?

#54
lot ha scritto:Di nuovo polemiche causate da un edificio moderno.
Dopo quelle scatenate dall'edificio 'contenitore' dell'Ara Pacis di Richard Meier, a Roma,
- inserito in un contesto storico ed antico già ben delineato e di pregio - ora si discute sul ponte disegnato da Santiago Calatrava per la zona antistante a Piazzale Roma, a Venezia, da poco messo in opera.
Ma solo verso la fine dell'anno potremo ammirararne l'aspetto definitivo,
piu o meno come nell'ultima foto in bianco e nero, in basso..
Cosa ne pensate? :roll:

Qualche riferimento:
info ponte
http://www.architettiroma.it/dettagli.asp?id=7502
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cosa ne penso del ponte? tutto il male possibile, io lo smonterei e lo metterei nel giardino di quel fenomeno di architetto. Se poi il ponte serve per sintetizzare il degrado architettonico e culturale dell'Italia allora lo lascerei come simbolo , però per punizione una copia nel suo giardino bisogna metterla perchè ogni mattina deve iniziare la giornata passando davanti a quel bel manufatto
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#55
potresti argomentare le tue affermazioni? mi incuriosisce il tuo pensiero. Non le tue opinioni, ma il tuo pensiero. Insomma, perchè?
Dire è orrendo o bellissimo sono opinioni dell'uomo di strada, ma chi è attento a certi fenomeni dovrebbe avere qualcosa in più da dire
Una donna libera è l'assoluto contrario di una donna leggera. (S. De Beauvoir)

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#56
certe volte penso che se michelangelo si fosse preoccupato di rispettare la tradizione oggi non avremmo la cappella sistina.
Ribadisco il mio pensiero già espresso in altre occasioni. La fobia per tutto ciò che è contemporaneo accostato alle antichità (non necessariamente di pregio storico molto spesso) è frutto del fatto che la contemporaneità ha spesso avuto poco da dire disabituando l'occhio al nuovo. Così si conserva il vecchio a tutti i costi e spesso anche rinnegando la storia (costruire un ponte settecentesco nel 3 millennio mi sembra come le surreali messinscene che faceva Kean delle opere di shakespeare, riproducendo "fedelmente" -secondo lui- la scena romana nell'800 vittoriano, dimenticando che anche i drammi storici shakespeariani al tempo di shakespeare si erano recitati in costumi elisabettiani). Alla faccia della ricostruzione filologica.

Gli antichi non si sono mai preoccupati di radere al suolo anche la storia per ricostruire una nuova storia.

Io credo che proprio la fobia del nuovo sia il sintomo della notte dei nostri tempi.

PS devo convincere l'amministrazione comunale della mia città ad abbattere la strutture aggettante del settecento chiaramente posticcia sul nostro castello aragonese. Che scempio!!! :lol: :lol: :lol:
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#57
anzi credo, che con questo principio oltre la metà del nostro patrimonio artistico dovrebbe essere abbattuto a cominciare dal duomo di milano. Ci mettevano secoli per finire queste opere e poi col passaggio di mano e di epoca saltavano di palo in frasca da uno stile all'altro. Non si può proprio sopportare 8)
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#58
realexa ha scritto:anzi credo, che con questo principio oltre la metà del nostro patrimonio artistico dovrebbe essere abbattuto a cominciare dal duomo di milano. Ci mettevano secoli per finire queste opere e poi col passaggio di mano e di epoca saltavano di palo in frasca da uno stile all'altro. Non si può proprio sopportare 8)
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I passaggi della storia sono stati fatti poco alla volta passo dopo passo, le costruzioni e tutto quanto riguarda gli oggetti o cose del vivere quotidiano erano costruiti per le persone e per persone intendo individui dotati di vita e di emozioni e non per stravolgere il mondo , oggi un buon antiquario sa distinguere un mobile del 700 veneto da un mobile del 500 toscano propio perchè le cose venivono realizzate per il vivere di individui di persone di un determinato luogo , tra 100 anni non è possibile per nessuno esperto distinguere un tavolo siciliano da un tavolo lombardo o un architettura veneta da una laziale propio per il fatto che gli architetti di oggi sono presuntuosi e arroganti, sapendo di non campare così tanto azzardano scenari forse possibili tra 400 o 500 anni non avendo nella loro mente il rispetto per la storia e le persone di un luogo e che vivono in quel determinato posto. Le piramidi sono costruzioni sbalorditive ma se per assurdo le portiamo in piazza san pietro capisci che perdono tutto il loro valore e la loro bellezza , bellezza e valore artistico delle cose, dalle più semplici alle grandi opere artistiche, sono sempre legate ad un luogo ad una cultura ben definita di un determinato luogo del vivere delle persone . La volta della chiesa di san francesco ad assisi è stata fortemente danneggiata dal terremoto , secondo il tuo concetto si sarebbe dovuta ricostruire con i canoni dell'architetto (mi rifiuto di scrivere il nome) del ponte di venezia o di qualcuno che azzardando stili futuristici vorrebbe consegnarsi alla storia come il nuovo brunelleschi o michelangelo? Dove non c'è rispetto delle persone e del luogo in cui vivono non c'è architettura accettabile, quel ponte farebbe la sua figura a dallas o a las vegas ma propio questo disprezzo e della non considerazione dei luoghi mi porta a pensare tanto male di quella costruzione. Luoghi territoriali e i luoghi dell'anima della gente contano più di tutto anche delle idee di certi architetti.
solo parquet antichi . www.antichipavimenti.it mio video su youtube http://it.youtube.com/antichipavimenti
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#59
il tuo paragone con la basilica di san francesco è privo di senso, perchè lì si è andato a restaurare. Il ponte di calatrava è un nuovo manufatto che appunto rispecchia l'architettura del 3 millennio e non avrebbe invece avuto alcun senso se fosse stato costruito secondo le tipologie architettoniche del settecento veneziano.
Poi è vero quello che dici sull'identità dei tempi e dei luoghi rispecchiata dall'architettura. Ma è anche vero che oggi, nella cultura contemporanea, l'identità è spesso quella globale. E' questa la nostra cultura. Opinabile quanto vuoi ,a è questa e quindi mi par giusto che artisti e architetti la rispecchino
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#60
realexa ha scritto:il tuo paragone con la basilica di san francesco è privo di senso, perchè lì si è andato a restaurare. Il ponte di calatrava è un nuovo manufatto che appunto rispecchia l'architettura del 3 millennio e non avrebbe invece avuto alcun senso se fosse stato costruito secondo le tipologie architettoniche del settecento veneziano.
Poi è vero quello che dici sull'identità dei tempi e dei luoghi rispecchiata dall'architettura. Ma è anche vero che oggi, nella cultura contemporanea, l'identità è spesso quella globale. E' questa la nostra cultura. Opinabile quanto vuoi ,a è questa e quindi mi par giusto che artisti e architetti la rispecchino
.


Quindi devo ritenermi fortunato che non sia crollata del tutto.
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