ciao,
fondare uno studio di progettazione non richiede particolari sforzi, a meno che non vuoi costituire una società di ingegneria, in cui sono membri gli architetti, ingegneri, geometri e quant'altro che vi partecipano. Per le strutture societarie, tuttavia, lascio la parola a chi è più esperto.
La cosa più complessa è
far camminare uno studio di progettazione. Il nostro mercato è strutturato in modo tale che solo chi già é nel giro riesce a conquistare un filone di clientela (per esempio, se un architetto volesse puntare ad avere uno studio suo, la prima cosa da fare è farsi assumere in qualche studio già avviato e cominciare a conoscere imprese, clienti, fornitori, oltre naturalmente a farsi le ossa come progettista a 360 gradi. Una volta che hai acquisito un po di contatti e che sei nel mercato, puoi provare ad associarti ad altri colleghi, per fondare uno studio e mettersi in proprio.
Purtroppo, io sconsiglierei ad un collega architetto di affiliarsi ad un impresa edile, se volesse fare la professione. Beninteso: nelle imprese gli architetti trovano impiego in diversi ruoli, anche nelle più piccole, ma se vuoi fare il professionista, non puoi mai "stare dalla parte dell'impresa", perchè altrimenti non ricopriresti il tuo ruolo più importante, che è quello di fare le veci del cliente nel cantiere ma soprattutto tutelare il cliente da eventuali errori/frodi/fregature dell'impresa (questo perchè purtroppo non tutti siamo onesti - sia da una parte che dall'altra...). Un architetto che lavora affiliato ad un impresa avrebbe l'interesse a far lievitare i costi, a proporre le lavorazioni più onerose o più complesse, insomma a fare gli interessi dell'impresa e non del cliente (cosa per cui è appunto pagato). Per quanto riguarda un ingegnere il discorso è grosso modo lo stesso, a meno che la tua impresa non preveda di fare molti appalti concorso in cui vi sono calcoli di ingegneria civile (ma se vuoi fare il subappaltatore, non è questo il caso). Insomma, uno studio di progettazione funziona solo se non è legato a doppio filo con un impresa edile, altrimenti non parliamo di studio di progettazione ma bensi di "staff tecnico interno" dell'impresa.
Per quanto riguarda i subappalti, è un settore in cui riesci a entrare se ti specializzi fortemente verso un singolo aspetto dell'edilizia (che ne so: la climatizzazione, oppure la lavorazione e il getto del cemento armato, oppure gli impianti elettrici) perchè come subappaltatore i guadagni sono estremamente risicati e ci rientri solo se hai uno staff focalizzato su un singolo aspetto del cantiere edile - e questo potrebbe portare a sfumare il tuo sogno dello studio di progettazione (a parte i tecnici interni necessari per quello specifico settore di cui ti occupi, tipo l'ingegnere per il calcolo del cemento armato, oppure per la progettazione e dimensionamento del quadro dell'impianto elettrico). Se hai un impresa generica, che fa "un po di tutto" andrai benissimo per i lavori negli appartamenti e nei piccoli locali, ma non come subappaltatore, altrimenti non ci rientreresti con le spese.
Spero di non aver sminuito i tuoi sogni, che dovrai continuare a rincorrere, ma purtroppo l'edilizia è un settore spietato e fortemente succube dei meccanismi del capitalismo.
in gamba
