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Per saper riconoscere la sua qualità è necessario saper guardarlo, assaggiarlo e odorarlo. Cominciate guardando la bottiglia dell'olio (trasparente) in controluce. Quì possiamo notare la differenza dei vari produttori che decidono di non filtrarlo o di filtrarlo. Se è filtrato potrete notare la sua limpidezza, altrimenti apparirà torbido; la differenza sta nel fatto che l'olio torbido va a perdere la sua qualità nel giro di pochi mesi, per cui state attenti a quando è stato franto. Assicurarsi dopo aver visto questo passaggio di sapere se l'olio è stato filtrato poichè nel caso veniate a sapere che è stato filtrato e risulta torbido vuol dire che la qualità è scadente in quanto è stata effettuata una pessima filtrazione.
Il secondo passaggio è controllare la densità dell'olio che non intacca la qualità ma determina il tipo di gusto, per cui una volta che si è abituati ad un sapore e volete trovare un olio più o meno simile, assicuratevi che abbia la stessa densità.
Per quanto riguarda l'aspetto olfattivo l'olio deve risultare gradevole al naso, effettuate più controlli a distanza di tempo sul suo odore, un cattivo odore determina una scarsa qualità.
A questo punto possiamo passare alla parte saporifera, espirate con il naso per percepire meglio gli aromi e i sapori.
Un gusto fruttato e piccante è segno di olio novello ovvero fino a 4 mesi dall'estrazione.
Un sapore più intenso è segno di olio fresco ovvero fino a 8 mesi dall'estrazione.
Un sapore ancora più armonico degli altri due è un olio giovane ovvero fino a 12 mesi dall'estrazione.
Un olio deve essere dolce, non deve essere aspro soprattutto se passano troppi mesi dalla sua frangitura. All'inizio il piccante è tipico ma non vi sbagliate, il sapore aspro è una cosa sgradevole, il piccante è gradevole. Imparate a riconoscere i sapori di un olio buono e di un olio scadente per poter confrontare poi meglio in futuro i prodotti che vi vengono offerti.