Le controsoffittature servono a plasmare lo spazio, perchè il progetto architettonico non è fatto solo in planimetria, ma è uno studio dei volumi, delle masse e delle proporzioni, nonchè dei colori. Senza poter "giocare" con i controsoffitti si rischiano di ottenere stanze sproporzionate in altezza. Inoltre il controsoffitto è utile per "portare" un certo tipo di illuminazione, che giova sempre all'estetica di alcuni ambienti, che altrimenti riceverebbero un illuminazione "piatta", il tutto con una spesa tutto sommato abbordabile, nell'economia generale di un progetto di ristrutturazione.
Poi, naturalmente, de gustibus. Ognuno è libero di fare ciò che vuole con l'estetica della propria abitazione. Ma privarsi dei controsoffitti, almeno in minima parte e laddove è indispensabile (avere corridoi alti 3 metri è uno scempio,
na cosa che n'ze ppò guardà: fa mmale all'occhi) è secondo me un errore, in quanto sarebbe come privarsi di una cosa utile ed economica per fare bene le cose.
Per le pareti in cartongesso, nel mio lavoro cerco sempre di evitarle, proprio perchè non amo la scarsa robustezza, ma soprattutto per il fatto che le persone che vi andranno ad attaccare quadri o mensole potrebbero non essere consapevoli del fatto che queste pareti hanno una scarsissima portanza (a meno di rinforzare opportunamente la struttura, e far montare oggetti e mensole da chi ha fatto il cartongesso stesso). Sempre per questo motivo, cerco di evitare materiali meno robusti, come il siporex o gasbeton, a vantaggio dei pannelli alpha o dell'intramontabile, eterno forato.
Se vuoi, vai a guardare l'album di casa mia in firma: il controsoffitto è usato per assecondare ed esaltare i movimenti planimetrici, per conferire allo spazio proporzione e coerenza, e per creare giochi spaziali sempre stimolanti (poi può non piacere, ovviamente

), oltre che per portare l'illuminazione, diretta ed indiretta, dei vari ambienti.