Facile dire grandifirme....
Inviato: 27/10/08 19:24
E poi non venitemi a dire che sono di parte.... leggete questo articolo. Non vedo l'ora che vengano presi provvedimenti ... ma tanto anche questa volta i Signori Colombo con il soldini risolveranno tutto.
Comprate pure i loro divani ma sappiate come mai avete avuto quel prezzo......
Lentate, nei laboratori cinesi i divani grandifirme
Scritto da juble
Saturday 04 October 2008
da Il Giorno
articolo di GABRIELE BASSANI e STEFANIA TOTARO
Nell’inchiesta la storia di un imprenditore costretto a chiudere e insegnare il mestiere ai concorrenti
— LENTATE SUL SEVESO —SFRUTTAMENTO DI MANODOPERA CLANDESTINA e impiego di clandestini. Queste sono le accuse contestate ai fratelli Antonio e Tiziano Colombo della «Chateau d'Ax spa» di Lentate sul Seveso, il colosso brianzolo di divani e arredamento, dal sostituto procuratore del Tribunale di Monza Donata Costa. Il magistrato ha chiuso l'inchiesta che li vede indagati in concorso con due cinesi titolari di società nella zona, nei cui laboratori, secondo l'accusa, sarebbero stati confezionati o imbottiti i divani e le poltrone destinati alla Spa a costi fuori mercato con lo sfruttamento e l'impiego di manodopera di operai cinesi. Lavoratori anche clandestini, che avrebbero lavorato in questi laboratori gestiti dai connazionali con turni massacranti, in stanzini ricavati uno accanto all'altro dove cucivano, mangiavano e dormivano, le donne con accanto anche i loro bambini piccolissimi tra le scorte di alimentari e di carne.
L'INCHIESTA È PARTITA tre anni fa da diversi blitz effettuati all'interno di laboratori artigianali più o meno clandestini gestiti da cinesi nella zona tra Lazzate, Lentate sul Seveso e Seveso dagli uomini del Comando di Cesano Maderno della Polizia Provinciale di Milano, sotto il coordinamento del comandante generale Nazareno Giovannelli.
IN PARTICOLARE durante l'intervento effettuato circa tre anni fa nella «Pianeta divani srl» di Lazzate, di cui sono titolari i due cinesi indagati, emersero elementi che fecero subito pensare ad una organizzazione ben più ampia della singola impresa artigianale, per la movimentazione continua di materie prime in entrata e prodotti finiti in uscita. Proprio a partire da quel controllo, a cui ne sono seguiti altri, valutando documenti contabili, fatture, bolle d'accompagnamento e mezzi utilizzati per i trasporti sono state ipotizzate le connessioni con la grande industria dell'arredamento che ha sede a Lentate sul Seveso.
DALLE INDAGINI emergerebbe anche la vicenda di un imprenditore della zona, titolare di una piccola azienda per il confezionamento di salotti che lavorava per conto terzi: a causa della riduzione di commesse e della concorrenza cinese è stato costretto a ridurre produzione e personale fino alla chiusura dell'attività e addirittura, fino a passare sotto le dipendenze di un imprenditore cinese come direttore della produzione per insegnare ai cinesi come si cucivano e imbottivano divani e poltrone. I cinesi titolari dei laboratori dove in questi anni è stata scoperta manodopera clandestina sono già stati rinviati a giudizio con le accuse di sfruttamento di manodopera clandestina e impiego di clandestini, reati previsti rispettivamente dagli articoli 12 e 22 della legge Bossi- Fini sull'immigrazione clandestina, il primo punito con la reclusione, il secondo soltanto con una sanzione amministrativa.
ORA IL SOSTITUTO PROCURATORE monzese Donata Costa ha chiuso l'inchiesta per le stesse ipotesi di reato nei confronti dei fratelli Colombo della «Chateau d'Ax», Antonio di 61 anni e Tiziano di 56 anni e nei confronti dei 2 cinesi titolari della «Pianeta divani». Gli indagati hanno tempo 40 giorni per presentare eventualmente memorie difensive o farsi interrogare dal magistrato prima che questi decida se chiederne il rinvio a giudizio per dimostrare che nulla sapevano dell'impiego e dello sfruttamento degli operai cinesi clandestini. A difendere i fratelli Colombo è l'avvocato Attilio Carlo Villa, che ieri non ha voluto commentare la notizia della chiusura di questa inchiesta in attesa di incontrare i suoi assistiti. Nessun commento è giunto neanche dalla sede della «Chateau d'Ax», che ha sede sulla Nazionale dei Giovi a Lentate sul Seveso.
Comprate pure i loro divani ma sappiate come mai avete avuto quel prezzo......
Lentate, nei laboratori cinesi i divani grandifirme
Scritto da juble
Saturday 04 October 2008
da Il Giorno
articolo di GABRIELE BASSANI e STEFANIA TOTARO
Nell’inchiesta la storia di un imprenditore costretto a chiudere e insegnare il mestiere ai concorrenti
— LENTATE SUL SEVESO —SFRUTTAMENTO DI MANODOPERA CLANDESTINA e impiego di clandestini. Queste sono le accuse contestate ai fratelli Antonio e Tiziano Colombo della «Chateau d'Ax spa» di Lentate sul Seveso, il colosso brianzolo di divani e arredamento, dal sostituto procuratore del Tribunale di Monza Donata Costa. Il magistrato ha chiuso l'inchiesta che li vede indagati in concorso con due cinesi titolari di società nella zona, nei cui laboratori, secondo l'accusa, sarebbero stati confezionati o imbottiti i divani e le poltrone destinati alla Spa a costi fuori mercato con lo sfruttamento e l'impiego di manodopera di operai cinesi. Lavoratori anche clandestini, che avrebbero lavorato in questi laboratori gestiti dai connazionali con turni massacranti, in stanzini ricavati uno accanto all'altro dove cucivano, mangiavano e dormivano, le donne con accanto anche i loro bambini piccolissimi tra le scorte di alimentari e di carne.
L'INCHIESTA È PARTITA tre anni fa da diversi blitz effettuati all'interno di laboratori artigianali più o meno clandestini gestiti da cinesi nella zona tra Lazzate, Lentate sul Seveso e Seveso dagli uomini del Comando di Cesano Maderno della Polizia Provinciale di Milano, sotto il coordinamento del comandante generale Nazareno Giovannelli.
IN PARTICOLARE durante l'intervento effettuato circa tre anni fa nella «Pianeta divani srl» di Lazzate, di cui sono titolari i due cinesi indagati, emersero elementi che fecero subito pensare ad una organizzazione ben più ampia della singola impresa artigianale, per la movimentazione continua di materie prime in entrata e prodotti finiti in uscita. Proprio a partire da quel controllo, a cui ne sono seguiti altri, valutando documenti contabili, fatture, bolle d'accompagnamento e mezzi utilizzati per i trasporti sono state ipotizzate le connessioni con la grande industria dell'arredamento che ha sede a Lentate sul Seveso.
DALLE INDAGINI emergerebbe anche la vicenda di un imprenditore della zona, titolare di una piccola azienda per il confezionamento di salotti che lavorava per conto terzi: a causa della riduzione di commesse e della concorrenza cinese è stato costretto a ridurre produzione e personale fino alla chiusura dell'attività e addirittura, fino a passare sotto le dipendenze di un imprenditore cinese come direttore della produzione per insegnare ai cinesi come si cucivano e imbottivano divani e poltrone. I cinesi titolari dei laboratori dove in questi anni è stata scoperta manodopera clandestina sono già stati rinviati a giudizio con le accuse di sfruttamento di manodopera clandestina e impiego di clandestini, reati previsti rispettivamente dagli articoli 12 e 22 della legge Bossi- Fini sull'immigrazione clandestina, il primo punito con la reclusione, il secondo soltanto con una sanzione amministrativa.
ORA IL SOSTITUTO PROCURATORE monzese Donata Costa ha chiuso l'inchiesta per le stesse ipotesi di reato nei confronti dei fratelli Colombo della «Chateau d'Ax», Antonio di 61 anni e Tiziano di 56 anni e nei confronti dei 2 cinesi titolari della «Pianeta divani». Gli indagati hanno tempo 40 giorni per presentare eventualmente memorie difensive o farsi interrogare dal magistrato prima che questi decida se chiederne il rinvio a giudizio per dimostrare che nulla sapevano dell'impiego e dello sfruttamento degli operai cinesi clandestini. A difendere i fratelli Colombo è l'avvocato Attilio Carlo Villa, che ieri non ha voluto commentare la notizia della chiusura di questa inchiesta in attesa di incontrare i suoi assistiti. Nessun commento è giunto neanche dalla sede della «Chateau d'Ax», che ha sede sulla Nazionale dei Giovi a Lentate sul Seveso.