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#31
Aggiungo a quanto detto da Robi che il nostro governo non ha fatto una singola manovra per arginare la crisi! Pur avendo un enorme vantaggio temporale rispetto agli altri paesi grazie al nostro rigido sistema economico e grazie all'euro.
E non ha fatto nulla sperando di potersene lavare le mani dando, come sempre, la colpa agli altri. Che siano i governi precedenti, gli americani, l'euro, l'attentato alle torri gemelle ogni scusa è buona.

#32
MILIONI DI SCARPE INVENDUTE, LICENZIATI 2 MILA DIPENDENTI
Le Crocs a rischio bancarotta
Ci sono troppe copie sul mercato



MILANO- Forse il proble­ma è davvero, come scrive il Washington Post , che «se un prodotto è di fatto indistruttibi­le, gli acquirenti raramente avranno bisogno di rimpiazzar­lo ». O forse, più terra-terra, l’in­ghippo sta (soprattutto) nel prezzo. E in tempo di crisi, scu­sate se è poco. Sta di fatto che la stagione delle Crocs — perlo­meno, di quelle «originali» — potrebbe essere già terminata. In Italia, a rilanciare l’allarme è stato, ieri, l’impegnato Ameri­ca2008 ( blogamerica2008.blog­spot. com ): «Dimenticate le vo­stre comode scarpe di schiu­ma », perché «adesso non le compra più nessuno e la colpa non è della moda: la Crocs sta per chiudere e ha già licenziato duemila persone».

L’azienda, fondata nel 2002 da tre amici di Boulder, Colorado, era diventa­ta uno dei fenomeni più inarre­stabili negli Stati Uniti post-re­cessione: il mondo sembrava aver perso la testa per quegli zoccoli coloratissimi, leggeri co­me una piuma (grazie a una spe­ciale schiuma anti-scivolo, an­ti- odore e anti-microbi), ergo­nomici e bucherellati. Erano dappertutto, dai piedi dei bim­bi in spiaggia a quelli delle star paparazzate tra Manhattan e Be­verly Hills. Testimonial involon­tari: Al Pacino e Matt Damon, Isabella Rossellini e Halle Ber­ry. Cento milioni di paia vendu­te in 7 anni, oltre la metà delle quali piazzate al di fuori del mercato statunitense.

Forse è anche per questo che la battuta d’arresto, quando è arrivata, è stata realmente drammatica. Il 25 luglio 2008, l’azienda aveva perso in un sol botto quasi la metà del suo valo­re chiudendo a Wall Street con un netto -42,4%. Nel 2008 la compagnia ha perso 185,1 mi­lioni di dollari, mentre nel 2007 i profitti avevano sfiorato i 170. Oggi, già duemila dipendenti sono stati lasciati a casa, i debi­ti ammontano a milioni (e l’ulti­matum per pagarli scade a fine settembre), i magazzini sono pieni di scarpe invendute. Se­condo il WaPost , proprio qui starebbe la fregatura: la Crosli­te è un materiale troppo resi­stente, niente usura significa ra­pida saturazione del mercato. Ma il problema, si diceva, po­trebbe celarsi altrove. Nella con­correnza dei falsi, ad esempio. «Ci sfugge il motivo per cui qualcuno dovrebbe voler copia­re le Crocs, ma l’hanno fatto», scriveva tempo fa il Pop Cultu­re Post , pubblicando online fo­to di carrelli della spesa traboc­canti di zoccoli giallo taxi, rosa confetto, blu elettrico. Prezzo: 2.99 dollari il singolo «Froc» (da fake Croc , «falso Croc»), 5 il paio. Ovviamente made in Chi­na per conto di una fantomati­ca Sport Usa, «alta qualità e bas­so prezzo». «Non ce l’ho pro­prio fatta a spendere 30 dollari (in Italia le Crocs originali da adulto costano sui 45-50 euro, ndr ) per un paio di sandali in gomma e ho preso la copia da 9 — confessava Smiley —. Sono entrambi fatti in Cina, e sembra­no e vestono esattamente nello stesso modo...». Il nuovo ad del­la compagnia, John Duerden, si dice ottimista e rilancia: Geor­ge Clooney ha promesso di far­ci da testimonial, sostiene. Ba­sterà, per salvare i «coccodrilli» più amati/odiati del pianeta dal­l’estinzione?

Gabriela Jacomella
17 luglio 2009

#34
Roby:MI ha scritto: Avrete letto tutti due dati impressionanti:

1) calo delle entrate tributarie, legato al minor gettito d'IVA.
2) rapporto PIL/debito schizzato alle stelle.

Bene ... siate tutti ottimisti ... ma qui il rischio oggettivo è quello di diventare l'Argentina di Europa.

Cmq... dal mio punto di vista ... la reale sensazione di crisi ci sarà dalla fine delle ferie in poi .... Si preannuncia un Settembre molto nero per il livello occupazionale Italiano.

In ogni caso la Cina, che già dallo scorso Novembre aveva varato enormi risorse per il rilancio della domanda interna, è uscita dalla crisi. Il mercato azionario cinese ha già recuperato il 65% del valore. Nel frattempo i nostri ... se ne andavano bellamente a "**censured**" ........

:-)

Quoto al 100% Roby; sino ad ora l'Italia è stata "sfiorata" dalla crisi.
La vera crisi deve ancora arrivare...