Addio a Fernanda
Inviato: 19/08/09 9:09
Si e' spenta all'eta' di 92 anni Fernanda Pivano, la scrittrice e giornalista alla quale si devono le traduzioni dei maggiori capolavori della letteratura americana, dall'"Antologia di Spoon river" ai classici della beat generation, fino ad Ernest Hemingway.
Con Fernanda Pivano scompare una delle protagoniste della cultura italiana del secondo Novecento, 'ambasciatrice' della letteratura americana (e non solo), amica e sodale di personaggi mitici. Ma anche una osservatrice attenta di ogni tipo di espressione artistica, come testimonia la sua amicizia per numerosi musicisti rock.
''Allora ero giovane -continua la Pivano nell'articolo pubblicato sul Corriere- con il sangue che scorreva veloce nelle mie vene. Solo molti anni dopo ho capito il coraggio che i ragazzi possono dare a chi e' gia' vecchio. Ho molta nostalgia di quegli anni. Ma mi consola chi viene a farmi autografare i libri di Ernest Hemingway, di Jack Kerouac, di Gregory Corso, di Allen Ginsberg, di tutti gli autori che hanno permesso loro di sognare e che io sono orgogliosa di poter dire di aver contribuito a far conoscere. A questi sognatori ricordo sempre che devono ringraziare la follia di Gregory, la visioni di Ti Jean, le preghiere di Allen e tutti i miei amici che se ne sono andati. E che rimpiango. Tutti loro hanno raggiunto gli immensi spazi profumati dell' eternita' quando al massimo avevano compiuto settant' anni. Troppo presto''.
Addio Fernanda, una poesia per te:
Lucinda Matlock
Andavo a ballare a Chandlerville
e giocavo alle carte a Winchester.
Una volta cambiammo compagni
ritornando in carrozza sotto la luna di giugno,
e così conobbi Davis.
Ci sposammo e vivemmo insieme settant'anni,
stando allegri, lavorando, allevando i dodici figli,
otto dei quali ci morirono
prima che avessi sessant'anni.
Filavo, tessevo, curavo la casa, vegliavo i malati,
coltivavo il giardino e, la festa,
andavo a spasso per i campi dove cantano le allodole,
e lungo lo Spoon raccogliendo tante conchiglie,
e tanti fiori e tante erbe medicinali -
gridando alle colline boscose, cantando alle verdi vallate.
A novantasei anni avevo vissuto abbastanza, ecco tutto,
e passai a un dolce riposo.
Cos'è questo che sento di dolori e stanchezza,
e ira, scontento e speranze fallite?
Figli e figlie degeneri,
la Vita è troppo forte per voi -
ci vuole vita per amare la Vita.
Con Fernanda Pivano scompare una delle protagoniste della cultura italiana del secondo Novecento, 'ambasciatrice' della letteratura americana (e non solo), amica e sodale di personaggi mitici. Ma anche una osservatrice attenta di ogni tipo di espressione artistica, come testimonia la sua amicizia per numerosi musicisti rock.
''Allora ero giovane -continua la Pivano nell'articolo pubblicato sul Corriere- con il sangue che scorreva veloce nelle mie vene. Solo molti anni dopo ho capito il coraggio che i ragazzi possono dare a chi e' gia' vecchio. Ho molta nostalgia di quegli anni. Ma mi consola chi viene a farmi autografare i libri di Ernest Hemingway, di Jack Kerouac, di Gregory Corso, di Allen Ginsberg, di tutti gli autori che hanno permesso loro di sognare e che io sono orgogliosa di poter dire di aver contribuito a far conoscere. A questi sognatori ricordo sempre che devono ringraziare la follia di Gregory, la visioni di Ti Jean, le preghiere di Allen e tutti i miei amici che se ne sono andati. E che rimpiango. Tutti loro hanno raggiunto gli immensi spazi profumati dell' eternita' quando al massimo avevano compiuto settant' anni. Troppo presto''.
Addio Fernanda, una poesia per te:
Lucinda Matlock
Andavo a ballare a Chandlerville
e giocavo alle carte a Winchester.
Una volta cambiammo compagni
ritornando in carrozza sotto la luna di giugno,
e così conobbi Davis.
Ci sposammo e vivemmo insieme settant'anni,
stando allegri, lavorando, allevando i dodici figli,
otto dei quali ci morirono
prima che avessi sessant'anni.
Filavo, tessevo, curavo la casa, vegliavo i malati,
coltivavo il giardino e, la festa,
andavo a spasso per i campi dove cantano le allodole,
e lungo lo Spoon raccogliendo tante conchiglie,
e tanti fiori e tante erbe medicinali -
gridando alle colline boscose, cantando alle verdi vallate.
A novantasei anni avevo vissuto abbastanza, ecco tutto,
e passai a un dolce riposo.
Cos'è questo che sento di dolori e stanchezza,
e ira, scontento e speranze fallite?
Figli e figlie degeneri,
la Vita è troppo forte per voi -
ci vuole vita per amare la Vita.