ANTO09 ha scritto:No, assolutamente. Ha disegnato un'armadio ed una struttura di chiusura del sottoscala, ma con alcuni errori tanto che il falegname e' dovuto tornare in cantiere per riprendere tutte le misure e correggere l'apertura di due ante. Il falegname aveva preventivato un costo che ha inviato a me e all' architetto. Io ho concordato con il falegname un prezzo piu' basso ed ora l'architetto vuole farmi pagare il 20% del preventivo iniziale e non del prezzo concordato ed io non so se e' corretto
se il lavoro è di piccole dimensioni, allora si giustifica una parcella un po più elevata che non per lavorazioni più "ampie".
Come dice Fabio, il prezzo si concorda in genere prima, sulla base o di un costo ipotetico forfetario, oppure sulla base del prezzo a cui viene appaltato il lavoro: è una garanzia per entrambi (cliente e architetto) che la parcella sia svincolata da eventuali variazioni ai costi delle opere. Se comunque ci sono stati oggettivi errori imputabili al progettista, questo è un altro discorso.
Considera comunque che quando progetto le opere di falegnameria, impongo sempre che il falegname venga a rilevarsi le misure per suo conto e in mia presenza: gli artigiani del legno infatti fanno un lavoro molto "preciso", in cui anche i due millimetri contano, e dato che ciascun artigiano ha un modo di lavorare diverso dagli altri, è bene che il rilievo delle murature se lo faccia lui. L'architetto deve comunque essere presente in quel momento per le eventuali varianti da apportare al disegno, o per eventuali problemi.