Classici del design: poltrona Sanluca
Inviato: 29/05/10 11:04




La Sanluca è nata per essere una poltrona comoda e da riposo. Infatti, tutti i punti d'appoggio, i braccioli ampi, l'inclinazione dei piani, la dimensione degli elementi, ogni cosa è pensata per ottenere il massimo del comfort: così il corpo può rilassarsi senza sprofondare, mantenendo una posizione leggermente distesa.
I tre punti di appoggio, seduta, schienale, poggiatesta, sono separati, costruiti con diversi gradi di imbottitura, come i due fianchi con braccioli, sembrano avere oltre all’autonomia costruttiva anche autonomia formale, tanto che questa poltrona suggerisce l’idea di elasticità più nella forma che nella reale struttura. Altra caratteristica della Sanluca è che una volta seduti, tutte le parti del corpo, ovunque appoggino, trovano possibilità di adattamento.
Frutto di una puntigliosa indagine ergonomica la poltrona è composta di tre elementi (sedile, schienale e poggiatesta) con struttura portante in metallo stampato, imbottiti con poliuretano espanso a vari gradi e imbottiti in pelle. Costruiti e rifiniti separatamente tali elementi sono riuniti con fissaggio a vite, mentre le gambe in palissandro massiccio tornito si inseriscono nella struttura dei fianchi/braccioli.
L'ideazione della poltrona, composta dall'assemblaggio di piani curvi accostati tra loro che richiamano come un 'movimento d'onde', deriva da una vecchia poltroncina Poltrona Frau che i Castiglioni tenevano in angolo della casa di famiglia; bisogna però aggiungere che i riferimenti culturali sono più complessi.
Intanto, Paolo Portoghesi scrisse della Sanluca come di un pezzo eccezionale - 'diverso' dalla linea della progettazione dei Castiglioni - per il profilo paradossale della sequenza dei piani-volute, per la mancanza completa dell'intelaiatura strutturale cara alla tradizione razionalista. Il risultato è una poltrona elegante, controllata e sofisticata dal punto di vista del progetto, in grado di legarsi ad ambienti borghesi 'in stile' ma anche capace di reggere il confronto quale pezzo unico, in un arredo moderno. I riferimenti culturali si diceva rilettono mentalità ed approccio differenti dei due fratelli di fronte alla progettazione: Pier Giacomo legato alle 'mediazioni' ed ai riferimenti della storia dell'arte (le poltrone del '700, la poltrona di Eames, in basso, la scultura capolavoro di Boccioni, del 1913, Forme uniche nella continuità dello spazio - che i fratelli poterono ammirare a Milano nelle collezioni del Museo Civico ora CIMAC, nell'immagine sotto) ed Achille, per la capacità di affrontare e superare le problematiche tecniche in modo semplice empirico e rivoluzionario.
Dissacrante, più tardi, un commento sulla poltrona da parte di Pier Giacomo..: 'sembrano liberty: con questo freghiamo la signora che compra un pezzo nuovo credendolo antico..'



