La mia ..FAMIGLIA
Inviato: 07/01/11 17:39
è morto mio nonno.
Finalmente.
Al suo ultimo sospiro si sono uniti i nostri, di sollievo.
Sofferenze finite.
Fine di quella vita-non-vita causata dal parkinson all'ultimo stadio.
....il funerale di oggi si è chiuso con una frase di mio zio che mi è rimasta impressa.
...è morto l'ultimo vergà...hai una grande responsabilità, devi assistere tuo padre, ora tocca a lui
Vengo da una famiglia patriarcale di mezzadri.
Lu vergà...il capofamiglia...per noi è sempre stato una figura importante.
Prima il mio bisnonno, decisamente autoritario e + padrone che padre.
Poi mio nonno, un uomo che ha saputo coniugare in un modo incredibile l'affetto del padre e l'autorità del padrone.
Dagli anni 70.
quando le famiglie allargate cominciavano a disgregarsi.
quando c'era la fuga dalle campagne
poi il boom economico.
Gli anni 80 e la casa in paese.
Tutte quelle che erano le basi della famiglia patriarcale e della mezzadria pian piano son venute meno.
al lavoro nei campi s'è sostituito quello in fabbrica
alla grande famiglia, piccoli nuclei familiari.
Ma i legami sono rimasti, nonostante tutto.
Nonno era il più anziano.
Quello cui portare + rispetto che a chiunque altro.
Il simbolo del valore e della forza della nostra famiglia.
La radice + forte.
ora non c'è +.
o meglio, non c'è + da quando il parkinson ne ha fatto un uomo totalmente dipendente dagli altri.
Lo ha umiliato, lo ha costretto a chiedere aiuto ai propri figli.
a cedere.
Nell'ultima fase della malattia, quella in cui si cominciano anche ad avere allucinazioni e stati psicotici....lui era ritornato a quando teneva ancora saldamente le redini.
Del carro con Stella, la sua cavalla, con cui andava a vendere i frutti del suo orto.
Della famiglia di cui era responsabile.
E ora c'è il passaggio del testimone.
Al primo figlio maschio, mio padre
e a me, come "vice" e supporto.
Ormai non c'è + terra da lavorare, i piccoli nuclei familiari si ritrovano sì e no per le feste comandate..
teoricamente non ci sarebbe + niente del patriarcato che eravamo.
Non può più esistere un vergà
Eppure il peso di quel testimone si sente.
Faccio ancora fatica a capire cosa sia,
ma oggi, oltre ad aver avuto l'ennesima conferma di quanto sia importante per me il mio cognome,
sento di avere un'eredità morale da gestire, un ruolo.
...come se l'unità e l'essenza dei Foglia dipendesse da mio padre e poi da me.
Finalmente.
Al suo ultimo sospiro si sono uniti i nostri, di sollievo.
Sofferenze finite.
Fine di quella vita-non-vita causata dal parkinson all'ultimo stadio.
....il funerale di oggi si è chiuso con una frase di mio zio che mi è rimasta impressa.
...è morto l'ultimo vergà...hai una grande responsabilità, devi assistere tuo padre, ora tocca a lui
Vengo da una famiglia patriarcale di mezzadri.
Lu vergà...il capofamiglia...per noi è sempre stato una figura importante.
Prima il mio bisnonno, decisamente autoritario e + padrone che padre.
Poi mio nonno, un uomo che ha saputo coniugare in un modo incredibile l'affetto del padre e l'autorità del padrone.
Dagli anni 70.
quando le famiglie allargate cominciavano a disgregarsi.
quando c'era la fuga dalle campagne
poi il boom economico.
Gli anni 80 e la casa in paese.
Tutte quelle che erano le basi della famiglia patriarcale e della mezzadria pian piano son venute meno.
al lavoro nei campi s'è sostituito quello in fabbrica
alla grande famiglia, piccoli nuclei familiari.
Ma i legami sono rimasti, nonostante tutto.
Nonno era il più anziano.
Quello cui portare + rispetto che a chiunque altro.
Il simbolo del valore e della forza della nostra famiglia.
La radice + forte.
ora non c'è +.
o meglio, non c'è + da quando il parkinson ne ha fatto un uomo totalmente dipendente dagli altri.
Lo ha umiliato, lo ha costretto a chiedere aiuto ai propri figli.
a cedere.
Nell'ultima fase della malattia, quella in cui si cominciano anche ad avere allucinazioni e stati psicotici....lui era ritornato a quando teneva ancora saldamente le redini.
Del carro con Stella, la sua cavalla, con cui andava a vendere i frutti del suo orto.
Della famiglia di cui era responsabile.
E ora c'è il passaggio del testimone.
Al primo figlio maschio, mio padre
e a me, come "vice" e supporto.
Ormai non c'è + terra da lavorare, i piccoli nuclei familiari si ritrovano sì e no per le feste comandate..
teoricamente non ci sarebbe + niente del patriarcato che eravamo.
Non può più esistere un vergà
Eppure il peso di quel testimone si sente.
Faccio ancora fatica a capire cosa sia,
ma oggi, oltre ad aver avuto l'ennesima conferma di quanto sia importante per me il mio cognome,
sento di avere un'eredità morale da gestire, un ruolo.
...come se l'unità e l'essenza dei Foglia dipendesse da mio padre e poi da me.