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Purtroppo non trovo riferimenti legislativi in merito al mio quesito:
ho la prima casa a me intestata, se faccio la residenza in un altro immobile (che in un secondo momento diventerà mio), perderò i benefici della prima casa?non so se ho reso l'idea
Spiego brevemente la situazione:
Ad oggi abbiamo fatto solo il compromesso con l'acquirente che ha acquistato casa mia; l'atto lo faremo il mese prossimo.
anche per il nuovo acquisto è stato solo fatto il compromesso (diciamo )e l'atto sarà fatto appena avremo notizie del mutuo e comunque dopo aver fatto quello di casa "vecchia"....
Il costruttore ha detto che già potremmo trasferirci, anche se l'atto non è ancora stato fatto...ma per poter traslocare bisogna fare gli allacci e quindi la residenza...
Se facciamo il cambio residenza, poi che succede?siamo proprietari di un immobile che risulta prima casa ma abbiamo la residenza in un altra casa della quale non abbiamo nessun titolo...
ecco, ho cercato di spiegare e secondo me ho creato ancora più confusione

annalisa86ce ha scritto:Purtroppo non trovo riferimenti legislativi in merito al mio quesito:
ho la prima casa a me intestata, se faccio la residenza in un altro immobile (che in un secondo momento diventerà mio), perderò i benefici della prima casa?non so se ho reso l'idea
Spiego brevemente la situazione:
Ad oggi abbiamo fatto solo il compromesso con l'acquirente che ha acquistato casa mia; l'atto lo faremo il mese prossimo.
anche per il nuovo acquisto è stato solo fatto il compromesso (diciamo )e l'atto sarà fatto appena avremo notizie del mutuo e comunque dopo aver fatto quello di casa "vecchia"....
Il costruttore ha detto che già potremmo trasferirci, anche se l'atto non è ancora stato fatto...ma per poter traslocare bisogna fare gli allacci e quindi la residenza...
Se facciamo il cambio residenza, poi che succede?siamo proprietari di un immobile che risulta prima casa ma abbiamo la residenza in un altra casa della quale non abbiamo nessun titolo...
ecco, ho cercato di spiegare e secondo me ho creato ancora più confusione

Quali benefici perderesti?
Non ho capito bene
La vecchia casa è stata acquistata con mutuo e stai ancora detraendo gli interessi passivi dal reddito IRPEF? Allora sì, se cambi la residenza, per quel che so io non avresti più diritto a tale detrazione.
Ma non credo ti riferissi a questo ...
Probabilmente ti riferivi al dover dichiarare la casa come "immobile a disposizione" nella dichiarazione dei redditi: certo, se cambi la residenza si presume che non sia più quella la tua "dimora abituale" e pertanto diventerebbe una "seconda casa" e aumenterebbe il tuo reddito... ma sarà solo per un mese, finché non farete il rogito con il vs acquirente.
Idem dicasi per l'ICI /Tarsu/utenze: per un mese sarà una "seconda casa", poi la vendi

Invece non perdi le agevolazioni sull'imposta di registro di cui hai usufruito al momento dell'acquisto della tua vecchia casa. Le perderesti solo se la vecchia casa fosse stata acquistata da meno di cinque anni e, dopo averla venduta, non facessi il rogito per la nuova prima casa entro un anno. Ma non credo sia questo il tuo caso, visto che le operazioni saranno ravvicinate.

Per gli allacci sono ignorante: per avere la residenza dal Comune, devi dimostrare di abitarci, ma per abitarci devi avere luce-acqua-gas i cui fornitori Enel&C. ti domandano prima la residenza è un circolo vizioso
Mi sa che non ho capito neanche qui

Per gli allacci credo non sia necessario avere immediatamente la residenza, ma si ha un minimo di tempo per dimostrarla (direi 3 mesi, ma non sono certo). In particolare, visto che per questo ho chiesto anch'io, per il gas sicuramente non serve, visto che non c'è distinzione prima/seconda casa (io stavo per chiederlo con la casa che è ancora un cantiere, è sufficiente solo il cosiddetto punto di riconsegna). Per l'acqua non saprei, per la luce mi sembra che devi inviare la documentazione entro 3 mesi.

Non lo so nemmeno io a cosa mi riferivo, poi se ci mettiamo pure che mi spiego come un libro stracciato...

La mia domanda nasceva da una discussione avuta in famiglia: secondo mio padre il cambio di residenza potremmo già farlo ora, nonostante non fossimo ancora proprietari del nuovo appartamento e ancora proprietari del vecchio!
C'è qualcosa però che a me non quadra...non penso sia così semplice come sembra, poi boh, può darsi che le mie siano solo sxxe mentali...
Il mutuo sulla vecchia casa è stato già estinto...sulla nuova invece non è ancora stato erogato!
Per gli allacci del gas abbiamo già risolto, per la luce pure, resta l'incognita dell'acqua, in quanto ancora non ci siamo informati!
Tu scrivi:
"Idem dicasi per l'ICI /Tarsu/utenze: per un mese sarà una "seconda casa", poi la vendi."
Quindi mi sembra di dedurre che per un mese pagherò l'Ici per la seconda casa?
Perdona la mia ignoranza ma non ne capisco proprio nulla

annalisa86ce ha scritto: Tu scrivi:
"Idem dicasi per l'ICI /Tarsu/utenze: per un mese sarà una "seconda casa", poi la vendi."
Quindi mi sembra di dedurre che per un mese pagherò l'Ici per la seconda casa?
Perdona la mia ignoranza ma non ne capisco proprio nulla

Non ti preoccupare per l'ignoranza, è che le leggi italiane sembrano fatte apposta per aggrovigliare le cose

Allora, per le utenze in genere è l'Enel che fa risparmiare in caso di "prima casa", per il gas e l'acqua dovresti informarti presso i fornitori della tua zona se ci sono eventuali facilitazioni.
Però, se come dice fabcons (e come vorrebbe la logica: grazie fabcons per l'info! ) hai del tempo per dimostrare la residenza, tanto meglio.

Per l'ICI sulla vecchia abitazione credo di sì, per un mese la dovrai pagare, in quanto non avendo più la residenza per il Comune diventa una seconda casa, anche se ancora non sei proprietaria di nient'altro
Infatti l'esenzione ICI introdotta nel 2008 vale se il proprietario dell'immobile (o usufruttuario o titolare di altro diritto reale) vi ha la "dimora abituale" che si presume coincidere con la residenza anagrafica, salvo prova contraria. (il concetto di "dimora abituale" è diverso da quello di "residenza" ma per semplificare si è deciso di farli coincidere).
Pertanto cambiando residenza non hai più diritto all'esenzione.
Ah, un altro dei requisiti per avere l'esenzione ICI è che gli immobili non siano di categoria catastale A1, A8 e A9 (A8 dovrebbe corrispondere a "villa", ma non credo sia il tuo caso).
Per scrupolo, verifica il Regolamento ICI del tuo Comune (dovrebbe essere in rete).

Per la Tarsu: se ci sono delle facilitazioni per "prima casa", le perderai per un mese, ma anche qui informati presso il Comune.

Per il mutuo ok, quando verrà erogato avrai già la residenza, un adempimento di meno. Altrimenti avresti dovuto prenderla "nell'immobile" entro un anno dal rogito, al fine di poter dedurre parte degli interessi passivi dall'IRPEF.
Invece per le imposte di registro, devi prendere la residenza "nel Comune dov'è ubicato l'immobile" entro 18 mesi dal rogito.

Spero di non aver detto inesattezze, in caso qualcuno mi corregga, please, ché queste "seccature" burocratiche riguardano quasi tutti!!

Buongiorno a tutti
avrei una domanda che da un po' mi tormenta.
Io e il mio fidanzato abbiamo da poco firmato il preliminare di acquisto per una casa. Il rogito deve avvenire entro dieci mesi.
Il problema che ci troviamo ad affrontare è questo:
il mio fidanzato è attualmente proprietario di un appartamento acquistato più di cinque anni fa usufruendo delle agevolazioni fiscali per l'IVA (sul quale sta finendo di pagare il mutuo) e che naturalmente ha messo in vendita.
Qualora non riuscisse a vendere entro il termine massimo dei dieci mesi...cosa succederebbe per quanto riguarda l'IVA della nuova casa? Dovremmo pagare il 10% sul 50% della casa immediatamente (cioè sulla sua quota) o sono previsti dei termini diversi per venire incontro a questo tipo di problematiche??
Altri suggerimenti???
Grazie sin da ora per l'aiuto.

Elisa

elisa_9 ha scritto:Qualora non riuscisse a vendere entro il termine massimo dei dieci mesi...cosa succederebbe per quanto riguarda l'IVA della nuova casa? Dovremmo pagare il 10% sul 50% della casa immediatamente (cioè sulla sua quota) o sono previsti dei termini diversi per venire incontro a questo tipo di problematiche??

Sì
Se al momento del rogito lui non è nelle condizioni di poter acquistare come "prima casa", sulla sua quota di proprietà non potrà essere applicata l'aliquota IVA agevolata del 4% ma dovrà essere applicata l'aliquota normale (10% )

Cavolo e quindi neanche in un secondo momento non si può far niente??

Grazie!!

Oppure dovete fare come feci io 10 anni fa nelle sue condizioni....intestai tutto l'appartamento a mia moglie che poteva usufruire dei benefici prima casa, dopo aver optato per la separazione dei beni al momento del matrimonio

Eh ci avevo pensato...però..nel momento in cui lui riesce a vendere casa sua??? Che si può fare per riportare al 50%???

Dopo...puoi solo "rivendergli" una quota del 50%, con tutti i costi che ne conseguono (Iva, notaio, ....). Oppure valuta, con l'aiuto di qualcuno più esperto, la possibilità di una scrittura privata tra voi, che magari tutela lui nei vs confronti, ma non verso terzi. Oppure....amore eterno, così il problema non si pone

fabcons ha scritto:Dopo...puoi solo "rivendergli" una quota del 50%, con tutti i costi che ne conseguono (Iva, notaio, ....). Oppure valuta, con l'aiuto di qualcuno più esperto, la possibilità di una scrittura privata tra voi, che magari tutela lui nei vs confronti, ma non verso terzi. Oppure....amore eterno, così il problema non si pone

Certamente quella è la speranza ma nella vita può accadere di tutto!!!