Pareri (discussione politica)
Inviato: 22/11/05 11:48
Silvio Berlusconi, durante il convegno organizzato dall'ala riformista milanese di Forza Italia, ha sferrato un nuovo durissimo attacco ai partiti dell'opposizione. "Dobbiamo spiegare agli italiani - ha detto il premier - che ancora nel nostro Paese la democrazia e la libertà non sono garantite, che c'è una opposizione illiberale che ancora sventola i nomi della tirannia nei partiti della sua coalizione. Sono partiti che nel loro simbolo e nelle loro ideologie fanno vivere ancora i fantasmi del comunismo, della dittatura, del terrorismo". Parole durissime, che hanno infiammato la platea che le ha accolte con applausi scroscianti.
Berlusconi ha anche sottolineato che "in questi anni abbiamo constatato come il comunismo non sia un fantasma ma sia ancora reale, una forma mentale, un tipo di lotta politica ancora presente tra noi".
Il leader di Forza Italia ha scaldato la platea del convegno dei riformatori azzurri: "Oggi in Italia ci sono due modi di essere comunisti. Il primo è quello palese, quello di Rifondazione Comunista, che però è il meno pericoloso. La gente li conosce bene e non si lascia ingannare dalle loro parole. C'è poi un altro modo, più pericoloso, che è quello di non dichiararlo. Quello che occulta le centinaia di migliaia di vittime fatte dalla dittatura comunista. Quello di farsi passare per liberali e socialdemocratici. E mentendo su quello che sono i metodi di lotta tipici dei comunisti. Quelli che usano la magistratura per eliminare gli oppositori. Quelli che considerano gli avversari come nemici da guardare con odio".
"Ci considerano ottusi, volgari, profittatori. Per loro - ha detto ancora Berlusconi raccogliendo applausi a man bassa - siamo il peggio del paese. Questo denuncia in modo inequivocabile il loro illiberalismo. Noi invece dobbiamo vantarci e andare orgogliosi per quello che abbiamo fatto nel paese e per aver ridato credibilità internazionale all'Italia".
"Non abbiamo mai rubato - ha ripreso Berlusconi di fronte alla platea - non abbiamo trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank, non abbiamo fatto intercettazioni telefoniche, non abbiamo usato la magistratura, non abbiamo mandato la Guardia di Finanza e non abbiamo usato la televisione".
Ci sono pensionati che, usati dalla sinistra, denigrano il governo. Parlando, ovviamente, delle pensioni, su tram o metropolitane. Lo ha sostenuto il premier Berlusconi. "Nel nostro bel dialetto milanese dicono - ha riferito Berlusconi parlando proprio in dialetto - "uhè ti, cussa l'è che gh'ha dì el Berlusca? Che l'aumentava i pensiun? S'è vist nagott' (ehi tu, cosa ha detto il Berlusconi? Che aumentava le pensioni? Non si è visto niente)". Berlusconi ha invece spiegato che il contratto con gli italiani "è stato tutto onorato".
Altro capitolo: l'euro. "Se chi ha fatto il cambio avesse avuto le relazioni e le alleanze che noi abbiamo oggi non avremmo avuto il cambio a 1.936,27 lire ma uno più favorevole". Romano Prodi e la sinistra italiana sono stati gli artefici del cambio sfavorevole lira-euro. "Se ci fossimo stati noi - ha aggiunto il premier - non avremmo avuto le famiglie che non arrivano alla quarta settimana del mese".
L'articolo sopra riportato è tratto da "Affari Italiani" quotidiano on-line vicino alla maggioranza di governo (e quindi, in teoria, non tacciabile di aver riportato in maniera distorta il discorso del premier).
La mia domanda è la seguente: Sono l'unico a vedere in quest'uomo un delirio di onnipotenza che rischia di diventare molto pericoloso?
Berlusconi ha anche sottolineato che "in questi anni abbiamo constatato come il comunismo non sia un fantasma ma sia ancora reale, una forma mentale, un tipo di lotta politica ancora presente tra noi".
Il leader di Forza Italia ha scaldato la platea del convegno dei riformatori azzurri: "Oggi in Italia ci sono due modi di essere comunisti. Il primo è quello palese, quello di Rifondazione Comunista, che però è il meno pericoloso. La gente li conosce bene e non si lascia ingannare dalle loro parole. C'è poi un altro modo, più pericoloso, che è quello di non dichiararlo. Quello che occulta le centinaia di migliaia di vittime fatte dalla dittatura comunista. Quello di farsi passare per liberali e socialdemocratici. E mentendo su quello che sono i metodi di lotta tipici dei comunisti. Quelli che usano la magistratura per eliminare gli oppositori. Quelli che considerano gli avversari come nemici da guardare con odio".
"Ci considerano ottusi, volgari, profittatori. Per loro - ha detto ancora Berlusconi raccogliendo applausi a man bassa - siamo il peggio del paese. Questo denuncia in modo inequivocabile il loro illiberalismo. Noi invece dobbiamo vantarci e andare orgogliosi per quello che abbiamo fatto nel paese e per aver ridato credibilità internazionale all'Italia".
"Non abbiamo mai rubato - ha ripreso Berlusconi di fronte alla platea - non abbiamo trasformato Palazzo Chigi in una merchant bank, non abbiamo fatto intercettazioni telefoniche, non abbiamo usato la magistratura, non abbiamo mandato la Guardia di Finanza e non abbiamo usato la televisione".
Ci sono pensionati che, usati dalla sinistra, denigrano il governo. Parlando, ovviamente, delle pensioni, su tram o metropolitane. Lo ha sostenuto il premier Berlusconi. "Nel nostro bel dialetto milanese dicono - ha riferito Berlusconi parlando proprio in dialetto - "uhè ti, cussa l'è che gh'ha dì el Berlusca? Che l'aumentava i pensiun? S'è vist nagott' (ehi tu, cosa ha detto il Berlusconi? Che aumentava le pensioni? Non si è visto niente)". Berlusconi ha invece spiegato che il contratto con gli italiani "è stato tutto onorato".
Altro capitolo: l'euro. "Se chi ha fatto il cambio avesse avuto le relazioni e le alleanze che noi abbiamo oggi non avremmo avuto il cambio a 1.936,27 lire ma uno più favorevole". Romano Prodi e la sinistra italiana sono stati gli artefici del cambio sfavorevole lira-euro. "Se ci fossimo stati noi - ha aggiunto il premier - non avremmo avuto le famiglie che non arrivano alla quarta settimana del mese".
L'articolo sopra riportato è tratto da "Affari Italiani" quotidiano on-line vicino alla maggioranza di governo (e quindi, in teoria, non tacciabile di aver riportato in maniera distorta il discorso del premier).
La mia domanda è la seguente: Sono l'unico a vedere in quest'uomo un delirio di onnipotenza che rischia di diventare molto pericoloso?