Pagina 1 di 15

Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 21/09/11 21:18
da max223
Ciao a tutti, espongo il mio problema. Nel Luglio di quest'anno ho bloccato l'offerta per una cucina del valore di 5100€. Mi è stata richiesta una caparra (sul contratto è scritta proprio caparra) del 15% del totale pari a 800€.
Specifico che è stata bloccata solo l'offerta quindi il mobilificio non ha ordinato niente (non ha speso soldi) e la cucina non è tra quelle in esposizione.
Per causa di forza maggiore non posso più ritirarla e quando ho comunicato questo al mobilificio mi è stato detto che oltre alla caparra già versata io dovevo comunque acquistare merce per una cifra non ben specificata, intorno ai 2000-2500 €, a detta loro da stabilire a discrezione della direzione.
La cosa mi ha stupito parecchio, loro, ribadisco, non hanno ordinato merce quindi non hanno sostenuto spese se non quella della chiaccherata, con un disegnino della cucina fatto a mano libera dal venditore.
L'ordine vero e proprio della cucina sarebbe partito solo quando fossero state prese le misure della stanza con ulteriore pagamento di un altro 15%.
Volevo sapere se hanno diritto a richiedere acquisto di merce per una cifra superiore alla caparra e se visto che in pratica non c'è stato nessun ordine di merce non posso prendere qualcos'altro in cambio del valore di 800€.
Grazie

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 21/09/11 22:40
da paul
Certo che c'è in giro gente strana dall'una e dall'altra parte... :wink:

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 21/09/11 23:34
da eli_felix
Posso chiedti dove avevi ordinato la cucina? Mi sembra la classica fregatura da consorzio del mobile....

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 21/09/11 23:59
da max223
Esatto mi sono preso la fregatura dall' Asta del Mobile

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 22/09/11 8:31
da qsecofr
max223 ha scritto:Esatto mi sono preso la fregatura dall' Asta del Mobile
Piemonte? perchè ci sono delle catene con nomi simili (ed anche normali negozi) in giro per l'italia.

per il resto un negoziante onesto normale ti ritornerebbe anche il 15% o quantomeno ti rifilerebbe un complemento d'arredo che copra più o meno quel 15%. Buon senso a parte legalmente possono tenersi il 15% ma non possono andare oltre mentre se sono loro inadempienti (ma non è il caso) devono restituirti il doppio.

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 22/09/11 9:09
da eli_felix
Esatto, se la merce non è ancora stata ordinata al max. potresti perdere la caparra oppure acquistare altra merce per lo stesso valore dell'importo versato...ma che ti impongano di acquistare merce per 2000-2500 mi sembra una caxxata...a meno che non sia scritto in caratteri microscopici tra le clausole del contratto che hai firmato!

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 22/09/11 11:04
da qsecofr
eli_felix ha scritto:Esatto, se la merce non è ancora stata ordinata al max. potresti perdere la caparra oppure acquistare altra merce per lo stesso valore dell'importo versato...ma che ti impongano di acquistare merce per 2000-2500 mi sembra una caxxata...a meno che non sia scritto in caratteri microscopici tra le clausole del contratto che hai firmato!

...eppoi vale sempre l'articolo quinto: chi ha i soldi ha vinto... loro vincono sul 15% tu vinci sul resto.

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 22/09/11 11:50
da paul
Mi meraviglia sempre questo genere di notizie. Ma comprare in un bel classico e tradizionale di mobili no, eh??? Tutti alla ricerca dell'affare e convinti di farlo! Ma come, vengono tutti sul forum a chiedere perfino se una vite deve avere la testa a spacco o a croce, tutti esperti di legni, laminati e nobilitati, truciolari, masselli e tutto il resto e poi si va in un bel mercatone o peggio "consorzio" (INESISTENTI, NON ESISTONO CONSORZI E GROSSISTI) e si firma senza neanche sapere che cosa si compra??? Se siete così bravi e vogliosi di distribuire il vostro denaro, venite da me a portare quei soldi, vi do il mio indirizzo in MP, almeno siete sicuri di avere qualcosa...

PS Chiedo scusa per il tono ironico-sarcastico-umoristico ma non ho potuto trattenermi. Mi dispiace molto invece per chi incappa in episodi come questi (e sono tantissimi) però, amici belli, un po' di attenzione... Vi ricordate che tempo fa lanciai una specie di sondaggio su chi si cade in questi tranelli? L'unica domanda era il titolo di studio di lui e di lei

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 17:16
da Asta del Mobile
Buongiorno a tutti, mi chiamo Mauro Navilli ,amministratore della società Casacosì S.r.l. che opera in Piemonte con il marchio Asta del Mobile.

Sono entrato nel settore della distribuzione di mobili ed arredamenti il 1° gennaio 1980 ed in tutti questi anni ho maturato la convinzione che la richiesta di un cliente di annullare un contratto regolarmente sottoscritto e sancito da un versamento per acconto, nasconde sempre un imbarazzo, un problema, un fraintendimento, un misunderstanding... in ogni caso un qualcosa di risolvibile.

E' in questo contesto che un'azienda come la Nostra, sul mercato da molti anni, che ha servito, normalmente bene (è un dovere) centinaia di migliaia di clienti (a proposito mi dispiace che il Ns. logo commerciale Asta del Mobile non piaccia al Sig. QSECOFR, ma è fisiologico che non possa piacere a tutti... parentesi, è piaciuto al Sig. MAX 223 se no non avrebbe sottoscritto il contratto e non avrebbe versato l'acconto) cerchi di difendere un regolare contratto sottoscritto, rispetto ad un annullo che nella pressochè totalità delle situazioni risulta ingiustificato o quantomeno risolvibile.

Detto questo penso che sia chiaro a tutti come nessuno possa OBBLIGARE nessuno a versare denaro e ad aprire le porte di casa sua per ricevere” merce per una cifra non ben specificata, intorno ai 2000,00 - 2500.00 €”.
Le Aziende serie, come la Nostra provano solo a difendersi dal sottobosco di proposte di vendita inqualificabili, gestite senza garanzie, senza contratti, senza IVA 21%, senza la pallida ombra di servizi etc.. tutto qui.
Ovviamente vista la Ns. abitudine di guardare sempre negli occhi la realtà e (con piacere) i Ns. cari e affezionati clienti provvederò personalmente a contattare il Sig. MAX 223 per cercare e trovare, insieme una soluzione.

Mauro Navilli.

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 17:37
da Steve1973
Asta del Mobile ha scritto:Buongiorno a tutti, mi chiamo Mauro Navilli ,amministratore della società Casacosì S.r.l. che opera in Piemonte con il marchio Asta del Mobile.
Intanto grazie per averci messo la "faccia". Non è da tutti.
Asta del Mobile ha scritto:...Detto questo penso che sia chiaro a tutti come nessuno possa OBBLIGARE nessuno a versare denaro e ad aprire le porte di casa sua per ricevere” merce per una cifra non ben specificata, intorno ai 2000,00 - 2500.00 €”.
Capisco tutte le sue specifiche e posso anche condividere il discorso sull'aver firmato un contratto. La caparra dovrebbe servire proprio a questo.

Non vedo però spiegazioni concrete da parte sua su questa fantomatica richiesta di eur 2000/2500 fatta probabilmente da un suo venditore all'utente in questione, la cosa più grave forse di tutta questa vicenda.
Sarebbe così gentile da spiegarmi/ci meglio la politica commerciale sottostante, sempre che ci sia e non sia stato un misunderstanding?
Penso sia chiaro anche ai muri come questa richiesta sia illegale e irrealizzabile, per cui mi domando come possa essere uscita fuori...

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 18:40
da cecchigti
Mi permetto di dire la mia... Opinione di parte da rivenditore....

Innanzitutto quoto e stra-quoto PAUL! Tutti "professori del mobile" ti entrano in negozio con le "verità" in bocca, tu cerchi di mettere a loro servizio l'esperienza e la trasparenza che solo un professionista può dare, e poi?!? Gli affari sono sempre altrove....

Per MAX223.... mi rammarica veramente dover quotare parte del post di AstaDelMobile, ma devo farlo se non altro a rigor di norma....Infatti essite il D. Lgs. 6 settembre 2005, n. 206, comunemente identificato come Codice del Consumo, che definisce chiaramente il diritto di recesso. Quest'ultimo non spetta al consumatore se la sottoscrizione del contratto è avvenuta ll'interno di un negozio o di una struttura chiaramente dedicata alla vendita, presso la quale si sia liberamente recato il consumatore. Diverso sarebbe se si trattasse, ad esempio, di vendita porta a porta. Alcuni clienti, di sovente, impugnano allora il diritto di variazione del contratto, assimilando l'annullamento ad una limitata modifica dello stesso. Premesso che la possibilità di modifica è limitata ai primi 8 giorni dalla stipula, anche se la richiesta di annullamento avvenisse entro tale termine, potrebbe non essere accolta in quanto l'annullamento ingiustificato non è da ritenersi una modifica di contratto.
La norma specifica ulteriormente che, in caso di rifiuto ingiustificato del bene, il cliente è tenuto comunque a pagare il prezzo pattuito, nonche a farsi carico degli oneri di immagazzinamento e, superati i 90gg, di sticcaggio presso terzi.
Max, se hai firmato e addirittura versato una caparra, che è tangibile dimostrazione della volontà di pagare, non puoi richiedere ne l'annullamento ne la restituzione di alcuna somma! Anzi, dovresti pagare il bene indifferentemete che sia stato messo in produzione o meno! Se ti propongono di acquistare un certo valore di beni per vederti concesso l'annullamento, non la devi vedere come una violazione dei tuoi diritti, bensì come un tentativo di mediazione, di compromesso che in quanto tale deve portare beneficio ad entrambi le parti!
Fossi in te accdetterei, 2.000 euro sono comunque meno di 5.000, magari puoi prendere alcuni complementi minori!

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 19:03
da cecchigti
Steve1973, scusa se mi intrometto, ma ti assicuro che la proposta fatta a MAX non è affatto contro legge!

E' una proposta! Una possibilità di accordo privato tra le parti! MAX è liberissimo di non accettarla! Ma non può sottrarsi alle norme del Codice del Cnsumo!

Qui non stiamo parlando del contratto sottoscritto tra le parti! Ma di una legge! Bella o brutta che sia è così!

Ti spiego perchè sono così fermo nel sostenere quanto dico.... Premetto che sono un piccolio rivenditore di Padova, fascia Medio-Alta, politica incentrata sulla progettazione (fino al 23 maggio ero uno studio di progettazione, poi tarsferito e trasformato in piccolo negozio). Nel mio piccolo mondo la qualità del rapporto personale che si viene ad instaurare con il cliente è tutto. Non posso prescindere dalla fiducia reciproca cliente-consulente.


Qualche mese fa mi sono trovato in auesta situazione: incarico per studio della disposizione degli spazi (inteso comne tramezze, porte, ecc.) e della disposizione dell'impiantistica a servizio degli arredi in un appartamento allora in costruzione, con conseguente progettazione di una cucina, di una gran bella cucina... presento progetti...varianti...varianti delle varianti...preventivi...su preventivi...trattative...pianto e stridor di denti.....finalmente la firma! (...bellissima sensazione la firma di un nuovo contratto! Credimi... Un nuovo cliente, un nuovo amico, nuove esperienze e perchè no..spese pagate e possibilità di nuovi investimenti!) Nonchè dopo qualche giorno mi contatat la cliente vistosamente agitata, mi riferisce di non dormire da giorni e di essere in preda a crisi d'ansia dovute alla firma del contratto...secondo lei non si era presa abbastanza tempo per decidere...non aveva visto alternative...non era siscura che la mia fosse l'unica soluzione praticabile e voleva vederne altre! .....Dato per assodato che il nostro rapporto commerciale non poteva prendere una piega del genere sin da subito, deciedo liberamente di acconsentire all'annullamento e di chiedere €600 per il solo servizio di studio degli spazi interni e degli impianti (nel frattempo già materialmente realizzati).

La cliente mi ringraziò tanto, assicurandomi che sarebbe tornata una volta schiarite le idee.


Morale della favola: La cliente ha acquistato la cucina da un mio acerrimo concorrente che avrà fatto la sparata per portarmi via il lavoro...cliente persa...bisogna trovare altri lavori per coprire le spese...niente nuovi investimenti fino a nuovo contratto...delusione ed incazzatura da chilo...da oggi in poi...il cliente continuarà ad avere 100.000+1 diritti....io farò valere gli unici 2 che mi rimangono: 1> le regole vanno rispettate da tutti. 2> la merce si paga, sennò c'è l'avvocato.


Mi spiace, ma non si può far valere solo i diritti... ci sono anche i doveri.....

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 21:58
da qsecofr
Asta del Mobile ha scritto:(a proposito mi dispiace che il Ns. logo commerciale Asta del Mobile non piaccia al Sig. QSECOFR, ma è fisiologico che non possa piacere a tutti... parentesi, è piaciuto al Sig. MAX 223 se no non avrebbe sottoscritto il contratto e non avrebbe versato l'acconto)
MAI SCRITTO NULLA DI CIO'... non so neanche che colore abbia il Vs marchio...non so se devo leggere messaggi subliminali in questa frase ma io intendevo solo dire che esistono altri negozi con nome simile ad "asta del mobile" e che era il caso pertanto di specificare quale per bene... ed è quello che ho detto...non so veramente che messaggi abbiate letto: non sicuramente i miei...ad esempio giù in puglia c'e' ASTA MOBILI per voler citare una catena famosa con un nome molto simile al vs

Quanto alla caparra/acconto ho semplicemente spiegato quanto accade comunemente e quanto sancisce la legge. Per il resto sia chiaro: "io magno, bevo, e me ne frego" :lol:

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 22:23
da lariosto77
prima scrivi:
max223 ha scritto: Per causa di forza maggiore non posso più ritirarla e quando ho comunicato questo al mobilificio mi è stato ...
Grazie
e poi:
max223 ha scritto:Esatto mi sono preso la fregatura dall' Asta del Mobile

allora a questo punto mi chiedo quale sia la reale motivazione della decisione di recedere al contratto per la cucina.

guarda... i mobilieri disonesti sono una "razza brutta" ma pure i clienti che comprano senza sapere quello che comprano, senza considerare se quello che comprano va bene per loro, che poi rosicano perchè non sono soddisfatti di quello che hanno acquistato e altre amenità varie è una gran brutta cosa. e forse rovina più del mobilificio "furbetto". sinceramente non ho molta simpatia per questo genere di clienti... anche se quoto paul sul discorso del titolo di studio. spendere i propri soldi bene non è più facile che guadagnarseli! ecco mi è partito il predicozzo! :mrgreen:

detto questo, la storia dei 2000 o 2500 euro è una genialata! vorrei saperne qualcosa di più :lol: :mrgreen:

Re: Recedere dal contratto per una cucina

Inviato: 28/09/11 23:16
da Steve1973
cecchigti ha scritto:Steve1973, scusa se mi intrometto, ma ti assicuro che la proposta fatta a MAX non è affatto contro legge!

E' una proposta! Una possibilità di accordo privato tra le parti! MAX è liberissimo di non accettarla! Ma non può sottrarsi alle norme del Codice del Cnsumo!

(...)

Mi spiace, ma non si può far valere solo i diritti... ci sono anche i doveri.....
No... perdonami ma non sono proprio d'accordo.
Premesso che non ero presente per cui non posso far altro che basarmi sul racconto dell'utente, quanto viene descritto non mi sembra affatto una proposta, anzi...

Ti allego qui sotto il pezzo per semplicita':
...oltre alla caparra già versata io dovevo comunque acquistare merce per una cifra non ben specificata, intorno ai 2000-2500 €, a detta loro da stabilire a discrezione della direzione
Sul fatto che la caparra sia persa, in caso di rinuncia, credo non ci siano discussioni (a meno di un atto "magnanimo" del venditore). Il resto e' un di piu' e quello che volevo capire meglio dalla parte venditrice era proprio quella che tu chiami proposta e che io non intendo come tale.