Dell'agnosticismo, del matrimonio e dei figli....
Inviato: 07/03/12 16:00
Sono diventata agnostica.
Penso che il processo sia iniziato nell'anno che ho vissuto in Inghilterra, una delle nazioni più "secular" d'Europa.
Prima di allora qualche dubbio lo nutrivo, certo. In fondo ho una mente troppo razionale, troppo scettica per accontentarmi dei misteri della fede.
All'università di Oxford ho assistito ad una conferenza di Richard Dawkins, l'ateo per eccellenza. E mi è piaciuto tanto quello che diceva,mi calzava a pennello e mi ha convinto ad approfondire, a leggere, ad inoltrarmi nel mondo degli atei, degli agnotici dei no-religiosi.
Però da una certa parte mi "dispiaceva" aver perso quel barlume di fede che mi pareva di aver avuto in passato, in fondo chi crede supera le difficoltà anche più serenamente, accetta gli eventi della vita come "volere divino".
Ma niente da fare: non mi ritrovo nelle religioni,non sento il bisogno di un Dio da pregare, tanti aspetti della religione cattolica mi irritano, i discorsi che sento uscire dalle bocche di tanti amici credenti e praticanti mi fanno cadere le braccia.
Però mi sono sposata in Chiesa....ed ora me ne pento perchè quel giorno ho affermato cose in cui non credo. Ho assecondato il volere altrui, anche se in fondo, forse, qualche anno fa ero ancora in bilico fra il credo/non credo. Lo dissi anche al prete durante la confessione. Ho sbagliato a cedere, lo so. Adesso si presenta il problema con la bimba: il babbo e le nonne vorrebbero farle seguire il classico percorso cattolico...io no.
Che si fa in questi casi? Esperienze a riguardo?
Penso che il processo sia iniziato nell'anno che ho vissuto in Inghilterra, una delle nazioni più "secular" d'Europa.
Prima di allora qualche dubbio lo nutrivo, certo. In fondo ho una mente troppo razionale, troppo scettica per accontentarmi dei misteri della fede.
All'università di Oxford ho assistito ad una conferenza di Richard Dawkins, l'ateo per eccellenza. E mi è piaciuto tanto quello che diceva,mi calzava a pennello e mi ha convinto ad approfondire, a leggere, ad inoltrarmi nel mondo degli atei, degli agnotici dei no-religiosi.
Però da una certa parte mi "dispiaceva" aver perso quel barlume di fede che mi pareva di aver avuto in passato, in fondo chi crede supera le difficoltà anche più serenamente, accetta gli eventi della vita come "volere divino".
Ma niente da fare: non mi ritrovo nelle religioni,non sento il bisogno di un Dio da pregare, tanti aspetti della religione cattolica mi irritano, i discorsi che sento uscire dalle bocche di tanti amici credenti e praticanti mi fanno cadere le braccia.
Però mi sono sposata in Chiesa....ed ora me ne pento perchè quel giorno ho affermato cose in cui non credo. Ho assecondato il volere altrui, anche se in fondo, forse, qualche anno fa ero ancora in bilico fra il credo/non credo. Lo dissi anche al prete durante la confessione. Ho sbagliato a cedere, lo so. Adesso si presenta il problema con la bimba: il babbo e le nonne vorrebbero farle seguire il classico percorso cattolico...io no.
Che si fa in questi casi? Esperienze a riguardo?