- 01 gennaio 2005

Vetrina di nuovi talenti

Fucina dell'avanguardia giovanile, vetrina di nuovi talenti, trampolino di lancio di creativi in progress, punto di riferimento per le aziende in cerca di autori. Tanto si è detto sul SaloneSatellite, che ogni anno accompagna lo svolgimento del Salone del Mobile di Milano. Da questo desiderio di dar vita al futuro, anche quest'anno il padiglione 9 della fiera era affollato di creatività e di buone intenzioni progettuali. Quattrocento i giovani provenienti da tutto il mondo che hanno esposto i propri lavori, selezionati da un comitato composto da architetti, giornalisti e personalità del mondo del design. A firmare la volta degli spazi dedicati al Salone Satellite un grande pesce sospeso nell'aria, simbolo di vitalità, movimento, immediatezza. Un padrino d'eccezione, che con la sua pinna protettrice accompagna i giovani creativi nel mare magnum del design.

L'arte di sedersi

Uto è il melange degli sguardi e dei linguaggi di quattro designers, che collaborano con la propria sensibilità, la propria esperienza professionale e la propria storia, partecipando all'evoluzione della realtà in cui viviamo. Pur aspirando a cambiamenti radicali, rimangono convinti che le più piccole mutazioni possono avere effetti considerevoli. "Si può dire che quando disegnamo una sedia, creiamo una città ed una società in miniatura" ha scritto Peter Smithson. Uto provoca, attraverso gli oggetti che propone, questo spostamento leggero e significativo. Passando attraverso una rilettura delle nostre abitudini, Uto osserva ciò che ci circonda e che non notiamo più. "Dimenticando" queste stesse abitudini, propone l'alternativa, l'idea nuova dell'oggetto. È un processo che trova le sue origini nella cultura come nell'ispirazione spontanea. Così lo sguardo diventa visione ed il progetto prende forma. Piano piano l'insieme delle nostre abitudini scivola e si sposta. Impercettibilmente la realtà si trasforma. Tra le proposte presentate al Salone Satellite 2003, le due sedute Oblio e Mille Feuille. Il primo è un divano senza esserlo. Si apre verso l'esterno, eliminando il limite di una seduta classica, lasciandola libera all'immaginazione. Non ci si siede, ci si entra. Si guarda il mondo da una nuova prospettiva, o semplicemente lo si dimentica. La seconda è un oggetto che si piega e si spiega in una linea continua: seduta e schienale si fondono, il cuscino e la struttura si confondono come fossero uno stesso corpo.

Una libreria dai mille volti

Movimento. Questo è il concetto iniziale di tutti i progetti di 40Design presentati al Salone Satellite 2003. Che sia movimento meccanico o solo un'illusione ottica, l'occhio segue lo spostamento degli oggetti verso un'altra forma. I mobili e i complementi d'arredo mutano a seconda dell'ambiente in cui li si pone o delle esigenze dell'utente. Una trasformazione necessaria in tempi in cui è facile cambiare idea e gusti nell'arredo e nella decorazione, per via dell'enorme quantità di informazioni a cui veniamo sottoposti ogni giorno e della crescente curiosità verso le novità. Turnover è una libreria le cui mensole possono ruotare di 360 gradi. La modularità delle sue parti permette di aggiungere o togliere le mensole e di accostare il mobile ad altri suoi simili, aprendo o chiudendo spazi, oppure delimitando certe zone di un ambiente senza toglierlo alla vista. Con un gesto, in pochi istanti, si può cambiare completamente l'aspetto di una stanza.

Comodità ed ecocompatibilità

Vivere nella consapevolezza che già tutto è stato inventato, spinge Delineo Design ad una riflessione interna, ad un razionalismo che non vuole dimenticare di strappare un sorriso a chi guarda. Sost-ienila, presentata al Salone Satellite 2003, è una seduta molto comoda, se si pensa che é costruita con materiali totalmente ecocompatibili. La struttura portante in metallo consente alle due pareti laterali in multistrato di mantenere una distanza ed una inclinazione ergonomica. Ai lati sono state praticate delle forature in cui vengono inseriti tubi in cartone rivestiti con materiale da imballo: gomma piuma riciclata. Sost-ienila é dunque costruita con tutto ciò che già esiste e, dove possibile, con materiali derivati dal riciclo. Il tema della sostenibilità ci sta toccando sempre più da vicino, sta cambiando il nostro modo di pensare e di vivere e quindi inevitabilmente la progettazione ne risente.

Una panca multiuso

 L'architetto navale David Trubridge si è stabilito in Nuova Zelanda dopo aver navigato su uno yacht con la sua famiglia. Il design che porta la sua firma unisce un'innata conoscenza dell'arte ad un'astrazione scultorea e riflette le sue esperienze di vita. Quest'anno, al Salone Satellite 2003, presenta, tra i nuovi progetti, Arc, una semplice forma dai numerosi e possibili usi. Appoggiata a terra, svolge la funzione di panca o di una forma su cui sdraiarsi; unita ad un'altra, diventa una sedia a dondolo. È realizzata in acciaio inossidabile e verniciata con colori atossici e può essere utilizzata in casa o, occasionalmente, all'esterno.

Supernova: scultura luminosa

Il vetro per sua natura, è riciclabile attraverso la fusione: Gianfranco Coltella, allievo di Munari, Marcolli e Garau, ricicla tale materiale in maniera differente, a freddo, incollando i vari frammenti di vetro, regolari ed ottentuti manualmente a spacco, ed utilizzandoli per la sua personale produzione di sculture luminose Le Meduse. Il vetro in lastre viene separato per spessore e tipologia (trasparente, opaco...) e gli sfridi dei tagli di qualsiasi forma o dimensione recuperati e lavorati. Novità del Salone Satellite 2003 è Supernova, scultura luminosa multiforme, costituita da un nastro di Leds attorcigliati e tempestati di vetrini. La lunghezza varia dai due ai sei metri.

Il nuovo gusto del design

Umamy è un quinto senso di gusto studiato recentemente, che si aggiunge all'aspro, al dolce, all'amaro e al salato. Umamy è un nuovo gusto, anche nel design; è il nome scelto da un gruppo di quattro designers israeliani che hanno scelto di usare l'umorismo, un nuovo modo di pensare ed un approccio creativo per esaminare la società e sfidare la routine quotidiana con progetti divertenti e provocanti. In molti casi i nostri gesti sono dettati da schemi culturali e sociali che la maggior parte delle volte limitano le nostre prospettive. Umamy usa il design per esplorare nuove strade, senza dare nulla per scontato, creando oggetti d'uso comune, in cui funzionità ed estetica coesistono. Un simpatico esempio? Il portafrutta a parete Still Life, in mostra al Salone Satellite 2003, realizzato in metallo e polistirene; oppure i porta-sale e pepe impilabili in plastica Babel, per dare un tocco di colore ed allegria alle tavole estive.

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