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- 24 giugno 2015

Risparmiare con la caldaia a biomassa

La caldaia a biomassa è progettata per poter funzionare con molti combustibili, originati dagli scarti dell'industria agricola; tali combustibili sono prodotti di riciclo, quali noccioli di frutta, fibre vegetali varie, cippato di fusti di mais, pellet o legname. Le caldaie che possono produrre calore grazie a questi prodotti di scarto sono in genere abbastanza costose, se non fosse per il combustibile: trattandosi di prodotti di scarto il prezzo è decisamente molto conveniente, e permette di risparmiare qualche centinaio di euro all'anno rispetto all'utilizzo di caldaie a gas. Il risparmio diventa maggiore se siete degli agricoltori, e quindi queste caldaie oltre a bruciare scarti del vostro lavoro quotidiano, vi evitano di compostare i rifiuti agricoli o di convogliarli alle discariche cittadine per il trattamento. Oltre al risparmio economico, si ha anche un risparmio nei fumi tossici immessi nell'aria, visto che si bruciano prodotti vegetali e non combustibili fossili. Inoltre si attinge il calore da prodotti derivati da fonti rinnovabili.

Scegliere la caldaia a biomassa

Sono diverse le caldaie che potete trovare sul mercato: alcune bruciano solo particolari tipi di biocombustibile, come il pellet o altri scarti, mentre altre sono policombustibili, e vengono appositamente progettate per essere utilizzate con qualsiasi scarto vegetale presente. Chiaramente la scelta dipende dalle vostre esigenze; visto che queste caldaie risultano abbastanza costose è importante sceglierle delle corrette dimensioni per la vostra abitazione, evitando di sovradimensionarle. Le dimensioni corrette di un focolare si valutano considerando la resa in calore, definita in KW prodotti per ora di funzionamento. In genere bastano circa 4-9 KW ora di calore per riscaldare un'abitazione quando il focolare è acceso; se si aggiunge un accumulatore di calore è possibile avere ad ogni ora acqua calda per la casa, anche quando il focolare è spento. Una caldaia a biomassa presenta in genere un focolare molto ampio, per permettere di bruciare grandi quantità di prodotto di scarto; evitate quindi modelli eccessivamente grandi, che necessiterebbero di un ampio locale in cui essere posizionati.

Prezzi caldaia a biomassa

Il prezzo di una caldaia a biomassa dipende da quanto calore può produrre, cioè da quanti KW di calore produce in ogni ora di funzionamento; oltre a questo, la tecnologia di combustione, che permette una maggiore o minore resa per ogni Kg di combustibile influisce sul prezzo finale. Si parte in genere da stufe che costano qualche migliaio di euro, e possono scaldare un'abitazione di circa 200-300 m², per arrivare alle grandi caldaie, costose, che possono però riscaldare alberghi, centri congressi, edifici pubblici. Oltre alla stufa è bene considerare che risulta comodo tenere vicino ad essa il combustibile, stoccandolo in ampie quantità, per non doversi rifornire periodicamente; sarà quindi spesso necessario dotarsi di un silos, o altro contenitore, dove conservare legna o altri scarti di lavorazione da bruciare. Se necessario, al prezzo di una stufa a combustione organica, dovrete aggiungere quello del puffer, o serbatoio di accumulo, dove mantenere acqua calda per quando il focolare risulta spento. In totale un impianto può essere costoso, ma c'è sempre da considerare che il combustibile costa decisamente poco, e in alcuni casi quasi nulla.

Le opinioni dei consumatori

I consumatori che hanno provato una caldaia a biomassa sono soddisfatti di aver fatto questa scelta; molte persone manifestano dubbi sulla possibilità di utilizzarla per il riscaldamento della casa, ma sentendo chi ha provato queste apparecchiature viene subito voglia di dotare la propria casa di un sistema come questo. L'elemento che sembra essere più interessante è sicuramente il prezzo del combustibile, che in alcuni casi non è neppure paragonabile a quello del gas metano di città. Per ora queste caldaie sono particolarmente diffuse in ambienti molto ampi, come uffici, alberghi, o simili, o in abitazioni private poste in campagna o in montagna. Alcuni consumatori hanno installato un sistema così anche in un appartamento in città, ma dispongono di un ampio locale, dove conservare anche il combustibile, e per lo più possiedono una stufa che brucia essenzialmente solo pellet, contenendo di molto le dimensioni finali del focolare. Alcuni consumatori ritengono che il serbatoio di accumulo sia un optional imprescindibile, ma sembra che le nuove tecnologie di utilizzo permettano di evitare tale elemento.

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