Stavo ripensando alla questione del tenere i bambini in braccio, a quello che ho letto qui sul forum e in giro su internet... eppure non riesco a convincermene. Sono sicura che fino ad una certa età (diciamo i primi mesi) i neonati abbiano l'esigenza del contatto e del senso di protezione che provavano in grembo.
Però temo che ad un certo punto il pianto possa diventare un'arma per essere accontentati in quella che non è più un'esigenza ma un'abitudine, una comodità, un capriccio. Il meccanismo per cui al pianto corrisponda l'essere preso in braccio, mi sembra sia un vizio troppo facile da acquisire.
Ovviamente non posso dirlo su basi sceintifiche, l'unica mia esperienza diretta di educazione è quella della nostra cagnolina... è con lei che ho capito il meccanismo del rinforzo positivo e negativo. Non dico che cani e bimbi siano uguali però...
Boh
Ho osservato le esperienze molto diverse di due mie amiche che hanno seguito un approccio opposto con le loro figlie, anche perchè una è mamma e casalinga con accanto nonni molto presenti, l'altra è una mamma che lavora e vicino ha solo la suocera che non l'aiuta affatto. Beh la prima delle due passa ogni minuto delle sue giornate con la bimba (18 mesi), l'ha sempre tenuta in braccio, continua a darle il seno quando piagnucola oq aundo deve dormire e non so di preciso in quali altre circostanze. La seconda ha dovuto mandare la bimba al nido appena ha compiuto 5 mesi e ha cercato di tenerla in braccio il meno possibile perchè ha bisogno di avere le mani libere per fare mille cose a casa quando non è a lavoro.
Sarà una coincidenza che la prima bimba è piagnucolona, sta sempre sulle sue, vuole stare sempre in braccio alla mamma mentre la seconda (10 mesi) è solare e per niente capricciosa. Probabilmente ci sarà una fortissima componente caratteriale ad incidere su queste differenze però... non lo so, sono davvero confusa.