...francia, israele, vienna...chiaretta ha scritto: piuttosto, anab, se ti va svelaci il tuo cognome, così alle prossime riunioni "di famiglia" magari partecipiamo anche noi!
mi sembra una bella cosa (e poi i ritrovi in canada, usa, argentina... cheffigataaa!)
uno di quei viaggi non è stato di ritrovo, ma di ricerca. non sono andati tutti tutti, ma solo sono andati una ventina (mio padre e mia prozia compresi). approfittarono il fatto che uno dei miei cugini (appunto, il figlio del francese conosciuto a ginevra) viveva a vienna e che mio padre (e tutti noi) avevemo vissuto 6 anni a varsavia.
visto che tutti quanti avevamo sentito dai nonni delle storie che facevano riferimento a 3 cittadine ukraine vicino a tarnopol (tutte in un raggio di 100 km), hanno noleggiato un pullman, assunto un'interprete e ci sono andati.
Pensate che all'epoca, quello non era ukraina, ma anche polonia, impero austro-ungherese, russia... insomma, quella particina dell'europa dell'est (galitzia) che a seconda di come giravano le guerre veniva rimediata come una pallina di ping-pong. Per dire, mio nonno, arrivato in aregntina a 17 anni nel 1923, è arrivato con passaporte austriaco, pur essendo polacco, e pur non esistendo più l'impero! per il resto (tutti oltresettantenni), era un viaggio al paese dei loro genitori o nonni.
si sono ritrovati a vienna, dove sono andati al registro delle nascite, matrimoni, ecc ed hanno ricuperato una marea di documenti.
poi, in aereo, via per varsavia, dove sono andati alla sinagoga per ricuperare più informazioni.
da lì, pullman per le tre cittadine... cittadine... parola grossa per villaggi di qualche centinaia di abitanti dove sembra di essere sbarcati ad anatevka (vi ricordate del violinista sul tetto?). vedendo il filmino ti pare di essere tornata al XIX secolo.
hanno cominciato a parlare con la gente, e c'è chi aveva ricordi della nostra famiglia o di storie di essa raccontate dai propri genitori E mia prozia (la più piccola di 8, mio nonno era il primogenito), ha visto per la prima volta la casa in cui avevano vissuto i suoi genitori e dove erano nati tutti i suoi fratelli e sorelle.
a tarnopol, nella sinagoga, li hanno accolto con i bracci aperti, offerto da mangiare, e fatto vedere gli atti di matrimonio e nascita di alcuni antenati.
è una di quelle storie della mia vita che ritengo veramente speciale, e mi sento proprio fortunata di avere questa fortuna. Quando si viene da un paese fondato sulla lontananza della famiglia e le tradizioni, la voglia o necessità di lasciare tutto, scappare via e non guardare indietro... quando addirittura la propria vita è stata un po' formata in quel senso... che dire... è veramente emozionante vedere che dopo tutti sti decenni, ci si ritrova, quasi per caso, e ci si trova bene insieme. Abbiamo contattato con gente in Argentina, Francia, Brasile, Stati Uniti, Canada, Israele, Russia, Svizzera, e qualcosa mi manca.
il legame con i francesi (quelli che mi fanno da nonni), fino a poco fa, non era stato trovato. avevamo in mano soltanto storie di nonni e bisnonni, tutti quanti in belgio a metà del '800. due fratelli che hanno dovuto separarsi per motivo ancora da scoprire.... ed eccoci, 150 anni dopo, ritrovati.. e da poco, siamo anche riusciti a risalire nell'albero genealogico per trovare il link.
che ne so, sarò un po' sciocca, avrà poco senso, ma a me fanno venire i brividi.