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OT MIMMI: ricevuto?
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Moderatore: Steve1973
diciamo che è un latino maccheronico "la felicità è un grande micione caldo e fetente" e la citazione è una celebre striscia di Linus: felicitas est parvus canis calidus= la felicità è un cucciolo caldoela78 ha scritto:ehm...per l'immagine non saprei, ma.... traduzione del latino??? (io arrivo al max al dialetto...)
Ela mi dispiace tanto per tutto quello che hai passato ma quello che + mi ha colpito del tuo post è la solitudine che ne traspare.... cavoli io ti ho conosciuta, come è possibile che le persone che ti stanno intorno non capiscono quanto vali, quanto sei speciale?ela78 ha scritto:quando si attraversano certi "periodi" (almeno per me) non è facile aprirsi perchè hai sempre paura che siano frasi "circonstaziali" e non reali...
Parole sante!mimmi ha scritto:Ela, devo dire che passarne tante in un lasso di tempo così breve...
mette a dura prova il carattere, per dirla con un eufemismo. C'è da dire che tu il carattere hai dimostrato già ampiamente di averlo. C'è da dire che a volte i problemi sembrano cadere sempre sulle stesse spalle: ed è così.
Mi spiego meglio. Non per tutti i problemi sono tali, ci sono anche quelli che per ignavia, egoismo, vigliaccheria, superficialità, stupidità, ignoranza e mancanza di civiltà o moralità non li vedono neanche, li ignorano senza batter ciglio e si voltano dall'altra parte.
Quelli che hanno fatto dell'irresponsabilità e dell'insensibilità la loro "regola" di "vita". Molto probabilmente perché da piccoli nessuno ha insegnato loro altro né a parole né con l'esempio.
Che genere di vita sia la loro è facile da immaginare: forse comoda ma del tutto vuota. Se valga la pena lascio a voi da decidere.
Essere responsabili, sensibili, coinvolti è difficile, duro, faticoso, a volte angoscioso. Ma è inevitabile per chi è fatto in un certo modo. I dolori pesano ma le gioie, quando arrivano, sono profonde.
Il problema è sopravvivere, nonostante tutto. Calibrare la propria sensibilità e soprattutto cercare di guardare il futuro, che ancora non conosciamo e che quindi potrebbe portarci qualcosa di bello, e di vedere quanto più possibile nel presente i lati positivi. Il passato esisterà sempre ma cambiando noi lo vedremo diverso o comunque meno invadente.
In una sola parola: guardare avanti e sperare. Dare spazio alla speranza come strategia di vita.
Un'altra strategia apparentemente minimale (che ho accettato con fatica nella mia gioventù e che è difficile da attivare nei momenti di urgenza esterna) è godere delle piccole cose che compongono la nostra vita di tutti i giorni. Le feste fiduciose di un piccolo cane, un gelato mentre passeggi con lui, un gatto morbido ed enorme che ti si accoccola vicino, sapere che senza di te sarebbero già morti: sono cose reali che ci appartengono.
Terza strategia: considera quello che ha comportato il fatto che tu ci fossi e che fossi quella/o che sei, la "differenza" che tu hai fatto, il valore positivo della tua esistenza, il cane e il gatto che hai salvato, il nonno che hai accudito, quante persone ti stimano e contano su di te. Per quanti il fatto che tu ci sia è drammaticamente importante e positivo.
Coraggio, Ela, perchè hai tanta vita davanti e ho la sensazione che tu non abbia sprecato nulla di quanto hai già vissuto.
Abbraccio di cuore.
(abbraccio anche Gigio il fetente: e chi altri ha un gatto così?)
Ela, l'importante per tuo papà siete voi figlie, voi siete il suo futuro.ela78 ha scritto: no... io non cel a faccio....