... la terza (e per ora ultima) creatura letteraria del tesoro.
Due teste sono peggio di una
Ogni bravo allenatore sa che un team vincente è dato non solo dalla
bravura dei singoli elementi ma anche dal gioco di squadra che questi
sanno costruire; anche i nostri eroi, se presi singolarmente non sono
dei fuoriclasse, interagendo tra loro sono capaci di fare molto
peggio.
La nostra cucina è uno splendore; ogni volta che la guardiamo Stefania
ed io ci rincuoriamo di tutti gli affanni patiti. L'architetto che
l'ha disegnata aveva fatto un lavoro stupendo nella disposizione di
ogni elemento nel posto ottimale... mancava solo l'ultimo sforzo per
la messa in opera: gli attacchi idraulici.
Telefono all'idraulico per fissare l'appuntamento l'indomani mattina
tra le 8 e le 8:30 dopodichè, onde evitare che qualche maldestro
rovini qualcosa, inizio a smontare i cestoni.
All'inizio percepisco solo un vago senso di disagio, come una nota
stonata, poi arriva la consapevolezza, quindi lo sgomento: lo scarico
del lavello è stato posizionato decisamente più in basso di quanto
stabilito dall'architetto per cui il montaggio del sifone renderà
impossibile la chiusura del cestone inferiore che non è appositamente
sagomato come quello superiore.
Preso fiato, telefono all'architetto, il quale mi informa, quasi con
incredulità, che l'altezza da lui prevista è quella prevista dalla
normativa e che nessun idraulico degno di tale nome si sognerebbe di
posizionare uno scarico a 30 cm da terra.
Quasi intimorito dalla possibile reazione, telefono alla mia dolce
metà informandola della nuova sciagura che si è abbattuta sulla nostra
povera cucina.
L'ultima telefonata (dopo attenta meditazione e lungo consulto con
Stefania) la faccio al titolare dell'impresa per chiedere di mandare
anche un muratore di modo da spostare lo scarico di qualche centimetro
qualora risulti necessario.
Evidentemente l'idraulico ed il muratore si sono consultati tra loro
per trovare il modo migliore di affrontare il problema... ed
infatti...
Il muratore, pensando che la sua presenza è richiesta solo se così
dice l'idrulico, non si presenta in attesa che l'idraulico lo chiami.
L'idraultico, pensando che il muratore deve rompere la parete prima
che lui possa spostare il tubo, non si presenta in attesa che il
muratore lo chiami.
Per la prima volta da quando è apparsa la vita sulla terra si
osservano esseri sensienti in stato di deadlock*; tale scoperta
costringerà biologi ed antropologi a rivedere molte delle loro teorie.
Richiamo le due volpi, alquanto alterato per la loro assenza, ed
invito nuovamente l'idraulico a portare a termine il suo compito.
Questo invia il suo vice; il quale, ovviamente, non viene informato di
quale intervento debba fare e quindi non porta tutto il necessario.
Quando questo arriva, informo l'aiuto-idraulico del motivo per cui è
stato mandato e lui torna alla base per prendere i materiali di cui ha
bisogno.
Alla vista del tubo di scarico così in basso, l'aiuto-idraulico
sobbalza domandandomi chi sia quell'incapace che l'abbia posizionato
lì. Quando gli faccio notare che se non è stato lui è stato un suo
collaboratore ci ripensa e mi dice che, visto che l'acqua tende verso
il basso, più in basso sta meglio è.
Neanche quel luminare del portiere riuscirebbe ad esprimere in
un'unica frase tanta competenza e profondità di pensiero.
Realizzando un mirabile dedalo di tubazioni, l'aiuto-idraulico riesce
finalmente a montare il sifone di modo che da non infastidire il
cestone (onore al merito).
Neanche quel luminare del portiere riuscirebbe con uno sguardo ad
intuire il reale percorso delle acque reflue in quel groviglio idrico.
Stefania sostiene che i componenti l'impresa che ci effettua i lavori
siano dotati di una sorta di cervello condiviso, costituito da un
unico neurone funzionante, che salta capricciosamente da una scatola
cranica all'altra abilitando uno solo dei nostri eroi alla volta
all'uso della ragione.
Ne consegue che è opportuno mantenere i soggetti vicini tra loro di
modo che ce ne sia sempre uno abilitato al pensiero che possa
illuminare tutti gli altri.
Per quanto affascinante sia tale teoria, non mi sembra che spieghi
l'episodio appena narrato; a mio avviso è proprio l'interazione tra le
varie meningi a causarne le disfunzionzioni osservate.
Credo, infatti, che le onde cerebrali emesse dalle loro materie grigie
siano sfasate di modo da dar luogo a fenomeni di interferenza
distruttiva.
In pratica, le diverse corteccie cerebrali si annichiliscono
vicendevolmente, come materia ed antimateria, trasformando i
quasi-normodotati in esseri del tutto acefali.
Men go crazy in congregations
But they only get better
One by one One by one...
* http://it.wikipedia.org/wiki/Deadlock
NDR: la cucina è ovviamente splenda per noi (nonostante i mobili color catarrino, i pensili non allineati, la mezza colonna forno e tanto altro ancora).
La teoria del neuorne condiviso di solito la applico a me con altra gente (vero Meeerc) ma di solito non produce effetti così devastanti.
#8
Complimenti davvero! Questo mi consola di non essere la sola ad avere a che fare con gente che sembra non capire... un tubo (in questo caso )
#10
Hella ha scritto:se vuoi vengo a romperti un tubo o una piastrella!stefania_b ha scritto:Magari Lorena... è da un po' che non produce più
album: http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 78#p358144" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: A grande richiesta....
#11che teoria!stefania_b ha scritto:...
Stefania sostiene che i componenti l'impresa che ci effettua i lavori
siano dotati di una sorta di cervello condiviso, costituito da un
unico neurone funzionante, che salta capricciosamente da una scatola
cranica all'altra abilitando uno solo dei nostri eroi alla volta
all'uso della ragione.
Ne consegue che è opportuno mantenere i soggetti vicini tra loro di
modo che ce ne sia sempre uno abilitato al pensiero che possa
illuminare tutti gli altri.
per motivi di lavoro passo sempre più di rado di qui.. ma quando capita vale per tutte le giornate di astinenza!
Re: A grande richiesta....
#13stefania_b ha scritto:
Stefania sostiene che i componenti l'impresa che ci effettua i lavori
siano dotati di una sorta di cervello condiviso, costituito da un
unico neurone funzionante, che salta capricciosamente da una scatola
cranica all'altra abilitando uno solo dei nostri eroi alla volta
all'uso della ragione. Ne consegue che è opportuno mantenere i soggetti vicini tra loro di
modo che ce ne sia sempre uno abilitato al pensiero che possa
illuminare tutti gli altri.
[...]
è proprio l'interazione tra le varie meningi a causarne le disfunzionzioni osservate.
Credo, infatti, che le onde cerebrali emesse dalle loro materie grigie
siano sfasate di modo da dar luogo a fenomeni di interferenza
distruttiva. In pratica, le diverse corteccie cerebrali si annichiliscono
vicendevolmente, come materia ed antimateria, trasformando i
quasi-normodotati in esseri del tutto acefali.
la metafisica del mononeurone mi ha fatto veramente scompisciare
vorrei stamparlo e affiggerlo in studio... posso?
#14
Ste, G. ne chiede ancora... che si fa???
Intanto se la rideva per "Il Tesoro", poi per affinità elettiva ha sentenziato che "il Tesoro" doveva essere un ingegnere o affine (G. è ingegnere) per i termini utilizzati.....
Comunque se li è ristampati tutti e tre e la giornata si è risollevata ;D
Intanto se la rideva per "Il Tesoro", poi per affinità elettiva ha sentenziato che "il Tesoro" doveva essere un ingegnere o affine (G. è ingegnere) per i termini utilizzati.....
Comunque se li è ristampati tutti e tre e la giornata si è risollevata ;D
Felicità è.........ogni istante vissuto con te...