





Tutt’altro che convenzionale, la sedia, come pure la versione con la spallera ampia, rimastica - ma è concepita interamente in legno - le sedute dei grandi maestri degli anni '50 (Eames e Saarinen su tutti) che però erano state pensate e prodotte in materiale plastico od in metallo. In particolare, grande importanza è stata affidata al comfort ed all'ergonomia della seduta e della grande spalliera, come pure nei modelli di poltrone editate in seguito.
Ideata tra 2008/2009 da Stefan Diez, la Houdini incarna l'approccio pragmatico ed il background professionale del designer tedesco, formatosi inizialmente come artigiano ebanista e che dal 2000 in poi, non a caso, risulta segnalato positivamente dalla critica dei Salone Satellite di Milano. Diez parte sempre dal materiale per sviluppare con le proprie mani prototipi in scala 1:1, come è evidente nelle foto in basso che seguono passo a passo l'elaborazione della sedia CH4 Houdini.
La seduta, apparentemente un oggetto semplice alla vista, in realtà è il frutto di uno sviluppo complesso: è stata realizzata con la tecnica della curvatura del legno, degli incastri e delle parti incollate, la stessa usata per la costruzione degli aerei in legno, senza la presenza alcuna di viti. Sono occorsi 25 prototipi ed un anno e mezzo, tra sviluppo e ingegnerizzazione, per realizzarla. Tutta la seduta è 'retta' da soli tre fogli di compensato incollati uno sull'altro in uno spessore di soli 4 mm e, per resistere al peso, alle sollecitazioni ed agli esigui punti d'appoggio delle zampe, gli strati del legno sono stati rinforzati con fibra di vetro (nell'anello della base e nello schienale). La sedia è realizzata interamente a mano ed occorrono 5 ore per allestire un solo esemplare, escludendo le fasi della verniciatura e laccatura. Infine, vale riportare che la serie Houdini è stata oggetto di molte critiche favorevoli e premi, come il Red Dot, assegnatole nel 2010.














