In mostra fino al 28 febbraio al Complesso del Vittoriano (gipsoteca)
L'esposizione vuole far conoscere l’universo artistico del più importante scultore libico contemporaneo attraverso una quarantina di sculture di grandi dimensioni realizzate a partire dall’aprile 2011, due mesi dopo la rivolta libica, con elmetti, armi da fuoco, munizioni, utensili bellici, che diventano figure antropomorfe e zoomorfe. “Ossessionato dalle immagini della guerra Ali WakWak cerca di ricreare la vita dalla morte attraverso i resti di mezzi e armi trovati sul fronte; bossoli, fucili, mitragliatori, veicoli militari, serbatoi. […] Così si ricrea vita dalla morte. Tutto il suo lavoro è incentrato sulla rinascita dopo la distruzione, come ricostruire un Paese, noi stessi, attraverso lo stesso materiale – ora bruciato, rotto, divelto – che ha causato la morte dei nostri simili. Come questa stessa materia, non modificata ma solo plasmata attraverso gli occhi dell’artista, di colui che ama – può riprendere vita e divenire un qualcosa di diverso, di bello, un messaggio di fiducia nel futuro.” (E. Croci).
Anime di materia-la Libia di Ali Wak Wak
Moderatore: Steve1973
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