Altra scheda, 'dovuta', è dedicata alla lampada da tavolo
Tolomeo ideata da Michele De Lucchi nel 1987 realizzata con grande successo commerciale internazionale e d'immagine dalla milanese Artemide.
L'idea del meccanismo della
Tolomeo, quello di una leva ed un cavo - secondo i racconti di De Lucchi - nasce nel 1986 quando notò il 'lavorìo' d'un pescatore che stava recuperando l'amo con la canna da pesca fissata a terra. Passò un pò di tempo, quando Gismondi patron di Artemide gli chiese di ridisegnare una versione aggiornata della lampada da tavolo
Naska Loris (tutt'oggi ancora prodotta da Fontana Arte e in versione gigante da Luxo, sotto), la cosiddetta 'lampada degli architetti'.
De Lucchi allo scopo di approntare una lampada originale e moderna ripercorse i meccanismi già utilizzati per le lampada da tavolo:
frizione indotta dall'attrito di uno snodo;
bilanciamento con contrappeso, di cui il miglior esempio è la
Tizio di Sapper, sempre di Artemide;
sistema con bracci articolati con le molle, come nella notissima
Anglepoise di Carwardine (del 1934, sotto) da cui deriva proprio la versione aggiornata, la
Luxo poi
Naska Loris , di Jacobsen (1937).
Indagando sul principio della molla, il designer ferrarese cercò di occultarla il più possibile, migliorando l'aspetto estetico e giocando sulla misteriosità del meccanismo.. tanto che
'..in molti non riescono a capire come funziona e si domandano cos'è quel cavetto strano che passa fuori..' L'equilibrio tra i bracci è basato sulla tensione che il sottile cavo esterno d'acciaio induce alle molle, poste ognuna dentro i due bracci, facendole lavorare per tutta la lunghezza dei bracci, con una reazione uguale e contraria allo spostamento. Piccole ma importanti modifiche furono introdotte dal responsabile dell'ufficio tecnico, Giancarlo Fassina, figura di primo piano e realizzatore occulto di numerosi pezzi prodotti dalla Artemide. Si arrivò al risultato della lampada da tavolo attuale, con la struttura composta da bracci di alluminio cromato, piedestallo tondo, calotta tronco-conica. Proprio quest'ultima è una delle caratteristiche caratterizzanti della
Tolomeo, rimpicciolita rispetto alla Luxo, e con un foro per il raffreddamento della zona lampadina. Grandi consensi riscosse la lampada alla presentazione milanese di Euroluce 1987, quando ancora era allo stato di prototipo, e ricevette una lunga serie di premi e riconoscimenti, tra cui il Compasso d'oro nell'89.
La fortuna della
Tolomeo si deve non solo per il suo aspetto
hi-tech ed insieme aggraziato, che la vede spesso protagonista all'interno di ambientazioni per la pubblicità e la tv, ma per la versatilità e per le svariate versioni che si sono ricavate: dalla
Micro alla
Mega alla
Gigante, alla versione da terra, da lettura, con comodino, faretto a pinza, a soffitto, a parete, decentrata, doppia, ecc..