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#3226
Certamente, come il cieco senza patente è diventato un classico, anche la guerra ai falsi invalidi è un classico. Da vent’anni a questa parte non c’è governo che non l’abbia quantomeno minacciata. Quanto ai risultati, beh, è un’altra storia. Sul numero dei falsi invalidi c’è una vasta letteratura, ma nessuno lo conosce con esattezza. Nella sua ultima relazione che risale al 2009 l’Inps rivela che su 200 mila invalidi verificati gli «irregolari» sono risultati più del 15%. Pochi, certamente non sono. Anche se il dato va preso con le molle.

Tremonti nota che negli ultimi nove anni, durante i quali il centrodestra ha governato per sette, la spesa per le pensioni di invalidità sarebbe salita da 6 a 16 miliardi. La colpa sarebbe della riforma del titolo quinto della Costituzione che «ha dato alle Regioni potere di spesa ma non di presa». Vero. Ma sul fatto che le pensioni d’invalidità siano in molti casi una forma di assistenzialismo clientelare che nessun governo ha mai voluto davvero estirpare, non ci sono dubbi. Prova ne sia il fatto che è stato sufficiente accentrare le procedure all’Inps, come si è appena fatto, per veder crollare le domande del 58% nei primi due mesi di quest’anno.

Anche perché i numeri sono sempre stati sotto gli occhi di tutti. Era forse un mistero che le pensioni d’invalidità crescevano a un ritmo di 20-30 mila l’anno, passando da 672.248 a 832.566 dal 2002 al 2009? Ed era un fatto sconosciuto che mentre le pensioni aumentavano in otto anni del 23,8%, il numero delle indennità di accompagnamento, che rappresenterebbero 12 dei 16 miliardi di spesa, lievitava del 64,9%? Ancora: nessuno si era accorto che in Sicilia, Regione sempre governata dal centrodestra, c’è un invalido civile ogni 51 abitanti, più del doppio della Lombardia, altra Regione di centrodestra, dove le pensioni di inabilità sono una ogni 104 residenti? E che in Campania, per dieci anni amministrata dal centrosinistra, sono ancora più numerose: una ogni 46 abitanti? Esattamente come in Calabria, dove centrodestra e centrosinistra si sono spartite l’ultimo decennio? Va detto che parte di questa differenza si spiega con la differenza del tenore di vita nelle diverse aree geografiche: la pensione di invalidità è legata infatti al reddito. Si spiega in parte così perché a Napoli ci sia una pensione d’invalidità ogni 41 cittadini contro i 115 di Lodi o i 117 di Varese. Ma solo in parte. Perché anche le indennità di accompagnamento, che invece non sono legate al reddito, sono decisamente più numerose al Sud. In Campania ne viene erogata una ogni 28 abitanti, a fronte di una ogni 40 residenti in Lombardia.

I falsi invalidi si preoccupino, ma Tremonti si prepari: non sarà facile. Come dimostrano le 350 mila cause (su 832 mila pensionati) che l’Inps ha ancora in ballo. E se non sarà facile la battaglia contro i finti ciechi, figuriamoci quella contro l’evasione fiscale. Una piaga storica, contro la quale hanno puntato il dito, anche di recente, l’Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza, già nota ai tempi dell’imperatore Adriano, abilissimo politico che appena incoronato regalò ai cittadini romani il primo, colossale condono fiscale tombale. In seguito ci siamo poi evoluti: visto che in un solo anno siamo riusciti anche a farne 12, di sanatorie. Una piaga endemica, testimoniata da alcune (apparenti?) assurdità statistiche, come il fatto che i gioiellieri dichiaravano al Fisco, fino a qualche anno fa, non soltanto meno dei falegnami, ma anche meno dei loro stessi dipendenti. Una piaga che non è mai stata curata e si è sparsa a macchia d’olio nell’organismo della Nazione: i redditi sottratti al Fisco sono stimati in 300 miliardi di euro l’anno, per oltre 100 miliardi di euro di imposte evase. Una somma che consentirebbe a tutti di dormire fra due guanciali, nonostante l’enorme debito pubblico. A patto che sia recuperata. Ma è una parola. Inevitabile chiedersi se fra i «veri evasori» i quali adesso dovrebbero «preoccuparsi » ci sono anche i beneficiari dello scudo fiscale, che appena qualche mese fa ha consentito a chi ha esportato illegalmente capitali di regolarizzarli pagando appena il 5%.
http://www.corriere.it/economia/10_magg ... aabe.shtml
omnia munda mundis

#3229
Dolores ha scritto:non so perchè ma ho la sensazione che gli articoli postati da kimi pèndano tutti dalla stessa parte... :roll: :roll:
ma vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa? malfidentella :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#3230
Kalimeroxxx ha scritto:
Dolores ha scritto:non so perchè ma ho la sensazione che gli articoli postati da kimi pèndano tutti dalla stessa parte... :roll: :roll:
ma vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa? malfidentella :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
E' giovane... e probabilmente troppo indaffarata a cambiare pannolini e body negli ultimi mesi per aver guardato questo thread... :lol: :lol: :lol:

#3231
:lol: infatti stasera l'informazione si completa.. :wink:

Il conduttore spiegherà la sua scelta durante la trasmissione
http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... ef=HREC1-1
"Ma da mesi Santoro va dicendo d'essere stufo della battaglia legale con l'azienda che si trascina dal 2002 e rischia di durare ancora a lungo. Contro le promesse fatte a Santoro, dopo il successo di Annozero 2010, la Rai ha infatti deciso di ricorrere in Cassazione contro la sentenza che permette alla trasmissione di andare in onda. Senza peraltro, anche qui, alcuna opposizione dei consiglieri di minoranza. "Questo significa altri tre anni almeno di trincea con gli avvocati - ha spiegato Santoro ai suoi - Significa anche non poter cambiare d'una virgola il programma, non poter dare un'intervista perché ogni volta rischio il licenziamento. Significa doversi ripetere all'infinito in questa specie di soap dal titolo: ce la faranno i nostri di Annozero a durare fino alla prossima puntata? Basta". Per essere sinceri, significa anche non poter mai chiedere un adeguamento del contratto.
Santoro guadagna 500 mila euro netti all'anno, che in tempi di crisi possono indurre ad amare riflessioni, ma dal suo punto invidiabile di vista costituiscono un compenso fuori dal mercato televisivo. Dove, per fare un esempio a caso, uno come Bruno Vespa, con un programma certo assai meno remunerativo per l'azienda Rai, guadagna tre volte di più. A parte i milioni, c'è il divertimento. "L'ultima volta che ci siamo davvero divertiti è stato con 'Rai per una notte'. Ma se io cambio la formula di Annozero, non ho più lo scudo del magistrato e non posso andare in onda". Così, sulla scia dell'incredibile successo della manifestazione di Bologna, Santoro avrebbe deciso di andare al gran finale. O la Rai chiude la guerra e decide di trattare la squadra di Santoro per quello che è, una delle poche vere risorse strategiche del catafalco di viale Mazzini; oppure lui prende la baracca e la porta altrove, su Internet, sulle reti locali, sul modello di "Rai per una notte". "Il mio mestiere è fare il giornalista, non l'opposizione a Berlusconi".

:lol: :lol: :lol: continuate a godervi Vespa!!! :wink:
omnia munda mundis

#3233
di MASSIMO DONADI*

Così la Rai avrebbe versato 10 milioni di euro per rescindere il contratto con Michele Santoro. Tremonti, ministro dell’Economia e azionista di maggioranza, da una parte annuncia una finanziaria lacrime e sangue, con drammatici tagli alla sanità, dall’altra (con) il direttore generale Masi butta nel cesso 10 milioni di euro dei contribuenti per lo sfizio della maggioranza.

Tutto ciò è di una gravità e immoralità unica e rara. I vertici della Rai buttano denaro pubblico per rispondere solerti come sempre agli interessi di questa maggioranza e non a quelli giornalistici ed economici della Rai. Con una botta sola, sprecati 10 milioni di euro e scritta la parola fine su una trasmissione scomoda.

Il direttore generale Masi (715 mila euro l’anno di stipendio) si è liberato dall’incubo delle telefonate di Berlusconi per bloccare Annozero, sostituendolo probabilmente con una giornalista di scuderia, più malleabile e rispettoso degli ordini di palazzo Chigi, che gli regalerà sogni tranquilli al giovedì notte.

Serenità ritrovata, dunque, per lui e i consiglieri di maggioranza della tv di stato. Doppio schiaffo in faccia, invece, agli italiani che si ritroveranno a pagare un prezzo altissimo per l’insipienza del Governo nell’affrontare la crisi e nel gestire furbescamente vicende come questehttp://www.ilpolitico.it/?p=31194
omnia munda mundis

#3234
Santoro: "Sono dentro a un filo spinato, ma provo a tagliarlo
Come si lavora con una marcatura stretta a uomo?


Cito Sergio Zavoli: "Siamo circondati dal filo spinato". Così non si può lavorare, sta diventando un terreno impraticabile per chi voglia lavorare con libertà e creatività. Il caso Celentano è significativo (costretto a rinunciare al palco del 25, ndr). Dà l’idea che uno come lui non serva a niente, che ne puoi fare a meno. C'è una Rai che fa volentieri a meno di Sabina Guzzanti, di Luttazzi e pure di Santoro. È Daniele Piombi, l’abbiamo visto, che traccia lo scenario futuro della Rai. Ho sempre cercato di mantenere la mia rotta con equilibrio. Ho rispettato le regole, anche se so che sono pretesti. Quando si teorizza che il contraddittorio è uno dei principi base della democrazia, vuol dire che stiamo dando i numeri. E poi ci sono i codicilli nel contratto di servizio.

Come si resiste?
Cerco di tagliare il filo spinato. Sono un ardito. Taglio un po' e cerco di far passare altri. Il mio lavoro tenderà sempre a conquistare un pezzo di televisione per esprimere ciò che si vuole. Questo non mi impedisce di attenermi alle regole, ma almeno che siano chiare. Però su di noi si abbatte la minaccia del 3 per cento – la multa sul fatturato Rai da parte dell'Agcom: qualsiasi violazione potrebbe far scattare una sanzione milionaria. Si crea una situazione fuori dalla legge. C'è una sproporzione tra la pena e la trasgressione: come dire: parcheggi in seconda fila e ti taglio le gambe. Hanno inventato appositamente questa tagliola del 3 per cento. Devi fare la trasmissione con la D'Addario? Tre per cento. Devi fare il contratto a Travaglio? Tre per cento. Dobbiamo fare i processi in tv? No. Allora vogliono gli avvocati di Mills.
Pentito dell’esperienza al Parlamento europeo?

Quando ho accettato pensavo: facciamo la battaglia, posso aiutare a far nascere il nuovo soggetto intorno a Prodi. E poi torno a fare tv. Sono stato io a convincere Lilli Gruber a candidarsi. Pensavo a noi due testimonial di un progetto futuro, per far largo ai giovani. Ma siamo stati usati per prendere voti.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... _a_un_filo
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#3235
Dal magistrato? No, da Vespa
da Antefatto
18/05/2010
Porta a porta a tutti i politici dà sicurezza, a qualcuno di più. Meglio andare nel salotto di Vespa , dove si può avere “un vestitino fatto su misura”, che essere udito da un magistrato.
Alcune delle domande più significative: “Lei si è rivolto ad altre agenzie quindi un po’ di polso del mercato ce l’aveva… Non le sembrava un prezzo un po’ basso per un mezzanino di fronte al Colosseo? In genere quando si fa un accordo si lascia una caparra. Non siete passati attraverso un compromesso? La banca prima di darle il mutuo fece una perizia sulla casa?” L’incontro, dal punto di vista immobiliare è stato interessantissimo, più che un’intervista è sembrato la pubblicità di un’agenzia

http://www.youtube.com/watch?v=MNwtf4-_4JY
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#3236
Ragionamento di Santoro: «Annozero» va benissimo, l’ascolto quest’anno supera largamente il 20,3%, ci sono state punte del 30%, la trasmissione viene considerata merce pregiata dalla Sipra, cioè la concessionaria della pubblicità Rai, perché la prima serata di Raidue raramente supera il 10-12%. Una prova? Chiede retoricamente Santoro. Lui la fornisce subito. La stagione è cominciata con due blocchi di pubblicità, adesso siamo a quattro: in un periodo in cui la pubblicità latita ovunque, insiste Santoro, è la riprova che «Annozero» funziona bene. Quanto? L’azienda non svela cifre. Ma i Centri Media calcolano che ogni puntata di «Annozero» vale sui 350.000 euro (1 milione e 200.000 euro al mese). E che di questi 350.000, circa 100.000 sono ascrivibili al valore aggiunto di «Annozero» poiché Raidue venderebbe comunque due spot in prima serata. In quanto al quarto, c’è chi in azienda fa notare come il conduttore di «Annozero» calcoli anche quello di coda. Che tecnicamente non «apparterrebbe» a lui. Torniamo a Santoro. E allora? «Allora, invece di avere appoggio, aiuti, sostegno dai vertici Rai ti arriva il ricorso in Cassazione. Io mi sarei aspettato ben altro. Cioè la proposta di trovare un accordo e chiudere il contenzioso giudiziario, dopo un’annata così. Al contrario, dovrei aspettare altri tre anni...». Cioè almeno altri tre anni di una nuova causa in attesa della sentenza: «Come posso lavorare così?».
Tre anni in cui, ha confidato Michele ai suoi, la Rai avrebbe «continuato a farmi oggetto di mobbing. Altri tre anni di immobilità professionale». Meglio altre avventure.
E i soldi? E l’accordo milionario? Santoro ricorda di avere un contratto da direttore, di avere altri sei anni di Rai davanti a sé, di aver chiuso con uno scivolo di tre anni di retribuzione «così come avviene con i dipendenti che raggiungono certi accordi»
Vespa (che non consegna «Porta a porta» chiavi in mano, come avverrà con le docu-fiction di Santoro, ma ha solo un contratto di collaborazione) ridacchia: «E dire che io, nel 2001, dopo 39 anni di azienda, ebbi una liquidazione di 300 milioni, pari a 150.000 euro di oggi...».
(sempre troppi x vespa) :wink:

http://www.corriere.it/politica/10_magg ... aabe.shtml
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#3237
Tagli, il premier vuole
evitare la parola "sacrifici"


Per indorare la pillola, il Cavaliere sta mettendo a fuoco la sua propaganda, la strategia di comunicazione, il messaggio alla nazione. «Diffondere ottimismo ». Nella conferenza stampa con il leader egiziano Mubarak ha perfino sostenuto che diversi segnali inducono «a non guardare con eccessivo pessimismo, ma anzi con ottimismo » alla situazione economica.
Eppure il suo braccio destro Gianni Letta non sembra essere altrettanto tranquillo se afferma che dalle turbolenze internazionali dell’economia e delle stesse Borse si intravedono «pericoli molto gravi e incombenti». Addirittura possono avere un riverbero sulla «pace del pianeta». Berlusconi invece non vuole apparire catastrofista, come è apparsa la cancelliera Merkel sulla tenuta dell’euro. Pensa di cavalcare la crisi, come il condottiero che non si perde d’animo, che invita gli italiani a non scoraggiarsi, ben sapendo che la depressione sociale dei consumatori deprime a sua volta l’economia.

«Non dobbiamo dare segnali di cedimento. Dobbiamo insistere - ha spiegato ai suoi collaboratori - sul fatto che l’Italia sta meglio di altri Paesi. Fino a qualche anno fa Zapatero diceva che la Spagna aveva superato l’Italia come reddito pro capite e ora loro sono costretti a tagliare gli stipendi degli statali, cosa che noi non faremo». Berlusconi non delegherà a Tremonti il ruolo del poliziotto cattivo: si assumerà in prima persona la responsabilità di spiegare agli italiani la manovra economica. «Ci metterà la faccia», dicono a Palazzo Grazioli. «Vedremo», replica Enrico Letta. «C’è un punto pregiudiziale per il Pd: non accettiamo di affrontare la discussione se lui non va in tv a metterci la faccia. E’ come Fonzie che quando doveva dire scusa non riusciva più a parlare».

Ma il premier sta preparando il terreno per non parlare di sacrifici. Vuole intestarsi il messaggio positivo su come uscire da questo momento difficile, appellandosi al gioco di squadra di tutti gli italiani che non devono sapere che lui incontra chi è colpito da certe inchieste giudiziarie (la notizia di avere incontrato Scajola lo ha mandato su tutte le furie). Il suo è un gioco ad alto rischio acrobatico sulla fune del consenso in calo. E per riuscirci deve tendere una rete sotto la fune. La manovra di avvicinamento dell’Udc (si parla dell’offerta a Casini del posto di Scajola, più due sottosegretari e due presidenti di commissione) ha proprio questo obiettivo: allargare la maggioranza e condividere la responsabilità. Casini sembra disponibile a votare la manovra, «per il bene dell’Italia», ma non a entrare nel governo. Prima o poi però passerà all’incasso.


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSez ... girata.asp
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#3238
di Mauro Evangelisti
Per molti la definizione “cane da guardia del potere” significa in realtà che i giornalisti devono vigilare che nessuno disturbi il potere. «Ne riparliamo domani...». Con questa frase fastidiosa l’altra sera il ministro Ignazio La Russa è riuscito a causare la reazione indignata di un conduttore moderato, stile Cnn, come Alessio Vinci. Il tema della serata di Matrix era serio, molto serio, la missione in Afghanistan.
Ma il ministro della Difesa, sguardo da non definire luciferino per non rischiare banalità e una querela da Lucifero, è riuscito a oscurare le sue buone ragioni sul proseguimento della missione. Ha preferito rumoreggiare contro i suoi interlocutori. Il ministro, che poche ore prima aveva subito il fuoco amico di Fare Futuro per avere diffuso un comunicato su Siena-Inter nel giorno della morte dei due militari italiani, alla fine ha spiegato qual era il problema: va bene invitare rappresentanti dell’opposizione, ma solo di quella opposizione d’accordo con lui. Perché un dibattito, secondo lui, bisognerebbe farlo fra chi la pensa allo stesso modo, non fra chi ha idee differenti.

Poi, quella frase «ne riparliamo domani...». A quel punto Vinci, chiamato a Matrix per sostituire l’estremista Mentana, ha dimostrato una discreta schiena dritta. Ora, se dopo il «ne riparliamo domani...» neppure il moderato stile Cnn di Vinci va più bene per Matrix, non resterà che chiamare Keanu Reeves in persona per condurlo.

Il messaggero
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#3239
Sarà perché Santoro è un malato di cinema, ma il suo destino è che di lui si prenda sempre l’ultimo fotogramma, dimenticando il resto del film. Tutti ricordano che nel ’96 passò a Mediaset e nessuno ricorda che la Rai dell’Ulivo l’aveva messo alla porta e in Italia un giornalista televisivo o lavora alla Rai, o lavora a Mediaset, o non lavora. Tutti ricordano che nel 2005 si candidò in Europa e nessuno ricorda che da tre anni, dall’editto bulgaro, non lavorava, anzi peggio: era pagato per non lavorare. Ora tutti si concentrano sull’accordo per uscire dalla Rai e nessuno ricorda le quattro stagioni di Annozero: non tanto gli attacchi politici da destra, centro e sinistra (sono medaglie), quanto la guerriglia quotidiana ben oltre i limiti del mobbing che l’azienda ha mosso contro il programma giornalistico più visto, meno costoso e più redditizio dell’intera televisione italiana. Io non so, nel dettaglio, cosa preveda l’accordo, se non che Michele, pensionando nel 2016, sarà liquidato con tre annualità del suo stipendio di direttore (un terzo di quello di Vespa) e non avrà vincoli di esclusiva.
Oggi il popolo del Paladozza si sente smarrito, forse addirittura tradito, a causa di un difetto di comunicazione (Santoro deve tacere fino alla firma) e della disinformatija di regime che, come già con Biagi, lo presenta come un uomo avido che insegue il denaro (ignorando che in Italia, leccando e strisciando, si guadagna molto meglio). Ma Michele pensionato sulla panchina dei giardinetti non ce lo vedo proprio. Il popolo del Paladozza quello no, non può uscire sconfitto.http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... le=2489501
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#3240
Diceva l’umorista Arthur Bloch che “i problemi più complessi hanno soluzioni semplici, facili da comprendere e sbagliate”. E al complesso problema di come risanare i conti pubblici in Italia da dieci anni i politici propongono sempre la stessa (semplice) soluzione: scoprire i falsi invalidi civili e togliere a loro (257 euro al mese) o ai loro accompagnatori (480 euro) la pensione che ricevono dall’Inps. “Tremonti è favorevole al giro di vite sulle false invalidità civili proposto dalla Lega” scrive il Sole 24 Ore. Non oggi, ma il 26 giugno del 2003. L’anno dopo, 26 luglio 2004, il Corriere della Sera titola “Pensioni di invalidità nel mirino della Finanziaria 2005”. Sempre loro, sempre troppe, tanto che nel 2005, in agosto, il Corriere annuncia: “In arrivo una stretta per le pensioni di invalidità” perché, dice il sottosegretario (di allora e di oggi) Giuseppe Vegas “la Finanziaria deve imbrigliare spesa”.http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... rci_sono_g
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