Può darsi che Berlusconi non si dimetta, come gli chiede Bersani:
può anche restare a Bucarest e governare da lì. Non c'è chi non veda, oggi, quali siano le ragioni per cui tanto ostinatamente ha cercato di evitare i referendum del 12 giugno.
Chi non capisca che la battaglia è appena cominciata, che ora serve il voto davvero – a partire dai quesiti sull'acqua, sul nucleare, sulla giustizia – e poi finalmente per un governo che restitusca all'Italia la dignità perduta. Perché noi non siamo un paese corrotto, volgare, bugiardo, inaccogliente. Noi non abbiamo paura. La bellezza e il sorriso della gente ci salverà. Ci ha già salvati. Grazie, davvero. Non ci perdiamo di vista, che c'è molto da fare.
http://concita.blog.unita.it/missione-compiuta-1.298937
IL DILEMMA DI BOSSI. Resta ora da vedere quanto questo voto si rifletterà sugli equilibri all'interno della maggioranza. Se prevarranno le istanze centripete della Lega, che a questo punto ha chiaramente capito che la sua difesa del Cavaliere - soprattutto dopo certe performance internazionali come quella al G8 di fronte a un imbarazzatissimo Barack Obama - la penalizza pesantemente in termini di consenso. O se Berlusconi riuscirà a tenere insieme la maggioranza, giusto il tempo per mettere mano alla crescente balcanizzazione del Pdl e riorganizzare le fila.
Una cosa è certa: l'idea di usare il pessimo risultato di queste amministrative per andare al voto nazionale, una tentazione che nelle ultime settimane alcuni esponenti della maggioranza avevano accarezzato, visti i numeri della sconfitta è ora del tutto impraticabile.
http://www.lettera43.it/politica/17434/ ... ecchio.htm